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Il passaggio verso la piena autonomia che arriva con la giovane età adulta, comporta anche la responsabilità di gestire da soli abitudini e comportamenti “tossici”, che vanno dai più pericolosi legati al consumo di alcol e sostanze, a quelli che lo sono apparentemente meno, legati all’alimentazione, all’uso compulsivo di social media, ecc. Tutti trasversalmente collegati, a livello psicologico, da dipendenza, tentativi di liberazione e, spesso, ricadute.

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La ricaduta non è un fallimento, spiega la psicologia. È un segnale che dice che qualcosa di profondo sta ancora guidando i vecchi comportamenti dai cui si pensava liberi.

Per liberarsi dalle abitudini che innescano la ricaduta è necessario mettere in campo fattori che vanno al di là della forza di volontà o dell'astinenza.

I terapeuti sottolineano che occorre anzitutto passare dalla sospensione del comportamento che crea dipendenza alla sostituzione. Non basta, in altre parole, interrompere una determinata abitudine per avere un successo a lungo termine.

Un fattore chiave per il superamento di una dipendenza è appunto la sostituzione.

La maggior parte dei giovani cerca di abbandonare un'abitudine interrompendo il comportamento e il fallimento di questo proposito è il risultato più comune. Il problema, sottolineano gli esperti, è che le abitudini esistono per soddisfare bisogni psicologici. Se non si sostituisce il comportamento con qualcosa che soddisfi lo stesso bisogno, si ricadrà presto negli stessi comportamenti.

Occorre riconoscere cosa sta alle spalle dell’attivazione di un certo bisogno, se stress, solitudine, ansia, noia. E poi sostituire il comportamento con qualcosa di positivo, come l'esercizio fisico, la scrittura di un diario o la presa di contatto con un amico. Qualcosa che soddisfi lo stesso bisogno sottostante.

Fatto questo, bisogna ridefinire il significato del successo al di là dell’astinenza da un certo consumo o comportamento. Il successo non è bianco o nero, tutto o niente. Pensarlo in questi termini, spiegano gli esperti, porterà quasi sempre al fallimento.

In generale, si pensa al successo del recupero da una dipendenza come a una astinenza completa a lungo termine. Tuttavia la ricaduta è una parte del processo di apprendimento di come ristabilirsi  per oltre il 90% di quelli che ci provano.

Modelli rigidi di astinenza, inoltre, possono aumentare la vergogna, portando a un maggiore numero di ricadute. Il vero successo ha a che fare con un processo che comprende il progresso, l'apprendimento e la ricostruzione di sé dopo le battute d'arresto.

In altre parole, un giovane deve imparare a ridefinire il successo come un processo di crescita personale e di acquisizione di resilienza, tenendo traccia dei cambiamenti positivi anche in termini di relazioni personali più sane, migliore controllo emotivo o diminuzione dei comportamenti problematici. Non solo semplicemente come astinenza.

Una volta identificati i fattori scatenanti della ricaduta, devono essere “riprogrammati”.

Tali fattori, definiti trigger, non sono solo esterni, sono anche interni. Invece di evitarli, spiegano i terapeuti, bisogna reindirizzarli.

I fattori scatenanti delle ricadute non sono limitati a luoghi, persone o eventi. Sono anche emotivi, come senso di colpa, vergogna, noia o ansia. Tutte cause altrettanto potenti. Comprendere entrambi i tipi di fattori, sia esterni che emotivi, aiuta a prevenire le ricadute.

Per fare questo, un metodo efficace è quello di farne un elenco, identificando le emozioni interne e le circostanze esterne che spingono verso la ricaduta e mettendo in atto strategie per gestire questi fattori scatenanti con consapevolezza, cura di sé e supporto emotivo.

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Per evitare di cadere in una reazione automatica a una certa tempesta emotiva che spinge alla ricaduta, il consiglio è quello di fare una pausa di una decina di secondi quando ci si sente spinti da un trigger, valutando cosa si sta provando e quale azione si sta per compiere.

Quindi bisogna valutare quanto tempo si riesce a reggere il disagio e osservare come questo si attenua nel tempo. Questo, sottolineano i terapeuti, rafforza la resilienza emotiva.

La ricaduta non definisce una personalità e un giovane deve imparare che piuttosto è la sua modalità di risposta alla ricaduta che lo fa.

Molti vedono la ricaduta come un fallimento, ma in realtà, come detto, è un'opportunità per imparare.

Le storie di ricaduta devono essere ripensate concentrandosi su quello che si può cambiare andando avanti, perché la maggior parte dei grandi successi arriva dopo fallimenti grandi.

Quindi, il suggerimento, dopo una ricaduta, è quello di scrivere cosa è successo, cosa si è provato e cosa si è imparato, concentrandosi sulle azioni future che si possono intraprendere invece di punirsi. La ricaduta deve essere un punto di svolta, non di arrivo.

Da solo un giovane, così come un adulto, è difficile che possa farcela.

Le ricadute spesso avvengono in isolamento. Cercare di risolvere il problema da soli rende l'intero sforzo più difficile del necessario.

Il contatto positivo con altri è l'opposto della dipendenza e le reti di supporto forniscono responsabilità, incoraggiamento e comprensione. Creare un sistema di supporto privo di giudizi è essenziale per un successo a lungo termine.

Quindi è bene circondarsi di persone che supportano il proprio percorso, unendosi a gruppi di aiuto, riprendendo contatto con amici comprensivi o lavorando con un terapeuta o un coach capace di indirizzare agli obiettivi che ci si è posti.

Il vero cambiamento di un comportamento negativo, spiegano gli psicologi, deriva dalla trasformazione del modo in cui si vede se stessi. Se ci si vede come qualcuno che "cerca di smettere", si rimarrà facilmente bloccati.

Ma se si pensa a un'identità coerente con i propri obiettivi, se ci si vede come una persona che apprezza il benessere personale e la crescita, si intraprenderanno azioni che riflettono questa identità.

Occorre avere fiducia che si può sconfiggere la propria dipendenza da qualsiasi cosa, bisogna “solo” essere disposti a diventare qualcuno che non è dipendente, lasciando che l’identità che si assume guidi azioni e decisioni, promuovendo uno stabile cambiamento.

Superare le abitudini che scatenano le ricadute è indice non di perfezione ma di persistenza.

Riprendersi da una dipendenza è un processo di crescita, di apprendimento e di acquisizione del controllo, cosa che avviene con una decisione alla volta. Passo per passo, verso un cambiamento duraturo.


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