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L’abuso sui minori si compie spesso all’interno delle famiglie e inizia di solito durante l'infanzia. Tuttavia, nei casi peggiori, quando le ferite non sono state affrontate e elaborate e l’abuso viene ancora consentito o tollerato, potrebbe continuare fino all'età adulta di chi lo subisce.

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Permettere ai propri genitori o ad altre persone di fare del male, in altre forme e modalità di quelle vissute da bambini, è estremamente malsano e dannoso per benessere e autostima.

Se questo comportamento non viene controllato, può determinare lo sviluppo di malattie mentali e causare compromissione del funzionamento quotidiano. Per raggiungere un senso di equilibrio è necessario interrompere immediatamente l'abuso.

I terapeuti sottolineano che si dovrebbero provare tutte le possibili strategie per porre fine all'abuso preservando la relazione ma, se questo non funziona, meglio stabilire un confine definitivo e interrompere i contatti.

La maggior parte dei genitori accudisce i propri figli con amore e sostegno, rifiutando anche solo il pensiero di poterli ferire e fanno di tutto per non evitarlo. In una parte relativamente minore, ma significativa, di famiglie, però, i genitori abusano dei propri figli e continueranno a farlo per tutta la loro vita se non vengono fermati.

Forme di abuso nella vita adulta dei figli

L'abuso sui figli adulti assume spesso modalità e forme diverse dall'abuso sui minori. L'aggressione fisica non è completamente assente, ma diventa meno comune man mano che il figlio diventa capace di resistere e difendersi.

La punizione diventa meno praticabile mentre il figlio diventa sempre più autosufficiente. Le aggressioni verbali spesso però continuano, se vengono tollerate.

L’abuso può prendere la forma della menzogna. Questo accade spesso per evitare di assumersi la responsabilità di conseguenze indesiderate, per spostare la colpa o per manipolare il figlio affinché faccia qualcosa che altrimenti non farebbe. È una forma di tradimento del figlio e della possibile relazione sana con lui.

Ci sono poi la manipolazione e l’abuso emotivo, quando un genitore fa credere un figlio che è lui a sbagliarsi, che è stupido o pazzo a credere a una certa cosa, la quale è però la verità di quello che sta avvenendo.

L’abuso avviene anche attraverso il rifiuto o il maltrattamento del partner, dei figli, degli amici o dei soci di lavoro di un figlio. In questo caso il genitore si rifiuta di riconoscere o accettare la scelta del compagno o della compagna, del coniuge o degli amici da parte del figlio, oppure vuole male ai suoi stessi nipoti.

Un genitore abusante tenta di mobilitare altri membri della famiglia contro i figli, allo scopo di provocare divisioni, mettendo in atto una dinamica distruttiva non solo per loro ma per la famiglia nel suo complesso.

Può inoltre avvenire che un genitore tenti di interferire con le attività professionali o sociali di un figlio. Un esempio estremo è quando un genitore parla male di lui con un capo o un potenziale datore di lavoro. Può arrivare addirittura a pubblicare informazioni negative su di lui in forma anonima su Internet.

Il sabotaggio delle relazioni sociali può assumere la forma di calunnie e menzogne dette di fronte ai suoi amici o al suo partner. Può anche assumere la forma di disturbi e fastidi prodotti per distrarre la sua attenzione mentre sta lavorando. Spesso ciò si verifica quando un genitore crea situazioni "urgenti" che richiedono al figlio di interrompere ciò che sta facendo. Può essere per un qualunque “imprevisto”, da un genitore che si chiude fuori dalla propria casa, che ha un problema con l’auto o simula una crisi di salute.

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Una forma di abuso molto dannosa si verifica quando il genitore tenta di rovinare la relazione del figlio con una persona cara, spesso perché si sente in competizione per le sue attenzioni. In casi estremi, questo può arrivare a far rompere i matrimoni o rovinare il rapporto del figlio con i suoi stessi figli.

L’abuso dei genitori si può manifestare in forme impegnative e fastidiose anche senza la violenza.

Se un genitore mette in atto una qualsiasi delle forme di abuso descritte, sottolineano i terapeuti, un figlio e la sua famiglia sono in pericolo, e la situazione non migliorerà senza un'azione decisa.

Per essere efficaci nel sottrarsi agli abusi dei genitori, bisogna stabilire un limite, chiarendo che quel certo comportamento non sarà più tollerato.

Alcuni genitori non sono in grado o non vogliono interrompere il loro comportamento violento e abusante.

Per alcuni, questa riluttanza può essere collegata a un compromesso controllo degli impulsi dovuto all’uso di sostanze o a una malattia mentale. Per altri, è perché si rifiutano di riconoscere che c'è qualcosa di sbagliato nel loro comportamento, nonostante le proteste del figlio e le sue spiegazioni.

Se un genitore non vuole o non può interrompere il suo comportamento violento, nonostante sforzi esaustivi perché lo faccia, rimane solo l’opzione di evitare ogni contatto finché non trova un modo per cambiare. Potrebbe essere anche per sempre, dipenderà solo da lui.

La maggior parte delle persone che non sono cresciute con un genitore violento, spiegano gli psicologi, non capirà la necessità di stabilire un confine così fermo. Gran parte della cultura comune crede che il rapporto genitore-figlio sia sacro e che i figli non dovrebbero mai voltare le spalle ai genitori.

Queste persone non hanno, per loro fortuna, alle spalle l’esperienza per capire cosa sia un genitore che ferisce costantemente il proprio figlio. Non saranno in grado di supportare gli sforzi di un giovane adulto che continua a essere abusato affinché riesca a proteggere se stesso, la sua famiglia e il suo benessere mentre cerca di guarire e crescere.

Si avrà più supporto da altre persone cresciute con genitori abusanti.

Un genitore che ama un figlio cercherà un cambiamento efficace e mostrerà la volontà di far risorgere una relazione che rispetti i confini sani. Dovrebbe essere aperto a questo, ma spetta a lui arrivarci. Se non lo fa, un figlio deve essere pronto a troncare i contatti e andare avanti senza di lui nella sua vita.

Non è psicologicamente sano, sottolineano i terapeuti, permettere ad altri di abusare di sé o dei propri cari, anche in forme subdole e apparentemente non gravi. Per essere sani, occorre vivere in modo sano, e tutti ne hanno il diritto.


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