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Terminato il periodo estivo e riprese le lezioni scolastiche, molti genitori si ritrovano a dover fare i conti con la demotivazione, la svogliatezza o addirittura il rifiuto che le lezioni o certe materie provocano nei figli.

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Recenti ricerche svolte in ambito internazionale con studenti fino alla fine delle superiori ha rilevato che la maggior parte di loro non ritiene che ciò che sta imparando sia importante o interessante.

Meno della metà in genere degli intervistati pensa che il lavoro scolastico li stimoli positivamente ancora di meno sono quelli che affermano di stare dando il meglio in quello che fanno a scuola.

Questi numeri devono far riflettere perché, secondo diverse ricerche svolte, gli studenti che si sentono coinvolti a scuola hanno più del doppio delle probabilità di avere uno sviluppo brillante nella loro vita e sono loro stessi convinti che li aspetti un futuro positivo.

Ogni genitore vorrebbe che i figli adolescenti fossero coinvolti nell'apprendimento e provassero passione per alcune delle materie di studio, che si sentissero stimolati dal materiale a disposizione e pensassero che l’istruzione li aiuterà nella vita.

Dalle ricerche sulla motivazione, si sa che non è possibile sentirsi sempre appassionati, eccitati e stimolati in generale per qualcosa di indefinito. La motivazione e l’interesse vanno e vengono. Questo accade a tutti. Ma i genitori vorrebbero che i figli si sentissero coinvolti e partecipi nello studio, indipendentemente dal loro livello di motivazione.

Per alcuni genitori, capire che il figlio non è interessato alla scuola, è una cosa ovvia, in quanto si lamenta costantemente e occorre, se è ancora abbastanza piccolo, escogitare ogni possibile trucco e stimolo per convincerlo a fare i compiti o studiare.

Questi adulti sono dolorosamente consapevoli di quanto al loro ragazzo non piaccia imparare, ma per altri padri e altre madri, potrebbe non essere così ovvio. Il figlio potrebbe non essere tanto loquace o in grado di spiegare bene quello che lo infastidisce della vita scolastica. O forse sono troppo impegnati e semplicemente non hanno il tempo o la possibilità di sapere davvero cosa stia succedendo in questo ambito della vita del figlio.

Esistono però alcuni segnali che indicano lo scarso coinvolgimento nel percorso scolastico. Anzitutto, ovviamente, il minimo impegno nei compiti scolastici. Non si tratta di voti, ma di impegno. Il ragazzo potrebbe frequentare classi e percorsi per lui facili e ottenere voti alti senza impegnarsi, oppure al contrario potrebbe impegnarsi molto ma ottenere voti bassi. Un genitore dovrebbe fare attenzione a quanto tempo e energia il figlio sta dedicando ai compiti e fare domande su quanto ha portato a termine durante il tempo dedicato allo studio.

Un altro segnale consiste nel fatto che, potendo scegliere, i ragazzi prendono la via più facile. Pur sapendo che sarebbero in grado di seguire corsi di livello superiore, stanno scegliendo quelli che sono più facili per loro. La pigrizia e la mancanza di interesse si nascondono anche nel lavoro quotidiano, quando ad esempio per una ricerca o un lavoro da presentare in classe, stanno solo riciclando qualcosa che hanno già fatto, invece di impegnarsi per conoscere cose nuove.

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Altri ragazzi palesano il loro disinteresse chiudendo subito ogni conversazione sulla scuola o mostrando un atteggiamento negativo ogni volta che se ne avvia una. Se i genitori provano a fare domande sulla loro giornata, su cosa stanno imparando o su quali siano i progetti che devono portare a termine, cambiano argomento, si arrabbiano o si chiudono completamente. Non si riesce a trovare un modo per sollevare l'argomento della scuola senza che ciò si traduca in una discussione o venga completamente evitato.

Fattori che stimolano impegno e apprendimento

Gli esperti di apprendimento sottolineano che gli studenti si sentono più portati a imparare quando hanno un insegnante si dimostra entusiasta di ciò che insegna. Se un figlio si lamenta per lo scarso impegno di un insegnante, potrebbe essere una buona idea trovare un sostegno esterno per suscitare curiosità per quella materia.

La gran parte degli adolescenti vengono coinvolti nell'apprendimento se l'argomento li appassiona. È importante far sì che un figlio abbia voce in capitolo sui percorsi scolastici cui iscriversi, quando possibile.

Occorre far leva sul fatto che gli adolescenti apprezzano l'apprendimento quando è pratico o quando è collegato a esperienze nel mondo reale. Se un ragazzo non trova questi elementi a scuola, si può fare in modo che avvenga quando è a casa. Possono aiutare un esperimento scientifico in cucina fatto insieme, un confronto su notizie ascoltate al notiziario, con i loro rimandi storici, una gita in un luogo famoso per qualche avvenimento, la visita a un museo, e così via.

Certi ragazzi sembrano totalmente refrattari allo studio. Tuttavia, comprendendo cosa guida il loro interesse e cercando attivamente modi per rendere l'apprendimento più vicino ed entusiasmante, si può accendere anche in loro la passione per l'istruzione. Non si tratta solo di spingerli a fare bene a scuola, ma di aiutarli a trovare un significato in quello che imparano.

Quando gli adolescenti riconoscono il valore dell’istruzione, sia attraverso insegnanti appassionati, argomenti che li toccano o esperienze pratiche, si generano in loro coinvolgimento e emozione. Questo li prepara agli impegni futuri di una vita in cui non si smette mai di dover imparare qualcosa, per stare al passo nel lavoro o nelle relazioni sociali.


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