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La libertà e le cose che si sono guadagnate, per le quali un ragazzo ha investito e fatto uno sforzo, risultano in genere più preziose e sono trattate in modo più responsabile da un adolescente, rispetto a quelle che invece gli vengono semplicemente date.

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Un genitore dovrebbe pertanto considerare con attenzione il possibile potere evolutivo del guadagnarsi le cose nella vita adolescenziale. Si tratta comunque di un processo complesso che comporta per gli adulti la necessità di scegliere tra cosa concedere e cosa chiedere di conquistarsi.

Si pensi come esempio a un ragazzo nella tarda adolescenza che abbia già la patente. Dovrebbe contribuire ai costi operativi, di manutenzione e assicurativi di un veicolo familiare? Oppure dovrebbe poter usare l’auto senza farlo? E questo in che modo influisce sulla sua responsabilità?

Per buon senso, verrebbe da dire che contribuire alle spese incoraggi a guidare in modo più sicuro e consapevole.

"Cosa dare gratuitamente a tuo figlio e cosa deve essere guadagnato?" può essere una seccante domanda della genitorialità.

Rispondere con uno degli estremi, sottolineano gli esperti di sviluppo, non va bene. Da un lato, se tutto ciò che ha un valore positivo per il ragazzo deve essere guadagnato, può venir meno la sua fiducia sulle condizioni di base dell’accudimento genitoriale, su cui fare affidamento. Come se dovesse guadagnarsi o meritarsi costantemente il loro amore e le loro attenzioni.

Dall’altro, se tutto ciò che ha valore positivo e si desidera viene fornito automaticamente, allora che bisogno ci sarebbe di fare sforzi per guadagnarsi le cose che si vorrebbero avere? Quello che un giovane vuole, infatti, in questo caso gli viene semplicemente “regalato”.

Sia ciò che viene dato che ciò che viene guadagnato contano. Quindi il messaggio solitamente dato dai genitori è una via di mezzo: che si può sempre contare sul loro amore e supporto, ma che occorre guadagnarsi la libertà e la fiducia sul proprio senso di responsabilità.

La genitorialità richiede sia la gratuità incondizionata che quella condizionata.

I due estremi non devono essere confusi. Un figlio può porsi in modo ricattatorio, dicendo che se lo si amasse, lo si lascerebbe fare quello che desidera o gli si darebbe quello che vuole.

L'amore non obbliga alla concessione più di quanto il rifiuto del permesso non neghi l'amore.

I genitori danno gratuitamente cose come devozione, interesse e sostegno. Ciò che i genitori possono insistere affinché venga guadagnato, implica di conseguenza fiducia, libertà e responsabilità.

Si ama, in altre parole, un figlio come persona ma quello che fa e decide deve sempre essere considerato con una supervisione costante.

Una sana crescita adolescenziale comporta una continua pressione per avere maggiore possibilità di autogestione. Per assecondare tale spinta evolutiva, i genitori di solito mettono in atto una sorta di scambio.

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Quando si riceve onestà, si concede fiducia. All’impegno corrispondono opportunità. Alla calma nel porsi, corrisponde l’ascolto; al fare quanto richiesto, l’apprezzamento; al riconoscere gli sbagli, la comprensione. Alla dimostrazione di responsabilità, la libertà.

Man mano che un giovane cresce deve guadagnarsi le cose. Crescere non deve essere completamente gratuito. Sia a casa che a scuola, man mano che si diventa grandi bisogna sempre più “guadagnarsi” le cose. Una realtà, questa, che diventa più pressante quando finisce l'adolescenza e inizia la giovane età adulta.

Agli estremi di uno dei due modi di crescere, un ragazzo dipendente può sentirsi viziato perché molto viene dato e poco guadagnato. Questo ragazzo alla fine dell’adolescenza viene poi “risvegliato” dalla realtà, perché a quel punto momento molto meno viene dato e molto di più deve essere guadagnato.

Mentre il bambino è ancora incapace di prendersi cura di se stesso, per raggiungere finalmente l'indipendenza funzionale, l'adolescente in crescita deve imparare sempre più a governare e provvedere a se stesso. Lo fa lavorando per guadagnare capacità, opportunità, rispetto, miglioramenti, reputazione e denaro, ad esempio.

Quindi la genitorialità riguarda in parte anche la preparazione del giovane a guadagnarsi le cose da solo, così come deve raggiungere da solo i traguardi scolastici.

I ragazzi imparano a raggiungere le cose a scuola. Gli universitari devono faticare per ottenere buoni vuoti. In classe, i ragazzi imparano che il loro comportamento determina il tipo di attenzione che ricevono da parte dell'insegnante. Il sistema scolastico premia il guadagnarsi le cose.

Pertanto, parte della genitorialità comporta la gestione dell’insegnare a sapersi guadagnare le cose. Perché è importante che accada?

Perché significa lavorare per ciò che si vuole, potenzia l'indipendenza e crea fiducia in se stessi. E poi perché significa perseguire l'interesse personale, è un agire da grandi, mostra senso di iniziativa. Conferisce valore e crea opportunità.

In tutti questi modi e in molti altri, guadagnarsi le cose è uno sforzo potente per un adolescente. Mentre le “transazioni” familiari sono basate sull'accettazione dell'amore incondizionato, le transazioni nel mondo sociale sono per lo più basate sull’impegno e risultano condizionate a questo.

Quindi, sebbene sia importante che un adolescente si senta sempre amato, è anche importante che sappia come guadagnarsi da vivere. Che un ragazzo contribuisca a pagarsi in parte le cose che può utilizzare quando ha l’età per farlo, non è una cattiva regola per renderlo più sicuro e responsabile, nella direzione dell’autonomia.


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