Ci siamo quasi, forse anche in Liguria ci sarà finalmente un garante per le persone private della libertà, un'autorità che potrà monitorare sulla salvaguardia delle persone che per qualsiasi ragione si trovino private, per qualsiasi ragione, anche momentaneamente, della libertà.
La Commissione regionale ha infatti approvato, a maggioranza e con l’astensione della sola Lega, il Testo unificato delle proposte di legge firmate da Gianni Pastorino e Angelo Vaccarezza a cui successivamente avevano anche anche aderito il Movimento 5 Stelle e il Pd. E adesso bisogna solo aspettare che la Giunta regionale, anche in considerazione dell’ampio schieramento di forze politiche che ha dato il via libera al testo metta a disposizione risorse e personale per dotare anche Regione Liguria di questa essenziale figura.
E quanto sia indispensabile lo dimostra la lettura del rapporto del Garante Nazionale delle persone ristrette, che dopo aver visitato le carceri liguri, alcuni commissariati e il campo profughi di Ventimiglia scrive, non senza una evidente preoccupazione, che occorre "Rammentare al personale sanitario il proprio obbligo fondamentale di riportare accuratamente ogni segno indicativo di possibili lesioni riscontrato all’atto della visita di ingresso e che qualora sia accertata la coerenza tra tali rilievi e quanto dichiarato come causa da parte del soggetto, l’episodio sia trasmesso alle Autorità dell’Istituto per i compiti di indagine amministrativa ed eventuale trasmissione alla Procura della Repubblica."
E a tale proposito viene citato il caso di un ristretto in carcere ligure di sessantadue anni che al momento del suo ingresso nella casa di reclusione ha riferito, così come debitamente riportato, di essere stato «pestato all’arresto»; tuttavia nel referto di prima visita si legge invece «Nega traumi recenti».
E, per dirla con le parole del Garante Nazionale: "indipendentemente dalla veridicità dell’affermazione del signor X che non compete a questo Ufficio accertare, colpisce l’inconsistenza logica delle due affermazioni. Tanto più che, a seguito di una RX Toracica, nel referto viene riportato che sono visibili esiti di fratture costali a destra".
Per evitare che nessuno più "si faccia male" o più banalmente, veda compromesso qualunque dei suoi diritti fondamentali mentre si trova privato della libertà, a breve si potrà contare sulla vigilanza costante di un Garante locale, senza più dover aspettare la visita preziosa del Garante Nazionale.
Siamo abituati a dare tutto per scontato, anche la libertà.
Ma può capitare a chiunque di noi o a qualunque dei nostri cari, anche al peggiore giustizialista, di essere fermato dalle forze dell'ordine, anche per poche ore, magari per un banale controllo o per un errore di persona e condotti in una cella.
Ognuno di noi deve avere la certezza che da quella cella uscirà senza che la sua dignità sia stata calpestata. Perchè come ricorda la commissione diritti umani nel rapporto del 2012: "In essuno dubita del valore della libertà. Essa è come l'aria che respiriamo, come il cibo di cui ci nutriamo. È un bene prezioso. Ma c'è qualcosa di più importante.
Per preziosa che sia la libertà non esiste costituzione, in nessuna parte del mondo, che non preveda che della libertà si possa essere privati: per ragioni serie previste dalle leggi e con la garanzia che i propri diritti siano rispettati, tuttavia la libertà può essere tolta.
Ma non può esistere nessuna Costituzione, nessuna legge, in nessun paese del mondo che possa prevedere che una donna o un uomo possano essere privati della propria dignità.
E questo è il cuore della questione dei diritti umani da cui tutti i passi successivi dipendono: alzare una barriera a difesa della dignità della persona che non possa essere oltrepassata per nessuno, nemmeno per il peggiore degli assassini.
A sentinella di quella barriera, a breve, anche in Liguria potrebbe esserci un Garante Regionale.
articolo precedentemente pubblicato da Repubblica