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Gli impegni della vita di tutti i giorni, dai più importanti come quelli scolastici ad altri legati allo sport e alle attività extrascolastiche, richiedono ai giovani lavoro e costanza, impegno per prepararsi e affrontarli, e resilienza di fronte ai fallimenti. Troppi giovani oggi si allontanano da queste cose, cercano piaceri e “vittorie” immediate, non sapendo gestire le responsabilità a lungo termine per mancanza di autocontrollo e desiderio di piacere immediato.

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Un famoso studio condotto presso l'Università di Stanford negli anni '60 dice molto sull'importanza di saper rimandare la gratificazione. Nello studio, a bambini piccoli veniva offerto un dolce su un piatto. Un ricercatore adulto dava loro due scelte: mangiare il dolce subito o aspettare 15 minuti e riceverne due. Alcuni bambini non esitavano prima di ingoiare quel dolce. Altri cercavano di controllarsi e avevano quasi una crisi prima di cedere. Solo pochi riuscivano effettivamente a resistere per ottenere il secondo dolce, ma anche loro facevano fatica.

I ricercatori hanno poi seguito i partecipanti fino all'età adulta per un periodo di 40 anni. I bambini che riuscivano a resistere e ricevere il secondo dolce avevano avuto più successo in quasi ogni aspetto della vita. Ottenevano punteggi più alti nei test scolastici e universitari, avevano avviato soddisfacenti carriere professionali, godevano di una salute migliore ed erano meno inclini ad avere problemi comportamentali.

Saper differire la gratificazione è una capacità che si acquisisce

A sei anni in effetti pochi bambini hanno l’autodisciplina sufficiente per rimandare una gratificazione. Gli psicologi sostengono che quella di saperlo fare è una capacità che deve essere sviluppata nel tempo. La domanda che oggi molti si fanno è se le nuove generazioni di giovani siano in grado di svilupparla.

La ricerca dice che le persone che imparano a gestire il bisogno di gratificazione immediata prospereranno di più nelle loro carriere, relazioni, salute e forma fisica. Ma che questo avvenga per istinto è difficile.

L’essere umano non è programmato per rimandare la gratificazione. E oggi i giovani sono circondati da più tentazioni di un bambino in una pasticceria. E non solo loro. Quante volte anche gli adulti stanno a scorrere facebook, di notte, finché gli occhi non si chiudono? Quante volte anche loro guardano una serie tv in tre notti?

E così accade pure con i cibi e le bevande che si sarebbero dovute evitare, si beve e si mangia quasi d’istinto, anche se dopo ci si “odia” per aver ceduto. Se è difficile per gli adulti, ci vuole poco a immaginare quanto possa esserlo per i ragazzi resistere alla tentazione quando veramente è importante farlo.

Al di là di risultati scolastici, della carriera professionale, della qualità delle relazioni e della forma fisica, la maggior parte dei problemi e dei successi che può incontrare nella vita un giovane e poi un adulto, è in funzione di come sa gestire la gratificazione differita.

I peggiori scenari che hanno aperto nella loro vita personale e sociale anche personaggi importanti, rovinandosi la carriera o ottenendo grandi successi, sono stati per la maggior parte dovuti alla capacità o all'incapacità di rimandare la gratificazione.

La gratificazione immediata può guidare alcuni dei comportamenti più deplorevoli. Ad esempio, la dipendenza da alcol, l’utilizzo di droghe, i furti, sono una funzione dell’incapacità di dominare il desiderio di gratificazione immediata.

Come conseguenza, molti giovani oggi sono troppo grassi, dipendenti dalle droghe o hanno già avuto problemi con la giustizia.

La tecnologia alimenta la gratificazione immediata

Una tecnologia sempre più potente e la ricerca dell'efficienza stanno guidando questa tendenza verso la gratificazione immediata. Tutti amano la scarica di dopamina proveniente dai "mi piace" su Instagram o Facebook. Lo smartphone può diventare un propulsore di gratificazione immediata.

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Il cellulare ha tolto molti dei "riti di passaggio" vissuti dalle generazioni precedenti. I giovani di oggi non conosceranno mai le attese, le difficoltà di una comunicazione rimandata con qualcuno di cui si ha bisogno, di viaggiare in posti sconosciuti utilizzando mappe, la necessità di escogitare soluzioni a imprevisti e dubbi oggi facilmente aggirabili con una consultazione dello smartphone.

Oggi in una sola sessione si può vedere una serie tv o guardare quella che si è persa l’anno passato. Un tempo bisognava attendere la programmazione televisiva.

Secondo alcuni studi di psicologia, gli esseri umani sovrastimano costantemente il valore o il piacere di ciò che non hanno e sottovalutano il dolore o la perdita di qualcosa che hanno. Questo tipo di pensiero porta a fare cose davvero stupide.

La gratificazione immediata viene a scapito della forza di volontà e della disciplina. Perché niente di difficile nella vita arriva senza una certa quantità di disciplina. Ci si vuole mettere in forma? Occorre disciplina. Così pure per arrivare a poter partecipar a una gara sportiva. La disciplina e l’autocontrollo occorrono a medici, avvocati, atleti, musicisti, artisti.

Disciplina e forza di volontà sono decisivi per rimandare la gratificazione. Qualcosa che sembra quasi impossibile per molti giovani oggi.

L'incertezza della vita insegna a rimandare la gratificazione

I social media mostrano in genere ai ragazzi che tutti hanno successo in tutto, sempre. I social sono pieni di artisti e personaggi che mostrano solo i loro successi, mai i loro sforzi o i fallimenti che hanno dovuto superare. Non c'è traccia del duro lavoro, delle ripetizioni costanti in palestra, delle sconfitte e delle bocciature ai provini.

La vita reale richiede lavoro, impegno e resilienza. Richiede di sentirsi a disagio. Molti giovani oggi rifuggono queste cose. Ma la vita non acconsente, la vita è piena di incertezze, a volte disordinata.

L’incertezza e gli insuccessi, spiegano gli esperti di sviluppo, sono una parte naturale della vita, della crescita e della costruzione della resilienza.

I giovani possono tollerare il duro lavoro? Possono tollerare il disordine intrinseco che può arrivare lungo il percorso di un perseguimento disciplinato (anche se a volte con sconfitte e fallimenti) dei loro sogni? Possono sviluppare le capacità adulte di forza di volontà, disciplina e resilienza? Possono, in altre parole, resistere al desiderio di gratificazione immediata?

Sono tutte domande che devono farsi gli adulti, da genitori, insegnanti, educatori o allenatori. E farle ai ragazzi di cui i prendono cura, per sostenerli nell’acquisizione di questa capacità fondamentale di saper differire il piacere.


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