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L’età legale per poter acquistare e consumare alcolici nella maggior parte dei paesi, come nel nostro, è di almeno 18 anni. La diffusione e il consumo di birra, vino e anche liquori valica però ampiamente tale limite, arrivando spesso a coincidere con l’ingresso di un ragazzo nell’adolescenza. E, quando si tratta di parlare del consumo di alcol con i propri figli adolescenti, molti genitori non sanno da dove iniziare.

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Sebbene il consumo di alcol tra i giovani sembra sia diminuito, secondo diverse ricerche più dell'80% di loro inizia a bere alcolici prima ben dei 17 anni.

In Italia l’uso di alcol negli ultimi anni è aumentato tra le ragazze adolescenti ma è diminuito tra i ragazzi; tuttavia, il livello complessivo di consumo in questa fascia di età resta elevato, e corrispondentemente lo restano i rischi collegati.

Molti paesi hanno introdotto leggi per vietare il consumo e la vendita di alcol ai minori, per evitare gli effetti dannosi dell'alcol sul loro cervello in via di sviluppo. Tuttavia, queste leggi non sono sufficienti a ridurre il consumo. Il ruolo dei genitori risulta pertanto decisivo.

Cosa dovrebbero dire e fare i genitori per prevenire il consumo?

Un gruppo di ricercatori in psicologia e criminologia ha condotto uno studio basato su un questionario realizzato con 1.154 adolescenti belgi, pubblicato nel 2024. Hanno esaminato le loro percezioni sul controllo genitoriale, le leggi e la loro accettabilità, e il loro personale consumo di alcol. I genitori non sono stati consultati.

In Belgio, i giovani possono bere determinati tipi di alcolici, come birra e vino, a partire dai 16 anni. Questa età minima è una delle più basse nel mondo occidentale.

L'importanza del controllo genitoriale durante l'adolescenza

La letteratura scientifica mostra chiaramente che il controllo dei genitori aiuta a ridurre il consumo di alcol da parte degli adolescenti.

Questo controllo comprende l’interessamento e la sollecitazione dei padri e delle madri, cioè fare domande per scoprire come i giovani trascorrono il loro tempo libero e con chi si uniscono. Il controllo genitoriale include inoltre le regole che i genitori stabiliscono per i loro figli, sia in generale che riguardo al consumo di alcol.

Le regole specifiche sull'alcol non si limitano a vietarne il consumo. Ad esempio, alcuni giovani possono bere con le loro famiglie nei fine settimana, mentre altri possono anche bere con gli amici o durante la settimana. In termini di regole generali, alcuni adolescenti devono ottenere il permesso per uscire la sera durante la settimana e informare i genitori di dove stanno andando e chi incontreranno.

Da adolescenti, i giovani in generale mettono in discussione le regole stabilite. Per questo motivo, è importante assicurarsi che le regole date siano coerenti, osservano i ricercatori, con le leggi della società.

Lo studio che hanno realizzato mostra che quando le regole familiari generali e quelle più specifiche sull'alcol sono più severe, i giovani percepiscono il loro bere illegale come meno accettabile. Quando poi questi giovani bevono, consumano meno alcol rispetto a quelli provenienti da famiglie con regole meno severe.

Meglio agire che parlare

Per ridurre il consumo di alcol tra i giovani, sottolineano gli esperti, è meglio fare affidamento sulle regole date piuttosto che su discussioni quotidiane.

Lo studio mostra che la sollecitazione e le discussioni non sono un modo efficace per prevenire il consumo di alcol. Questi risultati supportano diversi altri studi che dimostrano che la comunicazione tra genitori e figli non è sufficiente a prevenire l'abuso. Ad esempio, alcuni genitori semplicemente chiedono ai loro ragazzi delle loro attività e amicizie per essere a conoscenza delle loro uscite, senza stabilire regole o aspettative riguardo al consumo di alcol. E questo non funziona.

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Sebbene sia fondamentale agire e stabilire regole chiare sul consumo di alcol, è anche utile per i genitori adottare uno stile educativo “democratico”. Dovrebbero spiegare perché non permettono al loro figlio di bere alcolici sotto l'età legale per bere, così come le ragioni che stanno dietro le regole stabilite in famiglia.

I genitori potrebbero sottolineare l'importanza di rispettare la legge, i loro valori personali o spiegare l'impatto negativo del consumo di alcol sullo sviluppo del cervello. La discussione dovrebbe essere aperta, capace di accogliere le obiezioni dei ragazzi e di confutarle.

Cambiamenti nel controllo dei genitori

Lo studio suggerisce che in Belgio, quando i giovani hanno più di 16 anni e la legge consente loro di consumare alcol fermentati (es. birra e vino), le regole genitoriali relative a questo consumo diventano più severe di quanto non fossero in età ancora più giovane.

I ricercatori ipotizzano che i genitori cerchino di stabilire linee guida chiare per proteggere gli adolescenti, i cui cervelli sono particolarmente sensibili ai piaceri e alle ricompense.

È interessante notare che le regole generali (es. chiedere il permesso prima di uscire la sera nei giorni feriali) diventano meno severe col passare del tempo. I genitori sembrano quindi rispettare il crescente bisogno di indipendenza dei giovani modificando le regole che stabiliscono: alcune diventano più flessibili, altre rimangono più severe.

Alcune abitudini familiari aumentano il rischio di consumo di alcol tra i giovani

Mentre alcune pratiche dei genitori, come le regole generali e specifiche sul consumo di alcol, possono spingere i giovani a bere di meno, altri comportamenti possono incoraggiarlo.

Contrariamente a certe credenze, i genitori che permettono ai loro figli di assaggiare l'alcol prima dei 13 anni aumentano il rischio di problemi legati al consumo di alcol più tardi nell'adolescenza. In concreto, lo studio suggerisce che i giovani minorenni che bevono alcol in presenza di adulti della loro famiglia, indipendentemente dalla quantità, sono a maggior rischio di consumare alcol durante l'adolescenza.

Le regole percepite dai giovani come chiare e ben definite, siano esse generali o specifiche sull'alcol, possono aiutare a prevenire il bere tra gli adolescenti. Inoltre, queste regole dovrebbero essere applicate in modo coerente all'interno della famiglia e in presenza dei diversi membri, così come al di fuori, nei contesti sociali, in presenza di coetanei della stessa età, sottolineano gli autori dello studio, concludendo le loro valutazioni.


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