I ragazzi con minori capacità scolastiche e potenzialità personali che provengono da famiglie ricche hanno ancora oggi, nonostante questo, molte più probabilità dei loro coetane più dotati ma con più scarsi mezzi economici, di ottenere, una volta adulti, redditi elevati e una posizione sociale soddisfacente.
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Il successo è considerato un giusto premio quando venga raggiunto in base a merito e fatica, ma un’ingiustizia sociale dove sia stato acquisito grazie a ricchezza e a legami parentali.
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Sono i risultati resi noti dalla Social Mobility and Child Poverty Commission inglese in uno studio di recente pubblicazione.
Secondo la ricerca, genitori benestanti possono assicurare ai figli una base sicura anche a ragazzi poco dotati per gli studi, garantendo loro maggiori opportunità di quelle che hanno i loro coetanei.
La rete sociale su cui possono contare, ad esempio, può fornire loro contati per stage o per prime esperienze di lavoro, modalità privilegiate di accesso alla carriera sociale. Sono inoltre in grado di offrire un migliore orientamento al mondo delle professioni e possono aiutarli ad avere buone competenze trasversali, quali fiducia in se stessi e capacità di leadership.
Lo studio al contrario ha sottolineato che “i bambini bravi a scuola ma provenienti da contesti familiari svantaggiati sono meno in grado di convertire il loro alto potenziale in successo sul mercato del lavoro“.
Dall’introduzione dello studio
Il successo è considerato un giusto premio quando venga raggiunto in base a merito e fatica, ma un’ingiustizia sociale dove sia stato acquisito grazie a ricchezza e a legami parentali. Una società in cui il successo o il fallimento dei bambini che hanno uguali capacità si fondi sullo status sociale ed economico dei loro genitori è ingiusta. Non solo è ingiusta, ma è anche uno spreco dei talenti di quei ragazzi con un alto potenziale ma provenienti da ambienti svantaggiati. Provoca danni alle persone, all’economia e alla società.
La mobilità sociale indica la relazione tra il punto di partenza di un individuo e quello di arrivo come adulto; di solito in termini di status professionale, reddito individuale o reddito delle famiglie. Può essere misurata nell’ambito di una singola vita o tra generazioni. Le precedenti analisi della mobilità sociale tendevano a concentrarsi su una serie di domande empiriche piuttosto stringenti. Si chiedevano se la mobilità sociale fosse aumentata o diminuita nel corso del tempo, quale fosse il modo migliore per misurarla, come variasse da paese a paese e il rapporto tra mobilità sociale e disuguaglianza. In anni più recenti le ricerche sulla mobilità sociale si sono ampliate. In primo luogo, la ricerca si è allontanata dalla semplice misurazione dei tassi medi di mobilità sociale o di singoli indicatori del grado di mobilità in un punto nel tempo, o in una particolare fascia di età, considerando come i tassi di mobilità variano tra le distribuzioni di interesse (classe sociale , guadagni, reddito, patrimonio), misurando la probabilità di muoversi su e giù e in che misura in entrambe le direzioni. Un secondo importante sviluppo è stato il non concentrarsi esclusivamente sulla mobilità sociale degli uomini. Limitazione ridicola non solo perché le donne costituiscono almeno la metà della popolazione, ma anche perché, con l'aumento delle famiglie monoparentali, il gruppo di uomini inclusi in studi di confronto tra padri e figli risulta sempre meno rappresentativo della popolazione degli uomini. Un altro sviluppo positivo è stata la crescita, nel campo della ricerca, prodotta esaminando i fattori che aiutano a spiegare non solo i tassi complessivi di mobilità sociale, ma il motivo per cui le possibilità di mobilità degli individui variano. L'interesse multidisciplinare in questo argomento ha fornito una solida base dalla quale possono derivare linee di indirizzo politiche.
Nel Regno Unito non si ha bisogno di andare indietro di molte generazioni per trovare una situazione in cui posizione sociale ed economica di un individuo fossero in gran parte determinate dalla condizione sociale della famiglia di nascita. Fortunatamente questa non è la situazione di oggi. La struttura di classe sociale rigida di un passato non troppo lontano è stata sostituita da una più fluida. Tuttavia, i bambini di oggi non hanno le stesse possibilità di successo nella vita adulta, la quale continua ad essere modellata dalle circostanze sociali ed economiche del loro contesto familiare.
Vi è un crescente corpo di prove che dimostrano che i bambini di pari capacità in giovane età, si differenziano in termini di capacità di convertire questo fattore in titoli di studio, e questa differenza ha origine dalle condizioni socio-economiche della famiglia.
Dalle conclusioni
L'evidenza empirica qui presentata dimostra che ci sono possibilità ineguali tra i bambini che mostrano scarsi risultati nei test cognitivi fatti all'età di 5 anni e quelli che invece presentano buoni risultati. All'interno dei diversi gruppi, in base ai livelli cognitivi, bambini provenienti da famiglie con redditi più elevati, o più avvantaggiati per background di classe sociale, hanno una maggiore probabilità di otttenere un grande successo nel mercato del lavoro rispetto ai loro coetanei più svantaggiati.
In questo lavoro abbiamo mostrato prove coerenti che indicano un “accaparramento” di opportunità e identificato la limitata mobilità verso il basso dei bambini privilegiati, indipendentemente dalle loro capacità cognitive. Abbiamo discusso i modi in cui i genitori agiscono per aumentare le possibilità dei loro figli di aver successo nella loro educazione e nel mercato del lavoro, ma ovviamente non è solo quello che i genitori fanno il fattore determinante, quanto certe abitudini e prassi nell’assunzione al lavoro, alcuni aspetti dei sistemi e dei processi scolastici. Le pratiche educative hanno tutte dimostrato di esacerbare le disuguaglianze socio-economiche. Se i politici fanno sul serio quando esprimono il loro desiderio di aumentare la mobilità sociale nel Regno Unito, dovranno affrontare le barriere che impediscono ai bambini meno avvantaggiati di raggiungere il loro pieno potenziale e rimuovere gli ostacoli che bloccano la mobilità verso il basso.