Una forte fiducia nelle proprie capacità scolastiche può aiutare i giovani provenienti da famiglie a basso reddito e da un contesto poco stimolante a vincere le difficoltà e lo svantaggio prodotto dalle condizioni di partenza e raggiungere il successo formativo.
È quello che si rileva da una nuova ricerca svolta nel Trinity College di Dublino, che si è concentrato sulla resilienza scolastica degli studenti provenienti da contesti svantaggiati e a basso reddito, in particolare in matematica.
La ricerca si è basata sui dati di 1.715 ragazzi che hanno partecipato allo studio longitudinale Growing Up in Ireland, seguendoli in tre fasi del set di dati.
Secondo gli autori, la povertà può mettere gli studenti in una situazione di notevole svantaggio dal punto di vista scolastico: molti di loro hanno un rendimento insufficiente, hanno minori possibilità di completare l'istruzione secondaria o superiore e ottengono voti più bassi agli esami di Stato.
Le condizioni economiche determinano difficoltà a partire dalla disponibilità di risorse per recuperare eventuali lacune con ripetizioni al di fuori dalla scuola per arrivare, più in generale, agli stimoli e alle disponibilità di risorse culturali.
Tuttavia, questa nuova ricerca rivela che, nonostante questi problemi e limiti di partenza, molti studenti che vivono in povertà eccellono a scuola.
Lo studio, pubblicato sul British Journal of Developmental Psychology, offre nuovi spunti sui fattori che determinano il loro successo.
I principali risultati della ricerca si riferiscono alla constatazione che gli adolescenti provenienti da famiglie a basso reddito, con minori difficoltà socio-emotive e comportamentali e un forte concetto di sé intellettuale (fiducia nelle proprie capacità scolastiche) hanno ottenuto risultati migliori in matematica.
Anche livelli più bassi di conflitto genitori-figli, maggiori aspettative educative e formative dei genitori nei confronti dei figli e una maggiore istruzione dei genitori sono emersi come fattori predittivi significativi di migliori prestazioni in matematica.
Frequentare una scuola che non fa parte del programma DEIS (Delivering Equality of Opportunity in Schools, è un recente programma nazionale volto ad affrontare le esigenze formative degli studenti) è stato associato a migliori risultati in matematica.
La dottoressa Kristin Hadfield, professoressa associata presso la School of Psychology, ha commentato: "Il successo scolastico può essere la via principale per un giovane per rompere un ciclo di svantaggio. Comprendendo i diversi fattori che determinano la resilienza accademica, possiamo sviluppare interventi mirati per dare potere ai giovani provenienti da contesti a basso reddito e migliorare i loro risultati scolastici".
"In particolare, i nostri risultati suggeriscono che le strategie che affrontano e sostengono la fiducia dei giovani nelle loro capacità, così come accade per i loro problemi emotivi e comportamentali, potrebbero essere importanti per migliorare la resilienza scolastica".
L'autrice principale dello studio, Jillian Sheehan, ha affermato: "Provenendo da una zona svantaggiata nella parte nord della città di Cork e avendo frequentato quella che ora è una scuola DEIS, questa ricerca ha un grande significato per me.
La dura realtà è che il rendimento scolastico nel nostro attuale quadro formativo è influenzato da fattori che vanno ben oltre le caratteristiche interne di un ragazzo.
La nostra ricerca sottolinea i ruoli fondamentali di genitori, insegnanti, educatori, ricercatori e politici nel perseguimento dell'equità scolastica".
"La nostra ricerca è tempestiva e offre spunti preziosi mentre si sforzano di colmare il divario di rendimento e supportare tutti gli studenti nel raggiungimento del loro pieno potenziale. I risultati sottolineano l'importanza di un approccio completo e multi-sistemico per supportare il successo scolastico dei giovani provenienti da contesti svantaggiati".