L’amicizia ha un valore vitale per l’adolescenza. Molti ragazzi non hanno problemi a farsene, altri sono invece più in difficoltà nel costruire rapporti profondi con i pari. Tra estranei ed amici permane lo spazio neutro dei conoscenti.
Rappresentano una sorta di area grigia ed emblematica delle relazioni, tantopiù nel caso di un giovane che manchi ancora di esperienza dei rapporti con gli altri. Quella persona vuole conoscermi meglio? Mi piacerebbe passare più tempo con lui? Senza alcuno sforzo, può restare tra le persone che si conoscono superficialmente. Oppure, con un piccolo sforzo, potrebbe diventare un vero amico.
Come potrebbe un ragazzo sapere se una semplice conoscenza potrebbe valere questo sforzo? Come può un adulto supportarlo per fare chiarezza in questo?
Due nuovi studi suggeriscono che quando si pensa all'opportunità di entrare in un rapporto più profondo con i conoscenti, le intuizioni a riguardo spesso sono sbagliate. E per questo motivo, si potrebbero perdere opportunità di felicità e di relazioni più profonde.
Nella prima serie di studi che hanno coinvolto oltre 4.500 persone (per la maggior parte negli Stati Uniti), i partecipanti sono stati invitati a scrivere pensieri rivolgendosi a qualcuno con cui erano amici ma che non vedevano da un po'. I ricercatori hanno intervistato gli autori della nota su quanto pensavano che questo gesto sarebbe stato apprezzato; quindi, i ricercatori hanno chiesto ai destinatari dello scritto di valutare quanto, in effetti, avevano apprezzato quei pensieri.
In alcuni studi di questa serie, i partecipanti hanno ricordato un momento della loro vita in cui ciò è accaduto davvero, o immaginato e sperato che accadesse, mentre venivano contatti o cercavano di riprendere il contato con vecchi amici.
Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che le persone che si avvicinavano in modo affidabile ed empatico a qualcun altro, sottovalutavano quanto il loro gesto sarebbe stato apprezzato.
"Ci auguriamo che i nostri risultati incoraggino le persone a raggiungere i loro contatti sociali più spesso” scrivono Peggy J. Liu dell'Università di Pittsburgh e i suoi coautori. "È probabile che questi piccoli gesti vengano apprezzati più di quanto la gente preveda".
Perché non ci si rende conto di quanto sia importante e piacevole quando un conoscente cerca di rientrare in un rapporto più profondo con noi?
Uno dei motivi, secondo gli studi, è che non si sta pensando a quanto possa essere sorprendente e piacevole sentire qualcuno con cui non parliamo da un po'. Siamo particolarmente inconsapevoli di quanto sia apprezzato un saluto e un avvicinamento inaspettato a persone con cui si è meno legati e che potrebbero anche diventare, con il tempo, degli amici.
Una seconda serie di studi ha rilevato che potremmo anche giudicare erroneamente i vantaggi di continuare e approfondire una conversazione con qualcuno che abbiamo appena incontrato, in questo caso si sottovalutano i benefici per se stessi che si potrebbero ottenere facendolo.
In questi esperimenti, più di mille persone (che non si erano incontrate) sono state unite a coppie per fare conversazione. Dopo aver parlato per un po', hanno valutato quanto si sarebbero divertiti a continuare a conversare ulteriormente. Alcuni di loro hanno poi continuato a comunicare e hanno giudicato quanto si fossero sentiti bene nel farlo, fermandosi a vari intervalli per fare valutazioni e previsioni.
Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che le persone in genere sottovalutano quanto sarebbe divertente iniziare e continuare uno scambio con una nuova conoscenza. Nell’esperimento le persone prevedevano che questi scambi sarebbero diventati meno piacevoli nel tempo, ma non è stato così, e talvolta il benessere prodotto è andato crescendo.
Parte del motivo di questa sottovalutazione, secondo i ricercatori, è che non ci rendiamo conto di quanto dovremo parlare con una persona nuova: in genere si pensa che la conversazione e lo scambio potrebbero svanire con il tempo, e dunque che sia un investimento inutile, ma in genere ciò non accade.
"Tutte le strette amicizie iniziano con una semplice conversazione tra estranei", scrivono Michael Kardas della Northwestern University e i suoi coautori.
"Le persone potrebbero perdere l'opportunità di realizzare pienamente questi vantaggi perché si aspettano che le loro conversazioni con nuove conoscenze diventino noiose più rapidamente di quanto non accada effettivamente".
Questo è importante perché, come hanno scoperto Kardas e i suoi colleghi in un esperimento finale, significa che non si fanno le scelte migliori per il proprio benessere.
Nella ricerca, i partecipanti sono stati accoppiati per cinque minuti di conversazione, quindi hanno dichiarato per quanto tempo avrebbero voluto continuare a parlare (fino a 30 minuti). Ad alcuni è stato permesso di fermarsi prima del tempo indicato e di sedersi in silenzio, mentre ad altri è stato chiesto di parlare per tutti i 30 minuti.
Anche se questo scenario sembra un po' artificiale, è come avviare una conversazione con qualcuno sull'autobus o a una festa. Dopo una breve pausa, si può fare un'altra domanda? Si può aggiungere qualcosa?
Nell'esperimento, le persone che hanno dovuto continuare a parlare (che lo volessero o meno) si sono divertite di più. Ancora una volta, tutti sembravano sottovalutare quanto sarebbe stato divertente impegnarsi in una nuova relazione di conoscenza. Hanno anche sopravvalutato quanto sarebbe stato stancante e quanto velocemente loro (e l'altra persona) avrebbero perso interesse nella conversazione.
Questi studi vanno di pari passo con altre ricerche che suggeriscono che non abbiamo una buona percezione di quanto sia piacevole mettersi in relazione. Ad esempio, sottovalutiamo quanto si possa piacere agli estranei e possa essere apprezzata la nostra compagnia, quanto saranno interessati a parlare con noi sui mezzi pubblici (e quanto sarà positiva l'esperienza) e quanto gli estranei vorranno impegnarsi in una conversazione profonda con noi. Questo risulta particolarmente evidente negli adolescenti più timidi e restii all’apertura.
Si possono superare queste convinzioni errate? Il primo passo, dicono i ricercatori, è esserne consapevoli.
Per procedere, avendone desiderio, nella direzione della comunicazione, basta ricordare quanto sia stato piacevolmente sorprendente sentire qualcuno con cui non parlavamo da un po'. Un altro suggerimento è pensare in anticipo agli argomenti di cui parleremo con una nuova conoscenza, così non da non preoccuparsi di rimanere a corto di cose da dire.
"Semplici contatti possono servire non solo a mantenere le relazioni, ma anche a rafforzarle" scrivono Liu e i suoi colleghi. Se ci mettiamo in gioco e manteniamo viva la conversazione, o prendiamo l'iniziativa per riconnetterci, potremmo finire per farci un amico.
Sono suggerimenti da trasmettere ai ragazzi più timidi o timorosi, spingendoli a provare quanto la realtà del contatto con gli altri possa smentire la loro sfiducia, e quanto possa essere semplice e piacevole trasformare una conoscenza in una solida amicizia.