La questione della violenza da parte degli uomini contro le donne anche nel nostro Paese è sempre al centro dell'attenzione e sollecita una sensibilità e un intervento più continuativo. A livello educativo, già a partire dall’inizio dell’esperienza scolastica.
L’istruzione è una delle chiavi più importanti per affrontare il problema della violenza maschile contro le donne, e prima si inizia a farlo, nelle scuole, meglio è.
Le ricerche realizzate nelle scuole primarie ha dimostrato che i ragazzi imparano a comportarsi secondo atteggiamenti “di genere” che vengono rafforzati dagli adulti che li circondano. Gli insegnanti sono una parte fondamentale di questo processo di socializzazione. Per cambiare i comportamenti, occorre iniziare dalla scuola.
L'istruzione dovrebbe affrontare una serie di questioni socio-culturali essenziali intorno al genere, dalle relazioni di potere e dal linguaggio inappropriato, al contatto e alla violenza.
Nell’ambito dell’educazione alle relazioni e alla sessualità, i programmi e le attività scolastiche sono ancora molto carenti. Una sensibilità su questi temi aiuterebbe anche a aumentare la fiducia degli studenti nei confronti dei loro insegnanti, per segnalare abusi e molestie subiti.
La scuola primaria è il momento in cui i ragazzi iniziano a prendere le distanze dalle ragazze e da comportamenti percepiti in modo stereotipato come “femminili”, anche attraverso umiliazioni e bullismo.
Sarebbe importante coinvolgere i bambini più piccoli a pensare alle loro identità di genere in modo approfondito. Inoltre, andrebbero facilitate discussioni e confronti tra i bambini sul motivo per cui loro o i loro coetanei possono assumere comportamenti basati sul genere che sono dannosi per gli altri.
Molti ragazzi costruiscono ancora il loro senso di mascolinità in relazione diretta con l'immagine eterosessuale dominante del “macho”, per definire cosa significhi essere uomo.
Questa forma dominante è intrisa del peggiore senso di potere nella società e spesso si traduce, tra le altre cose, in un linguaggio che sminuisce le ragazze e le loro capacità, così come di violenza e di forme di bullismo. In una scuola questo può significare, ad esempio, che i ragazzi controllano gli sport e le aree giochi.
Più avanti della scuola primaria, i ragazzi spesso definiscono e mostrano di essere un "vero ragazzo" attraverso proiezioni pubbliche di fantasie sessuali (etero) e futuri scenari (etero) sessuali immaginati da adulti.
Ciò include oggettivazione misogina e forme di molestia sessualizzate nei confronti di ragazze e delle donne. Questa può diventare una parte consolidata della loro identità già nell’età compresa tra i 10 e gli 11 anni, che poi influenza il loro comportamento mentre si spostano dall'adolescenza all'età adulta.
Questa età comporta ulteriori sfide, tra cui una maggiore pressione dei pari in un contesto di sviluppo sessuale.
La grande disponibilità di pornografia via Internet oggi è particolarmente preoccupante, poiché la ricerca ha dimostrato che un maggiore uso del porno è associato ad atteggiamenti, comportamenti più sessisti e può sfociare anche in forme di violenza.
Cosa possono fare le scuole
Durante la scuola primaria e secondaria, insegnare ai giovani il rispetto delle ragazze e delle donne e le diverse forme che la misoginia può assumere dovrebbe essere obbligatorio, come sostengono molti esperti di pedagogia. Attualmente non lo è.
Agli insegnanti dovrebbe essere fornita formazione specifica e mezzi sufficienti per utilizzare il numero crescente di strategie educative disponibili.
Anche i ragazzi hanno bisogno di modelli di ruolo maschili. Nelle scuole primarie, dove spesso scarseggiano gli uomini, gli insegnanti maschi hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel richiamare i comportamenti sessisti, per quanto sottili possano apparire. Devono anche attirare l'attenzione sulle questioni dell'uguaglianza di genere con tutti coloro con cui lavorano, in modo che i ragazzi possano osservare i loro insegnamenti in azione.
Gli uomini spesso si dichiarano non consapevoli del fatto che le molestie siano endemiche o che possano avere un tale impatto sulla vita quotidiana e sulle libertà di donne e ragazze.
Se i ragazzi sono in grado di riconoscere quanto gli stereotipi di genere siano dannosi e pervasivi per tutti nella società, possono diventare alleati e sollecitare comportamenti simili tra gli altri ragazzi, se adeguatamente supportati dagli adulti.
Le scuole potrebbero anche lavorare direttamente con gruppi esterni, comprese le associazioni la cui missione è quella di sradicare la violenza contro donne e ragazze.
Attraverso una discussione onesta e aperta, ai ragazzi dovrebbe essere insegnato a riconoscere in che modo il loro comportamento nei confronti di donne e ragazze potrebbe essere dannoso, il danno a lungo termine che può causare e, soprattutto, come resistervi.
Affinché il comportamento cambi, sia l'istruzione che gli uomini hanno un ruolo essenziale da svolgere. Le scuole e insegnanti, così come i genitori, i gruppi giovanili, le organizzazioni sportive, dovrebbero essere dotati degli strumenti e della formazione necessari per diffondere il messaggio che l'abuso su donne e ragazze - sotto qualsiasi aspetto - è completamente inaccettabile.