Il fentanyl è un oppioide sintetico che è stato prodotto inizialmente come farmaco analgesico. È fino a cento volte più potente di morfina ed eroina e ha provocato una strage negli Stati Uniti, tale da essere definita la peggiore emergenza sanitaria dal dopoguerra. In Italia non è attualmente presente un’emergenza da fentanyl, ma negli ultimi anni la sua diffusione sembra essersi fatta più capillare, tanto da portare a un piano ministeriale di allerta e da rendere urgenti attività di prevenzione e informazione tra i più giovani.
La morte di numerose celebrità mondiali, tra cui il cantante Prince, ha attirato l'attenzione del grande pubblico su questa epidemia devastante che, secondo uno studio dell'Institute for Computational, è ormai addirittura all'origine della diminuzione dell'aspettativa di vita negli Stati Uniti. Dal 1999 più di 800.000 americani sono morti a causa dell’uso di oppioidi.
Oppioidi con potenti effetti antidolorifici
Con “oppioide” gli esperti definiscono qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, in grado di interagire con una famiglia di recettori specifici chiamati recettori degli oppioidi, espressi sulla superficie di alcuni neuroni e ampiamente distribuiti nel cervello. Gli oppioidi hanno quindi la proprietà principale di essere potenti analgesici.
Per millenni il succo del papavero da oppio, contenente oppioidi naturali come la morfina o la codeina, è stato utilizzato come panacea, in particolare dalle civiltà sumera ed egiziana. Nel XIX secolo le molecole attive venivano estratte, purificate e poi prescritte ai pazienti con traumi e sofferenze da lenire.
Successivamente sono state prodotte numerose molecole con struttura simile a quella della morfina come l'eroina (oppiacei) o completamente sintetiche come il tramadolo, il metadone o il fentanyl in laboratorio (oppioidi).
Rischi mortali in caso di uso improprio
Alcuni oppiodi vengono venduti come analgesici con prescrizione medica, altri sono diventati prodotti illeciti, la cui vendita e il cui utilizzo sono vietati dalle convenzioni internazionali. È il caso dell'eroina che all’inizio del XIX secolo veniva commercializzata.
Tutti gli oppiacei e gli oppioidi possono essere consumati come parte di un “disturbo da consumo”, a volte come prodotti ricreativi e soprattutto dopo lo sviluppo di una dipendenza, con un grave rischio di morte. È questo fenomeno all’origine della crisi di overdose nel Nord America.
Per quasi un quarto di secolo, una grave epidemia di morti secondarie a overdose da oppioidi ha imperversato nel Nord America, e in particolare negli Stati Uniti. In questo paese, dal 1999 ci sono state tre ondate successive di decessi, legate rispettivamente agli oppioidi prescritti come farmaci (1999-2010), all'eroina (2011-2015) e al fentanyl (2016-2020). Si parla ora di una quarta ondata legata alla combinazione di fentanyl e stimolanti illeciti come la cocaina (2020-2024).
Diversi fenomeni concomitanti hanno contribuito al verificarsi di questa crisi, spiegano gli studiosi del fenomeno. L’incremento dell’uso di analgesici oppioidi all’inizio del XXI secolo negli Stati Uniti è stato inizialmente il risultato di eccessive ed inadeguate prescrizioni mediche favorite da un’errata formazione universitaria e post-laurea dei medici.
L’ampia prescrizione di questi farmaci è stata erroneamente resa rassicurante in seguito alla pubblicazione di un articolo sulla rivista medica New England Journal of Medicine che spiegava l’assenza di rischio di sviluppare dipendenza a lungo termine assumendo un analgesico oppioide.
Questo articolo è stato poi citato centinaia di volte nella letteratura medica per supportare questa falsa teoria, senza ulteriori prove. Le prescrizioni inadeguate di antidolorifici oppioidi sono quindi aumentate vertiginosamente, alimentate dal marketing aggressivo e abusivo di un’azienda, Purdue Pharma, che ha promosso il suo prodotto a base di ossicodone a medici, farmacisti e pazienti. I suoi dirigenti sono stati accusati di aver causato la morte di mezzo milione di persone.
Si è poi aggiunta come concausa l'assenza di un controllo rigoroso delle prescrizioni mediche da parte delle autorità sanitarie, consentendo lo sviluppo di questo fenomeno fino al 2010, prima che Purdue Pharma non prendesse la decisione di ritirare l'ossicodone dal mercato.
Questo farmaco era poi diventato la principale causa di morte per overdose da oppioidi negli Stati Uniti, le compresse venivano spesso frantumate e poi sniffate o iniettate per via endovenosa da pazienti che erano diventati dipendenti in seguito alla prescrizione di analgesici oppioidi per lunghi periodi.
Così, in questa fase storica, la prescrizione di un oppioide a un membro della propria famiglia e, di fatto, la disponibilità in casa di questo tipo di prodotti, erano diventati il principale fattore di rischio per il verificarsi di un'overdose.
Con il fentanyl e i suoi derivati, un’accelerazione della crisi
Dopo il ritiro dal mercato dell'ossicodone, i pazienti dipendenti si sono successivamente rivolti al consumo di eroina (prodotta in Afghanistan) poi di fentanyl (prodotto a basso costo nei laboratori di sintesi principalmente in Messico, da materie prime importate dalla Cina o dall'India).
Nonostante un rapido calo nell’uso di oppioidi da prescrizione a partire dal 2010, i decessi per overdose hanno continuato ad aumentare e si è addirittura osservata un’accelerazione fino al 2024.
Nel 2023 negli Stati Uniti circa 90.000 decessi sono stati attribuiti a overdose da oppioidi, di cui oltre l’85% al fentanyl e ai suoi derivati.
Oggi il consumo ricreativo di fentanyl e suoi derivati, in combinazione con sostanze stimolanti (cocaina e anfetamine) rappresenta la punta di diamante dell'epidemia, tra i consumatori più giovani e in un contesto essenzialmente di divertimento e socializzazione.
Ogni ragazzo, sottolineano gli esperti, dovrebbe sapere che Il fentanyl è 300 volte più potente della morfina e un suo derivato, il carfentanyl, è 10.000 volte più potente della morfina. Dunque di estrema tossicità.
Fattori di vulnerabilità individuale, genetici o non genetici, spiegano anche l’aumento del rischio di morte tra alcuni consumatori. Infine, lo stile di vita di molti giovani ha favorito il consumo di droghe sempre più pericolose.
Gli esperti e i responsabili delle politiche di prevenzione sottolineano l’importanza di implementare strategie per ridurre il rischio di morte per overdose da oppioidi. Quelle esistenti si basano sull’ampia adozione di terapie sostitutive (in Francia, metadone e buprenorfina ad alte dosi) e sulla fornitura di naloxone, utilizzabile da qualsiasi persona, anche senza conoscenze mediche, che assista a una possibile overdose in un consumatore di oppioidi trovato privo di sensi.
Nel nostro paese, per fortuna, siamo ancora lontani da questa terribile situazione che caratterizza il Nord America, ma le attività di informazione e prevenzione rivolte ai giovani devono assolutamente mettere al centro del loro lavoro anche questa droga letale, definita appunto come “droga degli zombie” per i suoi terribili effetti.