Brad sognava di giocare nella Australian Football League (AFL), la lega professionistica australiana di football, voleva emulare il successo dei suoi eroi del football. Ha abbandonato la scuola alla fine delle medie ma stava andando ancora alla grande con lo sport. Poi suo padre è morto. Brad, a 17 anni, si è trovato improvvisamente allo sbando, senza meta.
Si svegliava e ogni giorno prendeva tutto e tutti a calci. Ha iniziato a fumare spinelli, poi ha trovato l'eroina.
Il suo mondo è diventato un disordine caotico pieno di droghe. Brad ha iniziato a rubare auto. Così come ha iniziato a rubare moto, che rivendeva in modo da poter acquistare la droga.
"In qualche modo ho smesso di giocare a football dopo che mio padre è morto" racconta Brad.
"Mi sono sentito perso, confuso, non sapevo come affrontare questa cosa perché ero ancora molto giovane... avevo circa 17 anni. Ho iniziato a consumare erba e poi sono passato a roba più pesante”.
"La morte di mio padre mi ha colpito mentalmente, socialmente. Ho perso il contatto con mia mamma, il nostro rapporto si è incrinato, lei era molto delusa dal mio comportamento. Non sapeva cosa fare o come aiutarmi e io davvero non volevo aiuto".
Brad consumava eroina e Ice (una metanfetamina) tutti i giorni. Si era specializzato nel furto di auto per sostenere la sua dipendenza e per cercare di far fronte alla situazione sempre più pesante in cui si è venuto a trovare. Ma voleva una via di fuga dai problemi – e rubare vetture era il suo modo di scappare.
ho pensato che l’arresto mi avrebbe fatto uscire
dalla trappola in cui mi trovavo, ero felice che mi avessero beccato.
Ho avuto paura, certo, ma ero anche sollevato
"Mi piaceva rubare auto per fuggire, per scappare. Giusto per guidare fino a Melbourne e vedere mia sorella o stare con gli amici" racconta Brad.
Ha abbandonato e rivenduto queste auto per tutto lo Stato.
Brad ha poi fatto un passo oltre il furto d'auto. I suoi reati sono diventati via via più pesanti – ha partecipato ad aggressioni e rapine a mano armata.
Non ha mai pensato alle sue vittime in quel momento. Era sotto l'effetto di droghe e, come dice, “chiuso nel mio mondo di tossico”. Era sempre in giro con persone che si drogavano e rubavano le automobili. Questo stile di vita era diventato normale per lui.
"Pensavo subito al colpo successivo, stavo facendo un bel po’ di soldi, e alzavo sempre di più la posta e l’obiettivo dei miei reati" ha raccontato Brad.
Brad per un po’ ha avuto fortuna ma alla fine è stato preso dalla polizia. I suoi reati stavano diventando sempre più gravi.
"Mi sono sentito sollevato" confessa Brad.
"Perché ho pensato che l’arresto mi avrebbe fatto uscire dalla trappola in cui mi trovavo, ero felice che mi avessero beccato. Ho avuto paura, certo, ma ero anche sollevato".
Brad ha trascorso quasi due anni in prigione. Poi ha passato un lungo periodo in libertà vigilata, in base a un CCO (Community correction order) di tre anni.
Brad da qualche tempo è libero, dopo aver scontato la pena.
Brad attualmente è impegnato nel Progetto Ponte della YMCA. Vuole trovare un lavoro tale per cui suo figlio quando sarà grande lo possa guardare con orgoglio. E vuole essere di supporto e aiuto alla sua nuova compagna, che è sempre stata al suo fianco in ogni passo del suo percorso.
"La mia vita è ora focalizzata sull’avere successo nel superare il mio passato, sul farcela contro la tentazione delle sostanze, sono pulito dal punto giorno in cui mi hanno arrestato" ha detto Brad.
