Un problema di autostima è spesso alla base di comportamenti e atteggiamenti controproducenti. La bassa considerazione di sé produce infatti spesso rabbia, aggressività, tendenza al ritiro sociale, maggiore propensione all’utilizzo di sostanze da parte dei giovani adolescenti.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Personality & Social Psychology suggerisce che i tratti della personalità spesso determinano cambiamenti nell'autostima durante l'adolescenza.
L'adolescenza è una fase della vita fondamentale per lo sviluppo delle caratteristiche della personalità e del grado di autostima, entrambi collegati a fattori quali il successo scolastico, il benessere personale, le relazioni, la progettualità, e così via.
Mentre tratti come l'estroversione e la coscienziosità tendono ad aumentare l'autostima e il “nevroticismo” la abbassa, si sa meno su come questi tratti e l'autostima si influenzino a vicenda nel tempo.
Kristina Bien e i suoi colleghi ricercatori hanno cercato di colmare questa lacuna indagando se i cambiamenti nei tratti della personalità predicono cambiamenti nell'autostima durante l'adolescenza e viceversa.
Le ricerche precedenti hanno ampiamente esaminato il legame tra tratti della personalità e autostima in modo trasversale, offrendo istantanee piuttosto che approfondimenti su come si evolvono nel tempo. Dato che l'adolescenza è caratterizzata da un rapido sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo, è importante comprendere come personalità e autostima interagiscono longitudinalmente.
Lo studio ha coinvolto adolescenti tedeschi di età compresa tra 16 e 22 anni, prevalentemente ragazze (72%) inseriti in un percorso formativo superiore o universitario. I dati sono stati raccolti in tre fasi di misurazione nel corso di un anno, con intervalli tra uno e sei mesi.
In ogni momento, i partecipanti hanno compilato questionari autoriferiti che valutavano i loro tratti di personalità e l'autostima.
I tratti di personalità sono stati valutati utilizzando il Big Five Inventory-2 (BFI-2), attraverso il quale ogni tratto viene misurato sulla base di 12 item. L'autostima è stata valutata utilizzando una versione a quattro item della Rosenberg Self-Esteem Scale. Entrambe le misure hanno utilizzato una scala a sette punti.
Oltre ai report autoriferiti, in due degli studi sono stati raccolte anche le valutazioni e le indicazioni di conoscenti, ovvero i contributi di persone vicine ai partecipanti, per fornire una prospettiva esterna sui tratti della personalità e sull'autostima degli adolescenti inseriti nel gruppo di studio.
I ricercatori hanno anche tenuto conto di variabili come genere e età per garantire che i risultati riflettessero tendenze di sviluppo genuine proprie, piuttosto che fattori esterni.
Lo studio ha rilevato che la stabilità dell'ordine di “classifica” delle rilevazioni, ovvero la coerenza con cui venivano mantenute le differenze individuali nei tratti e nell'autostima, è rimasta elevata nel corso dell'anno, il che significa che gli adolescenti tendevano a mantenere la loro posizione relativa rispetto ai coetanei.
La relazione tra tratti specifici e autostima ha mostrato valori più sfumati. L'estroversione e l'apertura verso gli altri hanno dimostrato relazioni reciproche con l'autostima, dove gli aumenti di questi tratti hanno portato a una maggiore autostima e viceversa.
Il “nevroticismo” ha avuto invece un'influenza unidirezionale particolarmente forte sull'autostima, i livelli più alti di questo fattore hanno portato a diminuzioni significative dell'autostima nel tempo, ma non il contrario.
L'amabilità e la coscienziosità influenzavano l'autostima ma questo non accade viceversa: cambiamenti in questi tratti portavano a aumenti nell'autostima, ma i cambiamenti nell'autostima non influenzavano questi tratti. È importante notare che la maggior parte degli effetti incrociati osservati nello studio erano più forti entro i primi due mesi dopo che si erano verificati i cambiamenti iniziali e generalmente svanivano dopo due mesi.
È interessante inoltre rilevare che i resoconti dei conoscenti hanno confermato i resoconti personali, ma hanno suggerito che i cambiamenti di personalità, specialmente nel “nevroticismo”, hanno esercitato effetti ancora più forti sull'autostima quando visti dalla prospettiva degli altri. Effetti che osservati esternamente tendevano anche a durare più a lungo di quelli segnalati dai partecipanti stessi.
Questi risultati evidenziano l'esistenza di una relazione complessa tra tratti della personalità e autostima durante l'adolescenza, con il “nevroticismo” che gioca un ruolo particolarmente importante nel plasmare l'autostima, tendenzialmente minandola.
Sono valutazioni e risultati che andrebbero riproposti per l’avvio di ricerche su campioni più ampi e diversificati di adolescenti. La relazione tra personalità e autostima dovrebbe essere considerata e supportata a livello educativo, considerando la generale reciprocità delle influenze positive e il conseguente riflesso sul benessere dei ragazzi e delle ragazze.