La maggior parte dei ragazzi non ha ancora, in generale, acquisito la capacità di superare con efficacia le battute d’arresto e quelli che a prima vista sembrano loro dei fallimenti “definitivi”. Si bloccano nella momentanea sconfitta, abbattendo autostima e voglia di fare, di rilanciarsi. Per questo, è molto importante insegnare agli adolescenti come riuscire a relativizzare questi eventi.
Anche ciò che inizialmente può sembrare l'evento peggiore, infatti, può spesso portare agli esiti migliori.
La vita è piena di sfide e battute d'arresto inaspettate. I ragazzi, in particolare, quando si trovano di fronte a queste difficoltà, reagiscono d’impulso, spesso con angoscia e frustrazione.
Tuttavia, c'è una domanda potente che può trasformare il loro modo di affrontare questi momenti: "Cosa devo fare affinché tra qualche tempo questa, che ora mi appare così brutta, possa diventare una delle cose migliori che mi siano mai capitate?"
Questa domanda sposta la prospettiva da quella di vittimismo a quella di empowerment, spiegano gli psicologi. Incoraggia a guardare oltre il dolore immediato e a considerare il potenziale a lungo termine che se ne può ricavare per la crescita e un cambiamento positivo. Ponendosi questa domanda, si iniziano a vedere i problemi come opportunità di trasformazione.
Si può raccontare e fare l’esempio, da adulti, di quando nella propria vita qualcosa di apparentemente negativo si è poi rivelato un punto di svolta che ha portato a una situazione migliore. La perdita del lavoro ha portato a perseguire una passione a lungo trascurata, una bocciatura ha spinto a scegliere un percorso di studi più appassionante, la rottura di una relazione ha aperto le porte all'incontro con qualcuno di cui ci si è innamorati davvero, e così via.
Una battuta d'arresto personale può aprire lo spazio per riscoprire i propri punti di forza e la propria resilienza.
La psicologia supporta questa prospettiva. La ricerca sulla crescita post-traumatica mostra che molte persone che sperimentano avversità significative spesso segnalano cambiamenti positivi nelle loro vite, in seguito.
Possono sviluppare un apprezzamento più profondo per la vita, relazioni più significative o un maggiore senso di forza personale. Questi cambiamenti non annullano il dolore dell'evento iniziale, ma evidenziano la natura complessa e spesso sorprendente delle nostre risposte alle sfide della vita. Un insegnamento importante da trasferire ai più giovani.
Abbracciare questa mentalità non significa minimizzare le difficoltà che si affrontano. Si tratta di riconoscere che le percezioni immediate non sono l'ultima parola. Si tratta di lasciare spazio alla possibilità che qualcosa di buono possa emergere dai problemi e dagli inciampi.
È solo accettando di stare vivendo delle difficoltà che si possono trovare opportunità di crescita. Non bisogna sorvolare sul dolore per concentrarsi solo sui lati positivi di quello che si vive. La radice del cambiamento e della costruzione di una personalità equilibrata e solida si trova anche nella capacità di esplorare le difficoltà o il dolore che si provano.
Gli psicologi sottolineano alcuni passaggi chiave da compiere in questo processo. Anzitutto, far riflettere il giovane in difficoltà sui suoi valori. L’idea di fondo è che là dove si prova dolore si possano trovare i propri veri valori.
Occorre dunque prendersi un momento per riflettere sulla situazione che si sta vivendo, chiedendosi cosa dice quello che è accaduto sui propri valori, su quello che conta davvero e su quello che si vorrebbe essere.
Un giovane va portato a riflettere sul fatto che i suoi valori riguardano ciò che vorrebbe portare nel mondo, non quello che vorrebbe ottenere dal mondo.
Deve poi uscire dalla condizione in cui si sente minacciato. In questa situazione si vedono solo un’opzione e il suo contrario. Collegandosi ai propri valori e a persone sicure e fidate nella propria rete di amicizie, u giovane può attivare il suo sistema di coinvolgimento sociale, sistema che consente di essere più creativi e di trovare soluzioni veramente innovative e opzioni alternative per l’impasse in cui ci si trova.
Un adolescente dovrebbe quindi essere educato alla flessibilità: essere psicologicamente flessibili significa avere molte possibilità comportamentali per esprimere i propri valori. Se l'opzione A non funziona, allora si può passare all'opzione B, C o D. Potrebbe sembrare diversa da quella che ci si aspettava, ma può comunque essere una altrettanto significativa espressione dei propri valori.
La prossima volta che si troverà ad affrontare una battuta d'arresto, un ragazzo deve imparare a fermarsi e chiedersi cosa possa fare ora affinché, in futuro, questo che è accaduto diventi un punto di svolta positivo. Concentrarsi sui suoi valori fondamentali e usarli come guida, è la soluzione migliore, anche se il percorso che ci trova davanti potrà sembrare diverso dal previsto.
Praticando la flessibilità psicologica, disposto a esplorare più modi per esprimere ciò che conta di più, passerà da una mentalità di sconfitta a una di crescita. Senza ignorare il dolore ma riconoscendo che le sfide, guidate dai suoi valori, si possono trasformare in opportunità di crescita e in obiettivi più profondi e sentiti.