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Provate a chiedere a degli adolescenti come iniziano la loro giornata, molto probabilmente vi risponderanno che lo fanno controllando gli aggiornamenti di Facebook.

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Provate a guardarli in pubblico: staranno camminando con il telefono in mano, senza prestare attenzione al mondo che li circonda.

Sono cresciuto facendo parte di una generazione per la quale i social media sono la base della cultura sociale quotidiana, racconta a un giornalista dell’Herald Sun, Lachlan Carroll un giovane al termine del ciclo di formazione superiore.

In poche parole, questo significa che se si dispone di un grande seguito sui social media - i "mi piace" su Facebook o i "seguaci" su Instagram – puoi anche aspettarti di avere successo nell’ambiente dei tuoi giovani compagni. Alla riuscita dell'interazione virtuale si fa corrispondere la riuscita di quella nella realtà.

Questo può anche andar bene negli anni dell’adolescenza, ma il persistere di questo atteggiamento comporta implicazioni e conseguenze non positive quando diventa necessario che gli adolescenti si trasformino in adulti autosufficienti e fiduciosi in se stessi.


i social media agiscono come un genitore aggiuntivo
per alcuni adolescenti. Presentano loro idee prefabbricate
su alcuni degli aspetti più misteriosi e complessi della vita


È inquietante vedere come gli adolescenti acquisiscano in questo modo un falso senso della realtà.

In un certo senso, i social media agiscono come un genitore aggiuntivo per alcuni adolescenti. Presentano loro idee prefabbricate su alcuni degli aspetti più misteriosi e complessi della vita. Sì, sto parlando in particolare di sesso, di alcool e di gioco d'azzardo.

Ad un certo punto nella vita di un adolescente, i suoi genitori faranno loro "il discorso" che illustra tutte le cose da fare e quella da non fare, in merito alle possibili tentazioni della vita.

Quella breve, imbarazzante conversazione è in netto contrasto con l’indigestione di pericolosi nuovi standard di comportamento che circolano sui social media.

Sarebbe cosa piuttosto rara, oggi, non trovare nel flusso di informazioni quotidiano che arrivano da internet a un adolescente, qualcosa che non si riferisca al comportamento sessuale, che si tratti di una pesante battuta che degrada le donne o immagini pornografiche a confronto.

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I social media hanno esaltato una cultura sessuale che propone i maschi come il sesso dominante. E già a partire dalla più giovane età, molte più ragazze sentono la necessità di consentire ai ragazzi di raggiungere gli “obiettivi” più alti nell’ambito della schermaglia sessuale.

Allo stesso modo, le società di gioco d'azzardo sono in grado di puntare a giovani menti vulnerabili. Pubblicità e on-line pop-up rafforzano l’attitudine a considerare il gioco d'azzardo come normale e accettabile, in particolare nei giovani maschi.


questo implacabile rinforzo di stereotipi gioca un ruolo decisivo
nel modo in cui la mia generazione percepisce la vita
e, di conseguenza, nel mondo in cui dà il suo contributo al mondo


E, naturalmente, l'alcol è un punto fermo della scena dei social media. Non è “giusta” quella festa adolescente dalla quale non vengano inviate immagini mentre ce la si spassa con i compagni, o dalla quale si pubblicano video del tuo amico minorenne ubriaco che ciondola attorno alla pista da ballo.

Sia che si tratti del ​​desiderio di essere accettati o che si senta il bisogno di condividere le proprie esperienze con gli altri, questo implacabile rinforzo di stereotipi gioca un ruolo decisivo nel modo in cui la mia generazione percepisce la vita e, di conseguenza, nel mondo in cui dà il suo contributo al mondo.

Una cosa che per me spicca riguardo alla dipendenza dai social media nella mia generazione, è che permette alle persone di nascondersi. Limita le possibilità di crescere e di diventare persone a tutto tondo.

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Non ce la fai sul lavoro o a scuola? Nessun problema – ti basta buttar giù qualche riga su facebook o fare una telefonata. Questo dimostra una mancanza di integrità, è un comportamento pigro e blocca lo sviluppo delle abilità di vita.

E i contenuti che pubblichiamo attraverso i social media hanno creato in noi il bisogno di essere visti come impeccabili. Postiamo foto che mostrano solo i momenti perfetti e alimentano la necessità di essere popolari e di ricevere “like”.

Penso che stiamo creando una generazione che manca di originalità e troppi di noi non sono disposti a scegliere un modo di essere differente.


nessun’altra generazione ha dovuto confrontarsi
con ciò con cui noi abbiamo a che fare


Ma nessun’altra generazione ha dovuto confrontarsi con ciò con cui noi abbiamo a che fare e, per questo motivo, ai nostri genitori e a quelli della loro generazione riesce difficile capire quanto tutto questo ci stia logorando.

Ma lasciatemi chiarire che io non sono un adolescente perfetto rimasto estraneo ai social media. Ora che sono alla fine del mio percorso di studi superiori, posso vedere gli effetti che i social media hanno avuto sulla mia vita.

Mentre sto studiando o faticando duramente sui compiti, quando quel piccolo dispositivo ronza nella mia tasca è difficile resistere alla tentazione di rispondere.

Posso essere nel bel mezzo di un lavoro e senza rendermene conto mi metto a controllare la mia pagina Facebook o a guardare il mio telefono per vedere se ho una notifica.

Non è molto che ho pensato una cosa del genere, ma adesso che l’ho fatto credo di poter cogliere alcuni degli effetti potenziali che i social media avranno sul futuro del nostro Paese.

Non voglio vivere in una società dominata e dipendente da un dispositivo elettronico, e spero che nessun altro lo voglia. 


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