"Voglio restare lontano dalla droga, trovare un lavoro e ripagare la comunità per i reati che ho commesso, e fare quanto posso per aiutare i ragazzi che si trovano nella situazione in cui mi trovavo io".
"Con la droga, ho perso tutto. Mio figlio. Non ho più avuto contatti con la mia famiglia. Mi sono perso, sarei potuto morire. Essendo stato incarcerato, potevo pensare con lucidità, mi sono ritrovato e ho capito quello che volevo fare”.
"Per me, è come quando sei un bambino, se vai a toccare un cibo bollente, dopo non andrai a rifarlo per non scottarti più - ho imparato che non ho intenzione di fare le stesse cose che ho fatto in passato, perché non mi hanno portato a nulla di buono.
"Non ne ho avuto alcun beneficio,ho solo distrutto me stesso, la mia famiglia, gli amici, e non voglio di nuovo fare del male alle persone che amo".
Brad adesso ha una visione positiva della vita. Vuole trovare un lavoro - qualcosa che non è solo possibile, ma che rappresenta una priorità.
Thomas invece ha iniziato a commettere reati quando era molto più grande. La sua vita è iniziata con un sacco di problemi. È cresciuto in una casa popolare, ma era determinato a fare qualcosa di buono di se stesso. Se n’è andato da casa a 14 anni, ma ha iniziato e completato un tirocinio come stuccatore.
Prima ancora di compiere i 22 anni aveva già un business di successo e possedeva una casa.
la vita di chi usa e spaccia droga non è una gran vita
da un punto di vista mentale – sei sempre preoccupato
per quello che sta per succedere, sempre lì a guardarti le spalle
Un giorno un amico gli ha offerto una dose di Ice. Thomas l’ha presa e si è sentito in cima al mondo.
"Prima che potessi rendermene conto, mi sono sentito alla grande e immediatamente agganciato da questa droga" ha detto Thomas.
"Toglie ogni nuvola o ombra dalla tua testa. La tua mente si amplia... Ho iniziato a consumare Ice al fine settimana, poi tutti i giorni, e poi ho iniziato a spacciarlo".
Il primo reato di Thomas è stato appunto spaccio di droga.
"È stato anche molto facile farlo, e ho anche fatto molti più soldi in questo modo, poi al mattino mi alzavo e andavo a lavorare" racconta Thomas.
Ha smesso di parlare con i suoi familiari. Stava vivendo un gran bel momento - ha smesso di lavorare, aveva un sacco di denaro contante e alla fine è stato catturato.
Thomas è finito in prigione. Una volta fuori, è ricaduto nella droga ed è tornato dentro. Adesso è fuori da un anno e non vuole più tornare in carcere.
"Una volta uscito, avevo ancora tutti i contatti di prima ed è stato molto facile tornare dentro" racconta Thomas.
È molto più difficile trovare un lavoro e rimanere puliti di quanto non lo fosse spacciare droga, ammette Thomas. Ma lui sa che è la cosa giusta da fare.
"La vita di chi usa e spaccia droga non è una gran vita da un punto di vista mentale – sei sempre preoccupato per quello che sta per succedere, sempre lì a guardarti le spalle”.
Se Thomas non avesse fatto uso di Ice quel giorno fatale, avrebbe potuto avere una famiglia, tre case e mantenere la sua impresa. Lui lo ammette.
Colmare il divario di opportunità
I giovani che hanno commesso crimini, spesso in preda agli effetti di un cocktail di droghe, vengono regolarmente condannati per reati di varia gravità.
Potrebbero aver rubato una macchina, o svaligiato una casa. Sono in libertà vigilata, molti scontano la pena in carcere. È comunque solo una questione di tempo, alla fine vengono rilasciati. Cosa impedisce la reiterazione del reato?
Luke Moodie lavora al Progetto Ponte dell’YMCA. Di solito lavora con giovani autori di reato che devono completare il programma di due settimane come parte della loro condizioni di libertà vigilata.
