- Scritto da Fondazione Rosa dei Venti Onlus
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
Le dimissioni rappresentano un fondamentale momento di passaggio in comunità terapeutica. Tale momento è caratterizzato dalla chiusura del progetto terapeutico nella specifica struttura, ma non costituisce il termine del percorso di cura, anzi spesso rappresenta l'inizio ed individuazione di ulteriori passaggi evolutivi.
Un saggio del gruppo di lavoro della 'Rosa dei venti onlus', comunità terapeutica diretta da Luca Mingarelli.
- Scritto da Francesca Profumo
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
Di fronte al preoccupante succedersi di eventi di notevole violenza fisica e psicologica all’interno delle mura domestiche, spesso a danno anche -e soprattutto- di minori, nell’Agosto 2013 è stata introdotta nel nostro ordinamento una nuova misura precautelare: l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.Leggi il documento in pdf
Un saggio di Francesca Profumo
Anno II, n.3 - La mediazione scolastica: imparare a parlare il linguaggio dell’ascolto e del dialogo
- Scritto da Mariangela Bandello
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
Per alcuni anni ho svolto l’esperienza professionale di psicologo scolastico nelle scuole medie inferiori, attivando e realizzando lo Sportello d’Ascolto rivolto ad alunni, insegnanti e genitori.
Nell’ambito di questa attività spesso mi sono trovata a fronteggiare situazioni conflittuali che richiedevano, più o meno specificamente, un lavoro di mediazione per il quale, necessariamente, occorrevano un ruolo e delle competenze separate e differenziate.
La complessità del lavoro con i ragazzi di un gruppo-classe includeva anche la difficoltà nel coinvolgere gli stessi insegnanti che richiedevano l’intervento, in un lavoro congiunto alunni/insegnanti. Nonostante la buona volontà, il lavoro svolto risultava frammentato e poco incisivo.
Ed è proprio riflettendo su questi aspetti che mi è parso fondamentale poter fruire degli strumenti della Mediazione Scolastica per poter realizzare degli interventi efficaci, non solo in risposta all’emergenza o al singolo caso segnalato, ma anche per mettere i ragazzi nelle condizioni di produrre delle acquisizioni, su se stessi e sulle proprie abilità e capacità, trasferibili in altri contesti e tempi di vita, nell’ottica di una prevenzione primaria del disagio e della promozione della coesione e inclusione sociali.
La mediazione scolastica, infatti, offre l’opportunità di accrescere la capacità di riconoscere e denominare le emozioni; di imparare ad ascoltare; sviluppare l'empatia, la sensibilità verso le emozioni altrui e l’assunzione del punto di vista dell'altro; conoscere le tecniche di mediazione; potenziare l'autocontrollo, la capacità di analisi e l'autostima; favorendo, parallelamente, l'integrazione sociale.
- Scritto da Riccardo Bonato
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
L’analisi sul campo sembra confermare l’ipotesi teorica: l’assunzione con un contratto atipico della madre potrebbe rallentare lo sviluppo del linguaggio del bambino da 0 a 3 anni e tale relazione viene mediata dalla difficoltà delle lavoratrici atipiche di utilizzare i permessi giornalieri e questo effetto è mediato dall’utilizzo dei permessi di allattamento.
L'allattamento rappresenta per sua natura una situazione preferenziale per instaurare fenomeni di attenzione condivisa e interazioni triadiche, le quali rappresentano degli aspetti necessari per lo sviluppo socio-cognitivo del bambino, in particolare per ciò che concerne lo sviluppo linguistico.
- Scritto da Davide Cardilli
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
Il pericolo più grande è non farsi alcuna domanda, non essere critici e ragionare solo e soltanto per semplificazioni e luoghi comuni. Questi temi non possono e non devono essere racchiusi dentro sterili semplicismi che non rendono giustizia al valore ed allo spessore umano di chiunque, vittima o autore di reato. I pensieri difficili, quelli complessi e anche un po’ nascosti, sono ciò che andrebbe sempre ricercato. La semplicità non racchiude la verità, ammesso che questa esista.
- Scritto da Mariangela Bandello
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
La separazione dei figli giovani adulti dai genitori è un percorso circolare: ci sono due generazioni impegnate in modo interdipendente in compiti di separazione/individuazione e il blocco di una parte del sistema si ripercuote sull’intero sistema.
La fase di svincolo dalla famiglia va vista in relazione al ciclo di vita: in quest’ottica lo svincolo si configura come un processo che inizia al termine dell’adolescenza e termina con l’allontanamento fisico e/o emotivo della persona dalla famiglia. La fase di svincolo e quella del giovane adulto in fase di organizzazione coincidono, dal punto di vista cronologico, e distinguono due versanti integrati e complementari dell’esperienza individuale: la capacità di tracciare confini nei confronti del sistema familiare di provenienza e la delineazione di un proprio progetto personale.
Occorre, per l’individuo in quella fase, disinvestire, dal punto di vista dell’economia affettiva, dalla famiglia e reinvestire fuori da essa con l’obiettivo di delineare e affermare la propria autonomia personale.
Maria Bandello analizza questa delicata fase della relazione genitori - figli, nel caso di Giusi e Giovanna madre e figlia in terapia.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Saggi di approfondimento - Anno II
Quando i ragazzi si mettono nei guai, o quando i temi da trattare sono pesanti, difficili, faticosi, gli adulti fanno quadrato, dedicano tempo, energia, pensiero al massimo delle loro possibilità. Diventano una task force micidiale, che coordina strategie d’intervento complesse, capaci di “attaccare” il problema facendo fronte comune, ma sapendo individuare anche singole azioni chirurgiche, focalizzate verso specifici obiettivi, così da accerchiare il “nemico”. Mettono in campo tutto questo sforzo organizzativo e progettuale perché avvertono l’importanza di essere in un passaggio cruciale, che va presidiato, compreso, approfondito come uno snodo articolato e complesso che, se sciolto, può permettere un salto di livello. Un salto di livello che può liberare dai lacci di un funzionamento che spesso appare come un circolo vizioso, contorto su se stesso e che impedisce un’apertura verso un cambiamento, avvertito come fondamentale per accedere a nuovi equilibri, orientati verso un maggiore benessere.
Luca Cateni riflette sui fattori della dipendenza e della spinta all'autonomia nell'azione educativa.