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Le persone sono molto sensibili a quello che fanno gli altri membri del loro gruppo sociale. Gli psicologi sociali definiscono come "contagio sociale" la tendenza al diffondersi, tra persone che sono molto vicine socialmente l’una all’altra, di comportamenti, atteggiamenti o convinzioni comuni.

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Per quanto ci si possa anche non credere, quello che riteniamo tutti gli altri facciano o pensino ci interessa.

L'armonia familiare spesso dipende da un certo livello di conformità. Si fanno amicizie basandosi più sulla similarità che sulle differenze. Gli inserzionisti pubblicitari contano sulla tendenza delle persone ad essere influenzate dalla loro percezione di quanto sia più popolare con quel mitico "tutti gli altri".

Alcune forme di contagio sociale sono decisamente autodistruttive. Nel 2008, 17 ragazze delle scuole superiori in una piccola città statunitense hanno fatto un “patto di gravidanza”, cercando tutte di rimanere incinte prima del diploma. Uno studio retrospettivo realizzato nello stesso anno ha rilevato che le ragazze adolescenti hanno maggiori probabilità di commettere atti di autolesionismo, senza arrivare al suicidio, se le loro migliori amiche lo fanno.

Un altro studio ha rilevato che anche gli adolescenti con quattro o più amici che stavano abusando di droghe e alcolici, avevano più probabilità di diventare anche loro consumatori di sostanze. Il suicidio di una o più persone in un gruppo spesso porta altre persone a tentarlo, o addirittura a porlo in atto, specialmente se già stavano avendo pesanti problemi di depressione .

Non tutta la conformità però è negativa. Le persone hanno maggiori probabilità di registrarsi come donatori di organi, se i membri della loro famiglia lo hanno fatto. I gruppi di sostegno sono basati sull'idea che sostituire un gruppo sociale di consumatori con un gruppo di supporto, costituito da persone con gli stessi obiettivi di recupero, sia un potente supporto per innescare un cambiamento positivo.

Anche l’impegno ambientalista, per la raccolta differenziata o per evitare gli sprechi, può diffondersi tra i membri di un gruppo di amici. Si pensi, ad esempio, a quel foglio sul cuscino dell'hotel che chiede se vorresti aiutare l'ambiente riutilizzando gli asciugamani. È più probabile che si risponda "sì" se le persone che si conoscono lo fanno.

A volte non è chiaro se il desiderio di essere come i propri amici sia una cosa positiva o negativa.

I giovani adulti decidono spesso di sposarsi per tenere il passo con i loro amici. Le coppie hanno più probabilità di avere un figlio se un fratello o una sorella ne ha avuto uno di recente. Uno studio molto ampio ha dimostrato che le coppie hanno il 75% in più di probabilità di divorziare se hanno avuto amici o fratelli che lo hanno fatto. Alcune di queste decisioni sono scelte positive. Ma altre sembrano essere state fatte solo di conseguenza a un’identificazione con i propri amici o familiari.

È facile prendere decisioni nella propria vita quando ciò che il gruppo di appartenenza si aspetta da noi si allinea con quello che riteniamo sia giusto e morale. Marciare al passo con gli altri si traduce in relazioni confortevoli e esperienze condivise.

Tuttavia, si produce molta ansia quando i propri valori sono in conflitto con quelli della famiglia, degli amici  o, più in generale, della comunità cui si appartiene.

È scomodo essere considerati come persone strane o essere lasciati da parte da persone che pensavamo fossero degli amici, a causa delle scelte che si fanno. Fa male essere rifiutati quando ci si oppone per qualcosa in cui si crede.

Nelle situazioni in cui le proprie idee o decisioni non sono condivise dal proprio gruppo, ci si trova a fare i conti con il fatto che si sia o meno disposti a sacrificare la propria individualità o o i propri principi, come prezzo dell'appartenenza al gruppo, e per avere la sua approvazione.

L'antidoto al "contagio" insensato risiede nel riflettere su come si sia influenzati dalle norme social, restando ugualmente attenti e sensibili nei confronti di chi ci sta vicino. Il "contagio" negativo può allora dare il via alla scelta positiva di affermazione individuale.


Alcuni modi per resistere al contagio negativo

Convincersi di non essere condotti a fare qualcosa perché tutti (o anche poche persone a cui si è vicini) lo fanno. Non lasciarsi coinvolgere dall'energia del gruppo per fare (o non fare) qualcosa, senza prendersi il tempo per pensarci bene. Promettere a se stessi che si farà del proprio meglio per considerare sempre se ciò che è giusto per i propri amici è davvero giusto per se stessi.

Andarci piano quando si sta decidendo di cambiare la propria vita. I giovani adulti a volte vanno all’università o si sposano o hanno bambini perché sembra loro che tutti i loro amici siano "in anticipo", in questo, rispetto a loro. Lo stesso vale per il cambiamento professionale o per la carriera lavorativa. La vita non è una lotteria. Meglio cambiare vita quando la si sente come una cosa giusta per sé.

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Fare le proprie ricerche: non prendere le scelte degli altri come bene anche per sé in una certa fase della propria vita. Certo, è più semplice fare quello che fanno tutti gli altri, ma occorre sempre tenere presente che non si è tutti gli altri. Meglio esplorare le proprie opzioni e fare una scelta consapevole.

È preferibile separarsi da persone nocive che richiedono conformità a loro per poter essere un membro del loro gruppo. Questo può spaventare, anche quando è la cosa migliore da fare. Mentre si cerca un gruppo di amici più sani, potrebbe esserci un periodo in cui ci si sente molto soli. Gruppi di sostegno, terapia e attività di volontariato possono fornire il supporto sociale necessario, mentre si fa lo sforzo di trovare persone più solidali e positive per la propria vita.

Allargare il proprio sistema di supporto: il contagio sociale, come detto sopra, non è sempre negativo. Quando si hanno modelli positivi per diversi modi di essere, si aprono nuove possibilità per se stessi. I propri amici, poi, non hanno bisogno di essere tutti amici l'uno con l'altro. Gruppi diversi possono rispondere ai diversi interessi e bisogni. È bene concedersi di cercare nuove persone che si stimino in rapporto a determinati interessi, non condivisi dagli amici usuali.

Rifiutare gli inviti di persone conflittuali rispetto ai propri principi. A volte è importante rimanere poco in contatto con persone difficili e conflittuali.

Quando si ha a che fare con familiari, amici o colleghi che sembrano essere sempre pronti a “combattere”, non occorre sempre rispondere con la stessa moneta. Se si stanno facendo scelte sane per se stessi, non c'è bisogno di convincere anche gli altri che sia così. Meglio declinare educatamente l'invito a discutere, cambiare argomento, trovare le cose su cui si può essere d'accordo senza impegnare troppo se stessi nella possibile disputa.

Adolescenti e giovani adulti sono particolarmente influenzabili dal gruppo, è importante stimolarli all’affermazione della loro individualità, rendendoli consapevoli delle insidie delle scelte gregarie, facendoli sempre riflettere su quello che sta alla base delle loro scelte: un interesse genuino oppure una qualche forma di “contagio sociale” del gruppo.


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