Quando li incontra sono scontenti e non vorrebbero essere lì. Ma Luke vuole dare a questi ragazzi una seconda possibilità.
"Ci occupiamo di formazione, cerchiamo di portare i ragazzi nel mondo del lavoro e della formazione, di dare a tutti loro una seconda possibilità".
Ai ragazzi vengono insegnate competenze per la vita - un po' di sport, un po’ di autostima, preparazione ai colloqui di lavoro. Insegniamo loro cose che la gente di solito dà per scontate. Sostanzialmente, quello che cerchiamo di fare è migliorare le loro capacità di aiutare se stessi. Può suonare paradossale, ma il nostro obiettivo è farli tornare a essere parte della forza lavoro, in una condizione di normalità.
vogliamo che la nostra attività abbia un impatto
non solo sui ragazzi ma anche sui loro familiari,
sui loro partner e sui loro figli
Cerchiamo di far emergere le cose positive che ci sono state nella loro vita. Hanno bisogno di una seconda opportunità e di un po’ di guida, sono ragazzi meravigliosi che hanno solo bisogno di una possibilità.
La stigmatizzazione rende tutto molto difficile a volte.
"Bisogna rompere il circolo vizioso e la ‘predestinazione’ che esiste in molte famiglie che hanno una cultura delinquenziale. Si tratta di rompere questa situazione pericolosa, fatta di cattive influenze, frequentazione di persone sbagliate e tanta droga, droga e alcol.
"Vogliamo che la nostra attività abbia un impatto non solo sui ragazzi ma anche sui loro familiari, sui loro partner e sui loro figli. Vogliamo che diventino, per una piccola parte almeno, responsabili della nuova direzione che hanno preso i loro cari che sono finiti in carcere".
L'obiettivo finale è quello di ottenere un posto di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo, il nostro progetto deve avere il supporto dei datori di lavoro.
Jo Janes, un anziano agente penitenziario con lunga esperienza, ha affermato che questo progetto potrebbe davvero prevenire la reiterazione del reato.
"Molti giovani autori di reato non vanno a scuola e non hanno mai avuto esperienze di lavoro; si sentono intrappolati e vulnerabili " ha affermato.
I giovani senza un progetto – nessuna possibilità d’uscita dal crimine
Provate a immaginare che il crimine e il sussidio di disoccupazione siano le uniche opportunità nella vostra vita. Che andare all'università, studiare o ottenere un impiego a tempo pieno sia al di fuori della vostra portata.
Le statistiche parlano da sole. La metà di tutti i reati commessi dai detenuti della prigione di Ballarat è stato commesso da giovani sotto i 25 anni, ancora più preoccupante è che nella maggior parte dei casi, tale reato è commesso dalle stesse persone, che vengono poi arrestate dalla polizia, e che una volta di nuovo fuori continuano a commettere reati.
"Molti di questi giovani non capiscono quante cose positive sia possibile per loro fare".
"Pensano solo che la loro sorte nella vita sia questa e che non si possa cambiare. Vogliamo insegnare loro che hanno il diritto alle stesse opportunità di chiunque altro.
"Un contesto diverso sappiamo che può davvero catapultare una persona in una vita incredibilmente differente, lontana dal crimine".
la mancanza di opportunità di lavoro
e il non coinvolgimento in attività di formazione
sono fattori chiave per la diffusione della criminalità giovanile
Il capo della polizia di Ballarat, Graham Ashton, afferma che esiste uno zoccolo duro di giovani disoccupati che trovano "più facile rubare che lavorare e che sono il cuore della criminalità".
Ha detto che la mancanza di opportunità di lavoro e il non coinvolgimento in attività di formazione sono fattori chiave per la diffusione della criminalità giovanile.
"Ci accorgiamo di arrestare gli stessi giovani di nuovo, di nuovo e di nuovo" ha detto Ashton.
Attraverso il Progetto Ponte, viene insegnato ai giovani che avere un lavoro è un "cambio di gioco", un cambio di prospettiva.