Studio HBSC-Italia (Health Behaviour in School-aged Children): rapporto sui dati 2010.
(2013, Rapporti ISTISAN 13/5)
Nel 2010 è stata condotta nelle Regioni italiane un’indagine sugli 11, 13 e 15-enni frequentanti le scuole pubbliche e parificate nell’ambito dello studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), patrocinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo studio HBSC – attivo dal 1982 in Inghilterra, Norvegia e Finlandia – si è sviluppato in questi anni fino a coinvolgere nel 2010 43 nazioni, la maggior parte europee, più altre extra-europee (USA, Canada e Israele). L’indagine ha come obiettivo quello di raccogliere informazioni sull’influenza che il contesto socio-economico-culturale ha sui comportamenti, sugli stili di vita e dunque sulla salute dei ragazzi di 11, 13 e 15anni. Partecipando all’indagine, i giovani intervistati hanno descritto il proprio contesto sociale (relazioni familiari, con i pari e con la scuola), la propria salute fisica e la soddisfazione della propria vita, gli stili di vita (attività fisica, alimentazione) e i comportamenti a rischio (uso di tabacco, alcol, cannabis, comportamenti sessuali, bullismo). L’indagine in generale, e le singole nazionali, vogliono, infatti, essere un supporto di informazioni valide e aggiornate sui comportamenti dei ragazzi in modo da orientare nel modo migliore le scelte dei decisori, dei professionisti, degli operatori.
L’Italia partecipa a questo network dal 2001 e ha condotto nel 2009-2010 la sua terza indagine nazionale. La grande novità di questa edizione è che l’HBSC è entrato a far parte del sistema di sorveglianza “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso e finanziato dal Ministero della Salute – Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), sotto la responsabilità tecnica dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), e come tale ha coinvolto tutte le Regioni italiane, con un campionamento rappresentativo delle tre fasce di età (studio HBSC-Italia 2010). L’indagine ha mobilitato forze cospicue in tutte le Regioni, ha messo in comunicazione scuola e sanità, ed ha prodotto anche momenti di aggiornamento e discussione comune sulle procedure fra tutti i partecipanti all’indagine. È stato quindi un importante momento di aggregazione anche per gli operatori, da quelli Universitari a quelli dell’ISS, ai responsabili regionali e agli operatori della sanità pubblica e scolastici che hanno reso possibile questo progetto.
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