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Alcuni ragazzi quando si trovano di fronte alla necessità di fare un salto di livello in qualche aspetto della loro vita, sentono che qualcosa li blocca e, per buona parte delle situazioni, questo fattore frenante sono loro stessi.

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Tutte le persone in qualche modo e in una certa misura si autosabotano. Questo potrebbe significare rinunciare a una lezione di allenamento o essere in ritardo per una consegna o un impegno preso, quando la mancanza potrebbe avere conseguenze serie. Per tutti, tanto più per i più giovani, può essere difficile superare le proprie difficoltà e blocchi momentanei.

Tuttavia, quando il comportamento di autosabotaggio diventa persistente, può portare ad affrontare grossi problemi in ogni area della propria vita: a casa, nella scuola, nel lavoro, nelle relazioni.

Capire perché si verifica l'auto-sabotaggio e come affrontarlo può essere un passo avanti per sbloccare il proprio vero potenziale, e i genitori in questo possono essere di grande aiuto ai figli.

Cos'è l'autosabotaggio?

L'autosabotaggio può essere visto come uno schema di pensieri e comportamenti in cui ci si impegna spesso senza nemmeno saperlo, il quale crea ostacoli al raggiungimento dei propri obiettivi.

La parola "sabotaggio" è un termine un po' improprio, una parola che in realtà non significa quello che sembra comunicare.

L'auto-sabotaggio non è affatto un sabotaggio, spiega la psicologia. In realtà è un meccanismo protettivo creato dalla propria psiche per tenere al sicuro da qualsiasi potenziale pericolo o danno. Quello che è familiare viene considerato dalla nostra psiche come sicuro.

In altre parole, si potrebbe non essere nemmeno consapevoli del comportamento auto-sabotante: potrebbe anche non essere qualcosa che si fa apposta.

Quando un ragazzo si sta addentrando in territori sconosciuti perché sta cercando di fare un cambiamento, può sentire scattare i campanelli d'allarme nel suo sistema interno che lo avvertono di un pericolo. Quindi, il suo cervello invia il comando di adottare un comportamento familiare per riportarlo in un territorio conosciuto.

Il comportamento di autosabotaggio si presenta diverso per tutti. Dipende in gran parte dal contesto.

Più in generale, tuttavia, si possono indicare dei segni: indugiare, evitare le responsabilità, infrangere le promesse o non mantenere gli impegni, mancanza di preparazione, disallineamento tra desideri e azioni, presentarsi in ritardo ad appuntamenti o riunioni importanti, utilizzare sostanze, arrendersi quando le cose si fanno più difficili.

Motivi per cui ci si potrebbe autosabotare

L'autosabotaggio non è una condizione in sé, ma può essere un segno di diverse cose.

Se un ragazzo prova sentimenti di insicurezza o crede di non avere abbastanza capacità, potrebbe perdere l’occasione piuttosto che rischiare che qualcuno scopra che in realtà non è quello che mostra di essere. Spesso non è così, ma potrebbe agire in questo modo, nonostante la sua istruzione, esperienza e i risultati che ha raggiunto.

Potrebbe, poi, vivere un'ambivalenza riferita all'avere sentimenti contrastanti su qualcuno o qualcosa, sentendosi incerto su quale passo successivo fare o decisione prendere. Ogni opzione presenta difficoltà molto grandi, per lui.

Quando, di conseguenza, pratica l'autosabotaggio, muove inconsciamente le cose in una direzione o nell'altra, per non essere più costretto a prendere una decisione difficile. Questo può ridurre i suoi sentimenti di sovraccarico emotivo o ansia riguardo al processo decisionale.

Un ragazzo, poi, può autosabotarsi per paura di avere successo. Può sembrare strano, ma avere successo comporta molta più responsabilità e assunzione di rischi. Uno studente, ad esempio, può avere paura dell'ulteriore pressione conseguente a un successo scolastico.

In genere, un maggiore successo comporta una serie di cambiamenti. Questo essere vissuto con un senso di perdita o paura dell'ignoto.

