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“E anche i vostri figli! Mamme, questo è un consiglio che va molto bene anche per voi!”. Lo scrive su Mind Matters la psicologa Caroline Fleck. “Mi sono concentrata sui padri, perché le ricerche suggeriscono che questi sono molto meno affettuosi fisicamente nei confronti dei figli rispetto alle madri. 

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Ora, incoraggiare i padri a toccare le loro figlie adolescenti potrebbe suonare come un cattivo consiglio, ma si consideri il dato seguente: la ricerca suggerisce che il tocco fisico è essenziale per il normale sviluppo neurologico dei bambini. La ricerca sugli effetti del tocco sullo sviluppo dei bambini ha acquisito slancio negli anni ‘30 e '40, quando ricercatori come David Levy e René Spitz iniziarono a divulgare i risultati sulle differenze tra i bambini senza famiglia accolti dagli istituti istituzionalizzati, che hanno ricevuto poco contatto fisico, e quelli in affido. 

Gli studi hanno dimostrato che i bambini negli istituti avevano punteggi di QI significativamente più bassi (Goldfarb, 1947) e, cosa ancora più scioccante, tassi di mortalità significativamente più elevati (Spitz, 1945). La ricerca suggerisce che il tocco dei genitori continua ad avere un effetto potente su una serie di fattori per i ragazzi anche nel corso dell’adolescenza. Ad esempio, Barber e Thomas (1986) hanno trovato una correlazione positiva tra l'affetto fisico ricevuto dai loro padri e l’autostima nelle ragazze adolescenti. Allo stesso modo, una meta-analisi realizzata da Hoeve et al. (2009) ha riscontrato che gli adolescenti provenienti da famiglie con alti livelli di affettività avevano livelli più bassi di comportamento delinquenziale. Ora sappiamo che le modalità principali in cui il contatto fisico agisce sul cervello e sul corpo sono attraverso il rilascio di ossitocina e provocando la riduzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo (Holt-Lunstad, Birmingham, e Luce, 2008). 

Questi cambiamenti avvengono quasi istantaneamente, il che è il motivo per cui il contatto fisico è una componente così potente ed efficace di rinforzo. Se si vuole agire positivamente sui comportamenti dei bambini, la strategia migliore è quella di abbinare la lode con la vicinanza e il contatto fisico (il “cinque”, l’abbraccio, la pacca sulla spalla, etc.). 


{xtypo_quote}La lontananza che ferisce{/xtypo_quote}

“In generale, continua la dottoressa Fleck,  ho osservato che i genitori sono piuttosto bravi a sottolineare la comunicazione con il contatto fisico con i loro bambini più piccoli, e la ricerca conferma questa osservazione - il 98 per cento delle madri e il 90 per cento dei padri affermano di abbracciare i loro figli almeno una volta al giorno quando hanno meno di 13 anni. Dopo però succede qualcosa. Questo qualcosa è la pubertà. L'inizio della pubertà è contestuale a una forte riduzione del contatto fisico tra i genitori e i loro figli in età puberale (Barber, Maughan, e Olsen, 2005). 

Che cosa provoca il cambiamento? La maggior parte dei genitori con figli adolescenti probabilmente concordare con l'osservazione che i ragazzi spesso non vogliono essere abbracciati, toccati, o "disturbati" dai loro genitori. Spesso si ritraggono da genitori che fanno tentativi di contatto fisico, soprattutto se osano farlo in pubblico. Ma la mia esperienza è che l'adolescente spesso non è l'unico a ritirarsi fisicamente nella relazione genitore-figlio. Parlando con i genitori, sono stato sorpresa da quante madri e padri ritengano inopportuno esprimere affetto fisico ai loro figli adolescenti, o diano semplicemente per scontato che l'affetto fisico sia indesiderato, senza mai provare ad avvicinarsi a loro per vedere se sia davvero così. Nel parlare con gli adolescenti, sono stata molto colpita e veramente addolorata vedendo quanti di loro sono stati delusi dal calo di attenzione fisica da parte dei loro genitori, e per quanto si sentissero loro stessi responsabili di questo cambiamento di comportamento. 

‘Mio padre ha smesso di abbracciarmi quando mi è cresciuto il seno’ mi ha detto una volta una ragazza di 15 anni che era in terapia da me. ‘Ho provato a tirare indietro il petto da lui per un po’ di tempo, perché non smettesse di abbracciarmi, ma posso dire con certezza che tutto questo lo metteva a disagio, così ho smesso’. 

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{xtypo_quote}Essere creativi{/xtypo_quote}

Che cosa possono fare i genitori di efficace e appropriato per mantenere una relazione fisica con i propri figli? Semplicemente sporgersi vero di loro e toccarli. Lo so, più facile a dirsi che a farsi. Ma attenzione a non cadere nella trappola di credere che loro considerino i tentativi di affetto fisico dei genitori come un fastidio. Se il figlio adolescente fa sentire in modo chiaro, e senza possibilità di dubbio, che non si sente a suo agio mentre voi lo abbracciate o esprimete affetto nello stesso modo in cui lo facevate quando era bambino, occorre essere creativi. 

Per cominciare, concentrandosi maggiormente sul semplice toccarli fisicamente e meno sull’espressione fisica dell’affetto. Il cinque, pacche sulle spalle, e così via. Anche fare scherzosamente del wrestling può essere un ottimo modo per entrare in contatto, ammesso che, naturalmente, lo si sappia fare in un modo giocoso.

Piccoli gesti come posare la testa sulla sua spalla, appoggiare le gambe sulle sue o viceversa, non indietreggiando quando ci si imbatte in lui: tutte queste cose a lungo andare comunicheranno che siete aperti al contatto con lui e non vi sentite a disagio con la persona che sta diventando. 

Qualche cambiamento nella quantità e qualità del vostro affetto nel corso della transizione dell’adolescenza è sano e normale. Occorre però essere consapevoli della portata di questa diminuzione di contatto, e in grado di sviluppare modalità nuove di contatto fisico che siano appropriate e gratificanti per il vostro teenager” conclude la dottoressa Fleck.


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