Quando i funzionari della sanità pubblica vengono a conoscenza di un'epidemia di epatite o di influenza, entrano in azione con campagne di informazione, monitoraggio e sensibilizzazione. Dovrebbero agire con la stessa urgenza e preoccupazione quando si tratta di traumi infantili?
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of American Medical Association suggerisce che la risposta dovrebbe essere sì. La ricerca mostra come gli effetti dei traumi infantili siano persistenti e risultino legati alla malattia mentale e alla dipendenza da sostanze nell'età adulta. E, affermano i ricercatori, lo studio indica che potrebbe essere più efficace affrontare il trauma come un fattore critico per la salute pubblica piuttosto che limitare il trattamento ai singoli casi e alle singole persone.
Lo studio ha preso in considerazione le esperienze dei partecipanti dello studio “Great Smoky Mountains”, che ha seguito 1.420 bambini provenienti per lo più da zone rurali della Carolina del Nord occidentale, per un periodo di 22 anni. I partecipanti sono stati intervistati ogni anno durante la loro infanzia, quindi altre quattro volte nel corso dell'età adulta.
Questa ricerca ha qualcosa di particolare che manca ad altri studi similari, sostiene William Copeland, professore di psichiatria all'Università del Vermont che ha guidato il gruppo di lavoro. Invece di basarsi su resoconti del trauma infantile, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti quando i partecipanti erano bambini e le loro esperienze erano ancora fresche. I ricercatori hanno applicato rigorose analisi statistiche per escludere fattori confondenti.
Anche quando il team ha preso in considerazione altre avversità oltre al trauma infantile, come il basso reddito, le difficoltà familiari e i traumi degli adulti, le associazioni tra i traumi infantili e le difficoltà degli adulti sono risultate sempre chiare e evidenti. Le connessioni sono rimaste indubitabili.
Lo studio è "probabilmente il test più rigoroso che abbiamo finora prodotto sull'ipotesi che il trauma della prima infanzia abbia questi effetti forti e indipendenti su quello che si diventa da adulti" continua il professore.
Per Copeland, l'impatto ad ampio raggio del trauma richiede soluzioni di politiche pubbliche di grande respiro oltre agli interventi individuali. "È un dibattito che deve essere fatto a livello di politica di salute pubblica".
Quasi il 31% dei bambini ha dichiarato ai ricercatori di aver subito un evento traumatico, come una ferita potenzialmente mortale, un abuso sessuale o fisico, o di essere stato testimone o di aver sentito parlare dell'esperienza traumatica di una persona cara. Il 22,5% dei partecipanti ha subito due traumi, mentre il 14,8% ne ha sperimentati tre o anche più.
L'infanzia dei partecipanti allo studio che avevano fatto esperienza di eventi traumatici e quella di coloro che non li avevano vissuti, sono risultate marcatamente diverse.
Coloro che avevano avuto storie di trauma hanno fatto rilevare una volta e mezza più probabilità di avere problemi psichiatrici e di sperimentare instabilità e disfunzioni familiari rispetto a quelli che non ne avevano, e 1,4 volte più probabilità di essere vittime di bullismo. Hanno fatto riscontrare anche 1,3 volte più probabilità di essere poveri di quanto non accadesse con chi non aveva vissuto traumi.
Quando questi bambini sono cresciuti, i problemi psichiatrici e altri problemi collegati sono proseguiti.
Anche dopo che i ricercatori hanno fatto aggiustamenti ai risultati in considerazione di possibili fattori distorsivi, e tenendo conto della razza e del sesso, le associazioni tra avversità infantili e problemi psichiatrici in età adulta, sono state confermate. I partecipanti che hanno sperimentato un trauma infantile avevano 1,3 volte più probabilità di manifestare disordini psichiatrici e 1,2 volte più probabilità di sviluppare depressione o disturbo da abuso di sostanze.
L’aver subito traumi nel corso dell’infanzia è connesso anche alla maggiore probabilità di avere problemi di salute, di adottare comportamenti a rischio, di avere maggiori difficoltà finanziarie, di avere relazioni affettive violente o problemi nel fare amicizia. Più il trauma infantile di una persona è stato forte, più è probabile che una persona abbia questi problemi nell'età adulta.
Nonostante i suoi limiti, in relazione al contesto di rilevazione delle informazioni, un'area particolare del paese, lo studio è comunque importante, afferma Kathryn Magruder , epidemiologa e professore di psichiatria presso la Medical University of South Carolina.
"Penso che questa ricerca dovrebbe mettere a tacere ogni tipo di speculazione che metta in discussione il legame tra i traumi della prima infanzia e le successive difficoltà nel corso della vita" dice la professoressa.
Sebbene il collegamento sia stato dimostrato in precedenti ricerche, la Magruder sostiene che questo nuovo studio può aiutare a orientare la ricerca e le politiche future.
"Perché stiamo tornando su questo tema? Perché è tempo di pensare alla prevenzione". Il trauma è un problema di salute pubblica, sottolinea, e dovrebbe essere affrontato con un approccio di sanità pubblica.
Lo psicologo Marc Gelkopf è d'accordo con questa tesi. In un editoriale pubblicato insieme allo studio, scrive: "Se i mali della nostra società, tra cui i traumi, devono essere affrontati seriamente, allora anche l’ingiustizia deve essere ritenuta responsabile di danni sociali, in considerazione delle sue possibili conseguenze sulle condizioni di vita e di contesto familiare dei bambini".
Le implicazioni politiche sono chiare, afferma Jonathan Purtle , ricercatore nel campo delle politiche per la salute mentale della Drexel University. "Dobbiamo impedire che queste cose accadano ai bambini e sostenere la famiglia e la comunità di modo che le persone possano diventare più resilienti".
Coloro che decidono le politiche pubbliche dovrebbero fare fronte comune su temi come la salute mentale e sugli approcci che partono dal trauma, all’interno di contesti come quello dell'istruzione e dell'assistenza sanitaria.
Per far questo occorre migliorare i servizi di supporto al trauma nelle scuole, creando informazione e fornendo raccomandazioni su come il governo potrebbe aiutare le persone che hanno subito traumi e abusano di sostanze, intervenendo a favore dei bambini nella loro prima infanzia, supportando insegnanti ed educatori nell’individuare e affrontare i traumi".