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Numerose ricerche hanno stabilito che chi vive in comunità con alti tassi di povertà, disoccupazione e altre forme di disinvestimento sociale hanno maggiori probabilità di soffrirne le conseguenze in termini di salute mentale, fisica e comportamentale.

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Lo svantaggio socioeconomico non si verifica in modo casuale, ma piuttosto è il risultato di politiche e pratiche, storiche e contemporanee, radicate di diseguaglianza strutturale e istituzionale.

Tuttavia, sebbene lo svantaggio socioeconomico del contesto di vita sia un fattore accertato delle disuguaglianze sanitarie, rimangono aperte molte domande su questi temi.

"Si sa meno su come le condizioni del quartiere influenzino i rischi di disabilità funzionale tra i più giovani: bambini, adolescenti e giovani adulti. Ciò è importante dal punto di vista politico e di intervento, poiché questo tipo di ricerca può informare gli sforzi per prevenire l'insorgenza di menomazioni funzionali" secondo Courtney Boen, coautrice di un nuovo studio che esplora ulteriormente la connessione tra salute, disabilità funzionale e condizioni multiple di svantaggio.

La determinazione dello svantaggio combina molti fattori tra cui: la percentuale di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà; la percentuale della popolazione disoccupata; e la percentuale di famiglie monogenitoriali, in particolare con la sola madre.

"Questi tre fattori sono spesso allineati tra loro e insieme tendono a provocare esiti negativi legati alla salute, alla criminalità e al disinvestimento sociale" ha affermato il professor Daniel Semenza, autore principale dello studio.

Lo svantaggio concentrato è legato alla disabilità funzionale per gli uomini e le donne più giovani

I ricercatori hanno esaminato come lo svantaggio del quartiere fosse correlato alla disabilità funzionale utilizzando un set di dati longitudinale di quasi 16.000 quartieri. Hanno utilizzato quattro misure per definire la disabilità funzionale: disabilità cognitiva, come difficoltà di concentrazione o di prendere decisioni; disabilità deambulatoria, come grave difficoltà a camminare; difficoltà ad avere una vita indipendente, come difficoltà a farsi seguire da un medico; e difficoltà nella cura di sé, comprese le difficoltà nel lavarsi o nel vestirsi.

Hanno scoperto che la relazione variava con l’età e il sesso. Il legame tra lo svantaggio concentrato del quartiere e la disabilità funzionale era più evidente tra gli individui di sesso maschile di età compresa tra i 5 e i 64 anni. Il collegamento era evidente anche tra le ragazze tra i 5 e i 17 anni.

La disuguaglianza strutturale produce uno svantaggio concentrato

Lo svantaggio multiplo e concentrato sembra comportare rischi più elevati e più precoci di disabilità funzionale. Per comprendere questi risultati è importante considerare fattori che vanno oltre le condizioni di salute della comunità, ha affermato Semenza.

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"Le comunità strutturalmente svantaggiate hanno spesso un accesso limitato alle risorse sanitarie, come un'assicurazione sanitaria a prezzi accessibili o un'educazione sanitaria preventiva, rendendo la buona salute più difficile per i residenti con patologie preesistenti. Allo stesso tempo, queste comunità hanno anche meno spazi che promuovono la salute come parchi, campi da gioco, palestre e negozi di alimentari che contribuiscono a una buona salute funzionale".

Allo stesso tempo, ha osservato lo studioso, lo svantaggio concentrato può aumentare il rischio, in particolare tra i ragazzi e i giovani adulti, di abuso di sostanze, di violenza e di ingresso nel sistema legale penale, tutti fattori che minacciano il benessere quotidiano e possono provocare danni sia a livello psicologico che fisico.

Implicazioni per la politica e le pratiche

I risultati dello studio indicano che affrontare lo svantaggio concentrato potrebbe migliorare significativamente i problemi sanitari, in particolare per quanto riguarda la disabilità funzionale. Per fare ciò sarebbe necessario non solo migliorare l’accesso a cure tempestive e di alta qualità, ma anche investimenti significativi per affrontare le ramificazioni storiche e contemporanee delle disparità strutturali che colpiscono altri ambiti della vita delle persone, comprese le disparità in termini di ricchezza, risorse e istruzione.

Semenza ha sottolineato la necessità di strategie che "pensino alla salute funzionale come qualcosa di olistico che conta per tutte le fasce d'età. La disuguaglianza strutturale nei quartieri in cui tutti viviamo gioca un ruolo fondamentale nel generare disparità di salute non solo negli esiti fisici cronici, ma anche nella possibilità di esperienze quotidiane di essere sani e di vivere una buona vita".

Programmi comunitari che affrontano i fattori sanitari che contribuiscono alla disabilità funzionale possono essere ampliati per includere le popolazioni più giovani nelle aree svantaggiate. Questi programmi possono affrontare i fattori di rischio specifici dei gruppi più giovani, come l’abuso di sostanze o la violenza, nonché espandere le opportunità di cure preventive.

I risultati dello studio, tuttavia, suggeriscono che tali programmi da soli non sono sufficienti: sono necessarie anche politiche che aumentino e assegnino meglio le risorse per affrontare le disuguaglianze sistemiche e sostenere il benessere tra le persone che vivono in quartieri che presentano una concentrazione di svantaggio.


Riferimento bibliografico

Daniel Semenza et al,
Concentrated disadvantage and functional disability:
a longitudinal neighbourhood analysis in 100 US cities
.
Journal of Epidemiology and Community Health (2023).

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