Non è poi raro autosabotarsi per evitare lo stress che deriva dalle aspettative degli altri.

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Inconsciamente, si può temere il rifiuto o il ridicolo da parte di amici o persone care se non si raggiungono i propri obiettivi. Per alcuni, questa pressione può portare a pensieri o comportamenti che si traducono in auto-sabotaggio.

L'autosabotaggio inoltre riduce il rischio di affrontare il disagio, offrendo la possibilità di dire 'non era il mio destino' piuttosto che essere lasciati con la spiacevole sensazione che non raggiungere i nostri obiettivi sia stata una colpa propria.

A nessuno piace la sensazione di rimpianto, imbarazzo o vergogna, sottolineano gli psicologi. Anche se le nostre azioni sono consapevoli, è meglio pensare che non avere una certa opportunità sia stata una propria scelta.

Aiutare un giovane a potenziare te stesso ed evitare l'autosabotaggio

Diventare più consapevoli delle proprie tendenze all'autosabotaggio può aiutare ad agire.

Uno dei modi più efficaci per fermare l'auto-sabotaggio è spostare l’attenzione intorno a quello che rappresenta.

Una volta che si smette di vederlo come un sabotaggio e si inizia a vederlo come una parte della propria mente che cerca di tenere al sicuro, allora si può sviluppare le abilità della “curiosità compassionevole” per notare cosa sta succedendo e di cosa si ha paura.

Quando si riesce ad avere una curiosità compassionevole riguardo alle proprie paure, si può iniziare a lavorarci. Si può pensare alle parti di sé che hanno paura come ad alleati invece che nemici, mentre sta vivendo un cambiamento.

Anche identificare le distorsioni cognitive in cui si impegna più spesso può aiutare un ragazzo in questo processo.

Creare azioni alternative

Sotto l'autosabotaggio, c'è spesso un'emozione spiacevole che si preferirebbe non provare, come la paura del fallimento, del successo, dell'abbandono, della fatica o dell'inadeguatezza.

Una volta identificato di cosa si tratta, si può consigliare a un ragazzo di prendere in considerazione l'utilizzo di un diario per elencare i comportamenti di autosabotaggio (o di autoconservazione) che adotta di solito.

Da questo, identificare poi tre azioni alternative può aiutarlo ad avvicinarsi ai tuoi obiettivi.

Fare piccole modifiche

Se l'autosabotaggio è stato un atteggiamento usuale per molto tempo, sarà difficile per un giovane iniziare a prendere provvedimenti per fare le cose in modo diverso. Meglio consigliarli di cercare di vedere la cosa con calma e riconoscere che ci vorrà del tempo.

Grandi cambiamenti nel comportamento iniziano con cambiamenti molto piccoli nel comportamento, suggerisce la psicologia. Occorre esercitarsi ad agire in piccoli modi che spingono verso i propri obiettivi mentre si riconoscono le emozioni difficili che emergono mentre lo si fa.

Impegnarsi in un dialogo interiore positivo

Un ragazzo deve essere aiutato a scoprire il proprio dialogo interno negativo e a cambiarlo in un dialogo interiore più positivo. Una volta che ha raggiunto un concetto di sé più positivo, può iniziare a smettere di auto-sabotarsi e lavorare per avere la vita che merita.

Potrebbe trovare utile prendere nota dei suoi pensieri inutili che ha durante il giorno. Annotarli sul suo diario o sul cellulare. Quindi, esprimere un pensiero sostitutivo più allineato a come vorrebbe sentirsi, nella sua testa, ad alta voce o scrivendolo.

"Questo è impossibile" diventerebbe "Questo è per me nuovo e sto imparando a essere in grado di farlo".

Quando si sposta la propria narrazione interna, la propria realtà esterna può iniziare a riflettere questo cambiamento.

L'autosabotaggio può essere complesso e in situazioni più gravi un ragazzo non può superarlo da solo.

Uno psicologo può aiutarlo a esplorare i suoi schemi di pensiero e mostrare come portino a determinati comportamenti, fornendo anche ai genitori suggerimenti efficaci per poter essere di aiuto.


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