Un gruppo di neuroscienziati ha presentato una nuova ricerca, la quale indica che le tecniche di apprendimento che comportano l'esecuzione di gesti, invece di semplici informazioni audio o visive, possono avvantaggiare gli studenti nell’apprendimento.
A favorire l’apprendimento sarebbe la corteccia motoria, una regione del cervello nota per controllare i movimenti volontari del corpo.
Il team di neuroscienziati ha ora dimostrato che può anche aiutare a tradurre le parole di una lingua straniera nella propria lingua madre. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience.
I partecipanti allo studio hanno appreso le parole di una lingua straniera eseguendo gesti semanticamente correlati, durante quattro giorni di formazione. Dopo la formazione, i partecipanti hanno ascoltato le parole che avevano imparato ed è stato chiesto loro di tradurle nella loro lingua madre.
Una tecnica neuroscientifica nota come stimolazione magnetica transcranica (TMS), in cui gli impulsi magnetici stimolano aree cerebrali specifiche, è stata utilizzata per interferire con l'elaborazione nella corteccia motoria durante il compito di traduzione.
Gli scienziati hanno scoperto che questa interferenza rallentava la traduzione delle parole apprese con i gesti. Questo rallentamento non è stato osservato in risposta al TMS di controllo, che non interferisce con l'elaborazione della corteccia motoria. In una condizione di controllo aggiuntiva, i partecipanti hanno appreso parole in lingua straniera visualizzando immagini, la cui traduzione non era influenzata dalla TMS applicata alla corteccia motoria.
La corteccia motoria ha contribuito alla traduzione del vocabolario di una lingua straniera dopo un periodo relativamente breve di allenamento basato sui gesti, suggerendo che l'esecuzione di gesti può essere uno strumento prezioso per raccogliere più rapidamente nuove parole in una lingua straniera.
"È interessante notare che l'effetto si è verificato sia per parole concrete come “violino” che per parole astratte come democrazia.
Presi insieme, i risultati suggeriscono che la nostra memoria per le parole di una lingua straniera apprese di recente dipende dal contesto senso-motorio in cui le parole sono state vissute durante l'apprendimento", spiegano i ricercatori.
"Molti metodi di insegnamento usati spesso per imparare nuovi vocaboli di una lingua straniera fanno affidamento solo su informazioni audio o visive, come lo studio di elenchi di parole scritte. I nostri risultati hanno fatto luce sul motivo per cui le tecniche di apprendimento che integrano il sistema motorio del corpo in genere superano per efficacia queste altre strategie di apprendimento".