A Gennaio iniziano le lezioni del Master biennale per professionisti della tutela dei minori e famiglie, quest’anno dal titolo “ACCOMPAGNARE AL FUTURO” di cui sono ancora per poco aperte le iscrizioni.
Oltre ad un sottotitolo diverso e molto evocativo ci sono alcune differenze rispetto all’edizione precedente. E’ possibile, oltre alle lezioni intese come fondamentali, sceglierne tra le opzionali alcune, in modo tale da rendere il programma il più possibile vicino ai propri interessi o alle proprie esigenze professionali.
Ed oltre questo?
Prima della pubblicazione ci sono stati nel comitato scientifico mesi di intenso confronto e lavoro; avevamo il desiderio che il programma fosse rappresentativo dei cambiamenti in atto sia a livello sociale che di organizzazione dei servizi. Mano a mano che ci addentravamo nelle discussioni molte erano le aree di approfondimento e molti gli strumenti che emergevano come utili o necessari per chi lavora in un ambito cosi complesso e sfidante come servizi rivolti a famiglie e minori in difficoltà.
In tal senso alla fine sono state necessarie delle scelte e dei criteri che ci aiutassero a rendere queste idee e che hanno in fondo rafforzato la mission già in essere del master.
Chiaro è emerso il desiderio che le lezioni fossero uno spazio di confronto e cambiamento; che fosse concretamente luogo multidisciplinare, in grado di mettere in evidenza l’utilità del confronto tra professioni diverse che abitualmente operano sulla scena dei servizi di tutela( e per questo abbiamo tenuto molte ore di supervisione multiprofessionale in sottogruppi); che alimentasse il desiderio di iniziativa e imprenditorialità degli operatori del sociale, spesso molto affaticati dal senso di impotenza sperimentato in alcune situazioni.
Un percorso di crescita insomma, che avesse la capacità di potenziare le competenze già in essere nei colleghi che sceglieranno di iscriversi al master.
Abbiamo cercato di rendere chiara la mission nell’introduzione al programma, ma come si fanno a rendere chiari certi propositi, a dire a dei colleghi che vorresti “crescessero”, riappropriandosi pienamente del proprio ruolo professionale senza però voler mettere in dubbio la loro professionalità?
Mentre discutevamo ancora su come far sapere tutto questo a chi desiderava iscriversi, ho ricevuto all’inizio di settembre una mail da una collega educatrice che chiedeva, in previsione del termine delle lezioni, una mano per definire meglio l’argomento della sua tesi. Credo che le sue parole raccontino l’esperienza dei due anni di master meglio di come riuscirei a fare io, per questo le ho chiesto di poterla pubblicare.
Annalisa Di Luca,
psicologa psicoterapeuta del CBM e docente del master
Cara Annalisa,
avrei voluto scriverti prima ma, il richiamo del riposo mentale, le vacanze e il ritmo più lento me lo sono goduto e, ho inoltre pensato di non disturbarti durante le tue vacanze!Mi sono appassionata all'idea della creazione di un "luogo" specializzato per aiutare i bambini/adolescenti che hanno subito violenza nelle varie forme.In questi mesi di lavoro come educatrice di riferimento per le donne e bambini, accolti presso la nostra struttura sull'emergenza, ho trovato sicuramente beneficio dalla frequentazione del master, mi ha aperto la mente il confronto con più professionalità, gli argomenti trattati…ho un nuovo approccio al lavoro.Mi spiace un sacco aver perso la tua lezione!!! la potrò recuperare??? E' cambiato il mio operare nello stare a contatto con queste "realtà e sofferenze".Ho riflettuto che c'è tanto da fare all'interno del nostro Servizio XXXXX già in essere e credo che non serva andare molto lontano, ma concentrarmi su quello che c'è e apportare nuovi spunti di miglioramento.
Una situazione in particolare, che ho anche discusso in supervisione, mi ha fatto molto ragionare e scontrarmi con i limiti... mi sono anche prosciugata in alcuni periodi.
Dal confronto proficuo con la collega psicologa e del coordinatore è emerso che c'è bisogno di dare traccia del lavoro educativo.
Ho trovato sollievo e alleggerimento nell'accettare anche i limiti e dare il giusto apprezzamento al mio operato e intuizioni.
Questa esperienza è stata tra tutte quella più intensa, dolorosa ma densa di significati; mi sono resa conto che l'esserci e dedicare ai bimbi/ragazzi del tempo per l'ascolto e diventare un punto di riferimento di valore, speranza e fiducia ci ha permesso di lavorare anche con leggerezza.
Avrei tanto da dirti...ti chiedo un aiuto nel fare ordine alle tante idee e sensazioni e metterle nero su bianco.
Sono felice di questo percorso intrapreso tramite il master e pensare che ero terrorizzata anni fa, nel lavorare con bambini che avevano subito qualche forma di violenza.
Grazie e un caro saluto