La domande più difficili che pediatri e psicologi devono abitualmente porre ai ragazzi adolescenti durante visite di controllo e sedute, sono quelle relative a depressione e pensieri di suicidio. Sono questioni particolarmente delicate ma non opzionali, al contrario: sono temi molto importanti e, quando è il caso, devono essere affrontati senza esitazioni.
È un dato accertato, in molti Paesi, quello di un aumento significativo della depressione tra i ragazzi dai 12 ai 17 anni. Si riscontra inoltre una maggiore incidenza della depressione nelle ragazze di quanto non accada tra i ragazzi. Lo stesso incremento dei sintomi della depressione risulta significativo anche nella fascia di età dai 18 ai 25 anni.
Il dottor Ramin Mojtabai, uno psichiatra che insegna nel dipartimento di salute mentale della Johns Hopkins University, ha studiato a lungo questo fenomeno.
Perché la depressione risulta prevalentemente in aumento, e perché è più intensa tra le ragazze?
Gli adolescenti soffrono davvero in misura maggiore la depressione o è possibile che siano solo più disposti a parlarne?
Il dottor Mojtabai spiega che negli ultimi due decenni, gli adolescenti sono diventati di sicuro più aperti nel parlare di questo genere di sofferenza, tuttavia i ricercatori non hanno mai pensato che sia solo questa maggiore disponibilità a poter spiegare quello che stanno osservando.
quando si tratta di tuo figlio
le statistiche non contano più,
quello che conta è il tuo particolare ragazzo
Anche tenendo conto di un forte abuso di sostanze, la depressione non è risultata spiegabile semplicemente come conseguenza di un eccesso di consumo di droga o alcol. Né è risultata riconducibile a fattori legati alla composizione del nucleo familiare (due genitori rispetto a un solo genitore, o mancanza di genitori).
Il suicidio è la seconda causa di morte negli adolescenti dai 15 ai 19 anni, dopo gli incidenti stradali.
Il dottor Benjamin Shain, il capo della divisione di psichiatria infantile e adolescenziale presso la NorthShore University Health System, è stato l'autore principale di uno studio sul suicidio e sui tentativi di suicidio da parte degli adolescenti, presentato alla American Academy of Pediatrics.
“Quando si tratta di tuo figlio, in un certo senso le statistiche non contano più, quello che conta è il tuo particolare ragazzo” ha affermato. “Occorre prestare attenzione a tutti i possibili segnali di preoccupazione”.
Troppo spesso, spiega il dottor Shain, l'impulso dei genitori è quello di dare consigli o anche di intervenire cercando di risolvere il problema.
“Quello che i genitori dovrebbero fare è soprattutto ascoltare, cosa che dovrebbe rappresentare il 90 per cento della conversazione”. Nel restante 10 per cento del tempo, i genitori non dovrebbe tentare di offrire una soluzione esterna “ma aiutare il ragazzo nel suo tentativo di trovare una propria soluzione”.
Il dottor Shain solleva inoltre preoccupazioni, soprattutto, in riferimento all'impatto dei media elettronici sugli adolescenti.
Il dottor Mojtabai, da parte sua, sottolinea che lo studio mancava un po’ di informazioni su fattori come l'abuso e abbandono dei minori, e sull’effettivo ruolo dei dispositivi digitali, che in alcune ricerche sono associati a sintomi depressivi.
i ragazzi tendono a trovare la restrizione
dei genitori sui social media ancora più traumatica
di qualunque brutto episodio sia loro capitato
“Esistono sicuramente prove che il cyberbullismo può essere collegato a un aumento della depressione in particolare tra le ragazze, e forse anche a un aumento dei casi di suicidio” continua il dottor Shain.
E questa è un’area nella quale molti genitori si sentono impotenti e non sanno come guidare i propri figli. L'impulso dei genitori può essere quello di portare via il cellulare, il che può peggiorare le cose per alcuni adolescenti.
“I ragazzi tendono a trovare la restrizione dei genitori sui social media ancora più traumatica di qualunque brutto episodio sia loro capitato. È con i social che si collegano al loro gruppo di pari, è così che ottengono il loro sostegno, è questo il modo in cui sviluppano conversazioni e scambi con i compagni. Se si toglie loro questo strumento, ci si ritrova con ragazzi molto isolati“.
Nel complesso, spiega il dottor Mojtabai, abbiamo bisogno di maggiori informazioni su cosa davvero avvenga qui tra i ragazzi, e anche più in generale sulla vita degli adolescenti. Eppure, è importante che i genitori siano consapevoli dei rischi, sia per i giovani già alle prese con problemi di salute mentale, sia per quelli che non hanno ancora dato alla loro sofefrenza un nome.
“Un sacco di bambini e adolescenti hanno problemi psichiatrici che non vengono riconosciuti e di fatto vengono trascurati”.
I segni della depressione adolescenziale comprendono cambiamenti di umore, come tristezza persistente o irritabilità e alterazioni del livello delle prestazioni, come ad esempio l'insuccesso scolastico.
I sintomi della depressione comprendono anche il ritrarsi dalle relazioni con amici e familiari, perdita di interesse nelle attività che per loro erano sempre state importanti, e cambiamenti nelle consuetudini riguardo al mangiare e al dormire, così come alcuni segnali per nulla specifici, come la mancanza di energia, difficoltà di concentrazione e inspiegabili dolori e acciacchi.
Ogni genitore di un adolescente deve chiedersi, naturalmente, quale sia la differenza tra “normali” sbalzi d'umore o i tipici comportamenti adolescenziali, e questi segnali di pericolo.
I genitori devono domandarsi quanto siano gravi i sintomi, e quanto persistenti. Quando un ragazzo sembra davvero cambiato in modo profondo, non si può semplicemente ascrivere questa modificaxzione all'adolescenza.
i genitori dovrebbero è soprattutto
ascoltare, questo dovrebbe rappresentare
il 90 per cento della conversazione
Il dottor Shain ha sottolineato che molti dei segnali di allarme sono relativamente aspecifici: ci potrebbero essere molte ragioni per le quali un adolescente se ne sta tappato nella sua stanza, o sta portando a casa voti significativamente peggiori.
“Potrebbe essere la depressione, potrebbe essere la droga, potrebbe essere semplicemente che i loro compiti sono troppo difficili” ha detto. “Il primo passo da compiere è sedersi con vostro figlio e avere una conversazione con lui, per capire cosa sta succedendo, quello successivo potrebbe essere di parlare con gli insegnanti o di portare il ragazzo da un consulente o da uno psichiatra”.
E se anche questo aumento dei sintomi della depressione non risulta conseguente a un abuso di sostanze, è importante ricordare che l'abuso di sostanze e la depressione sono sempre collegati negli adolescenti. Chi riferisce di soffrire di depressione, ha maggiori probabilità di essere un consumatore di droghe o alcool.