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A livello mondiale viene sollevata la questione della crisi di salute mentale che stanno vivendo molti giovani, caratterizzata da tassi crescenti di ansia, depressione e solitudine. Non è mai stato, di conseguenza, così importante promuovere comunità solidali, connessioni autentiche e una cultura della gentilezza.

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È quello che affermano esperti e organizzazioni, private e istituzionali, che stanno cercando di affrontare questa emergenza.

Da più parti si avverte che la solitudine ha raggiunto proporzioni epidemiche, colpendo individui di tutte le età, ma forse, ed è la cosa più allarmante, in particolare adolescenti e giovani adulti.

È stato dimostrato che connessioni sociali significative hanno un effetto protettivo sulla salute, sia mentale che fisica. La pratica della gentilezza può anche catalizzare la promozione della salute mentale dei giovani, costruire comunità resilienti e promuovere un senso di appartenenza e di scopo nella propria esistenza.

Le statistiche sulla solitudine tra adolescenti e giovani adulti dipingono un quadro che fa riflettere. Secondo studi internazionali recenti, nel 2020 gli adolescenti hanno trascorso quasi il 70% in meno di tempo con gli amici di persona rispetto al 2003, soli 40 minuti in media al giorno. I giovani adulti hanno quasi il doppio delle probabilità rispetto alle persone di età superiore ai 65 anni di sentirsi soli. Tra la generazione Z, uno sbalorditivo 73% ha riferito di sentirsi costantemente o spesso solo, evidenziando un senso di isolamento diffuso e profondamente sentito tra i giovani di oggi.

Nel nostro paese il 40% degli adolescenti manifesterebbe sintomi di sofferenza mentale quali ansia e depressione. Sono dati che sottolineano l’urgente necessità di affrontare l’epidemia di solitudine e malessere mentale, in particolare tra i giovani, dove gli effetti possono essere profondi e duraturi.

Costruire relazioni autentiche attorno al senso di scopo: il cuore della comunità

Al centro della lotta alla solitudine c’è la costruzione di legami autentici con gli altri, affermano gli studiosi. Le relazioni autentiche sono il fondamento delle comunità resilienti, poiché forniscono un senso di connessione e appartenenza essenziale per la salute e il benessere mentale.

Sviluppare connessioni significative attorno a questioni che contano è un ottimo modo per i giovani di riunirsi e costruire una comunità che la pensa allo stesso modo e un senso di appartenenza e scopo. Ciò va oltre la semplice interazione sociale e promuove relazioni basate sulla fiducia, sull’empatia, sulla gentilezza e sulla capacità di fare la differenza nel mondo.

Coltivare un senso di scopo può rendere più felici e più sani.

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I giovani che si uniscono per fare la differenza in qualcosa che conta permette loro di partecipare insieme, costruire amicizie significative ed essere parte di qualcosa più grande di loro stessi.

Avere più opportunità per i giovani di esprimersi e essere protagonisti all’interno delle loro scuole e comunità costruisce sia il senso di comunità che quello di scopo. Le organizzazioni no-profit e i programmi giovanili hanno un ruolo unico da svolgere fornendo opportunità per far sentire la voce dei giovani.

Coltivare una cultura di empatia e gentilezza

Fondamentalmente, la gentilezza incarna l’essenza della connessione umana. Gli atti di gentilezza, grandi o piccoli, hanno il potere di colmare il divario tra le persone. Sapere che non si è soli in questo mondo e che si può lavorare con gli altri per migliorare le cose, dà senso di potere e fiducia in se stessi. E la gentilezza, spiegano gli psicologi, ha una specie di superpotere: può rendere felice.

Ricerche svolte sulla questione indicano che solo una parte non maggioritaria degli studenti delle scuole medie e superiori si sente parte di una comunità gentile – e il numero sarebbe in calo. Con così tanti giovani privi di un senso di comunità gentile a scuola, le organizzazioni e le cause esterne alla scuola possono svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione di questo senso di appartenenza e di scopo coltivando comunità in cui esistano connessioni significative.

La gentilezza è contagiosa, dice l’esperienza. Quando le persone vedono o sperimentano atti di gentilezza, sono più propense a essere gentili anche loro. Ciò la rende l’antidoto perfetto per aiutare a combattere la crisi di salute mentale tra i giovani.

Può fungere da catalizzatore per costruire e rafforzare le relazioni e promuovere il senso di scopo di un ragazzo. Tutti ingredienti importanti per la felicità. Attraverso atti di gentilezza, come prestare vera attenzione, offrire parole di incoraggiamento o semplicemente essere presenti gli uni per gli altri, si costruiscono legami di fiducia ed empatia che trascendono le barriere della solitudine e dell’isolamento.

Dando priorità alla gentilezza nelle interazioni con gli altri, si possono creare spazi in cui i giovani si sentono visti, ascoltati e apprezzati per quello che sono.

Dare ai giovani la possibilità di coltivare e vivere con gentilezza nel loro quotidiano è trasformativo. Insegnando l'empatia, l'ascolto attivo e il valore della diversità, si forniscono ai giovani gli strumenti e le competenze di cui hanno bisogno per costruire connessioni profonde e sostenersi a vicenda nelle sfide della vita.

Attraverso iniziative che promuovono la gentilezza e l’impegno comunitario, si consente loro giovani di diventare agenti di cambiamento nella propria vita e in quella degli altri.


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