Quando avevo 16 anni sono stato accusato di omicidio di primo grado, per essere stato seduto nel sedile del passeggero di un’auto coinvolta in una fuga con sparatoria. Di fronte alla prospettiva di passare 25 anni della mia vita in una prigione per adulti, mi sono dichiarato colpevole e ho trascorso i successivi otto anni della mia esistenza in un carcere per giovani autori di reato.
Tutto questo è successo 26 anni fa, e non passa giorno che io non pensi a cosa sarebbe potuto succedere e a cosa sarebbe stato della mia vita, se non fossi stato seduto in quell’auto, sul sedile del passeggero.
Ho trascorso un terzo della mia vita dietro le sbarre. Grazie alla mia fede e al sostegno della mia comunità, oggi, all'età di 42 anni, passo il mio tempo impegnandomi a favore dell’edilizia sociale, del diritto all'istruzione, della giustizia sociale e dei sostegni economici a chi è in condizione di difficoltà economica - tutte quelle cose di cui avrei avuto bisogno quando ero più giovane.
Io lavoro con i giovani di Oakland come tutor e “coach di vita”.
giovani con un sacco di potenzialità
ma con troppo poche opportunità
per sviluppare le loro doti
Mi rivedo in ognuno di loro - giovani con un sacco di potenzialità ma con troppo poche opportunità per sviluppare le loro doti e perseguire ambizioni positive.
Alcuni di loro hanno abbandonato la scuola. Altri hanno anche già passato del tempo del tempo dietro le sbarre o sono a rischio di farlo. Alcuni sono stati vittime di reati.
Troppi di loro sono in pericolo di perdere la speranza.
Io do ai giovani qualcosa che io stesso non ho mai avuto - la speranza e un assaggio delle possibilità che esistono oltre gli stretti confini del quartiere in cui siamo cresciuti.
Lavoro con ogni giovane per stabilire quelli che possono essere i suoi obiettivi e li metto in rapporto con dei mentori, che li aiuteranno a perseguirli, e i giovani ricevono un incentivo economico se riescono a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.
Sono le persone ferite che feriscono le altre persone, così anche noi vogliamo essere sicuri che questi ragazzi ricevano il sostegno di cui hanno bisogno per guarire dalle loro ferite. E, ogni giorno, sono testimone della trasformazione che avviene nella loro personalità e nei loro comportamenti, quando viene garantito il genere di sostegno adeguato affinché si costruiscano un futuro sano e di successo.
quando i giovani fanno errori,
invece di promuovere la loro rieducazione e riabilitazione sociale,
il nostro sistema li tratta sempre di più come degli adulti
Quello che anche vedo è che noi stiamo sbagliando condotta con i nostri ragazzi. Quando i giovani fanno errori, invece di promuovere la loro rieducazione e riabilitazione sociale, il nostro sistema li tratta sempre di più come degli adulti.
I giudici decidono chi sarà punito e a chi sarà invece data una possibilità. Per la stragrande maggioranza, si tratta di giovani di colore, i quali scontano il peso del nostro duro approccio alla giustizia.
I giovani sono il nostro futuro. Non c'è dubbio che dobbiamo cambiare il nostro approccio al modo in cui li trattiamo.
Spendiamo più per le carceri di quanto non facciamo per l’istruzione. Dal 1980, la California ha costruito 22 prigioni, ma solo un campus universitario. Lo Stato spende 264.000 dollaril'anno per rinchiudere un giovane in una prigione di stato, ma solo 10.300 dollari per studente di scuola primaria e secondaria.
La spesa per prigioni e carceri è aumentata tre volte più velocemente della spesa per le scuole, e non si è ancora investito a sufficienza nei programmi per la salute mentale, per la prevenzione della devianza o programmi che possano aiutare i giovani a crescere positivamente e in salute.
Invece che abbandonare la speranza e disinteressarci dei giovani, dovremmo essere in grado di garantire la sicurezza e il benessere alle nostre comunità, tenendo ragazzi e giovani al di fuori del sistema penitenziario degli adulti, attraverso programmi che possono aiutarli a cambiare direzione.
dovremmo essere in grado di dare ai giovani
una possibilità per crescere positivamente
e diventare cittadini attivi della società
Invece di sprecare milioni di dollari per tenere “in deposito” dei giovani all’interno di carceri per adulti, dovremmo rieducarli, e mettere quei fondi al servizio delle scuole e della “buona salute” delle comunità.
Anziché periodi prolungati di carcerazione nelle prigioni per adulti, dovremmo essere in grado di dare ai giovani una possibilità per crescere positivamente e diventare cittadini attivi della società.
Darei qualsiasi cosa per riavere indietro quel terzo della mia vita.
Ora, io ho fatto di questa mia attività la missione della mia vita. Voglio insegnare ai giovani che, non importa chi siamo o quali siano gli errori che abbiamo commesso, indipendentemente da questo abbiamo responsabilità e doveri verso noi stessi, le nostre famiglie e le nostre comunità al fine di vivere e promuovere il cambiamento che stiamo cercando.
Testimonianza di John Jones, portavoce e "leader" della sua comunità. Lavora come “coach di vita” per conto dell'organizzazione Communities United for Restorative Youth Justice. Risiede a Oakland.