I ragazzi esposti a una genitorialità autoritaria, esercitata attraverso punizioni, minacce, coercizione, hanno un rischio maggiore di incontrare problemi nel loro percorso scolastico.
Un nuovo studio su larga scala, condotto dagli psicologi dell’Università di Pittsburgh, ha cercato di approfondirne le cause. Gli studiosi sottolineano che sia gli effetti diretti, sia quelli indiretti, dello stile di genitorialità giocano un ruolo importante nel plasmare il comportamento dei bambini e poi dei ragazzi, influenzando anche le loro relazioni con i coetanei.
Il rapporto inversamento proporzionale tra severità educativa e bontà dei risultati scolastici, che emerge come risultato più importante da questa ricerca, solo pochi decenni fa sarebbe sembrato contrario al buon senso.
Lo studio è stato pubblicato da Child Development , rivista della Society For Researche in Child Development.
la genitorialità dura è risultata connessa
a un abbassamento del rendimento scolastico
attraverso un insieme di processi complessi a cascata
"Crediamo che il nostro studio sia il primo ad utilizzare storie di vita dei ragazzi come cornice per esaminare come i genitori influenzino i risultati scolastici dei figli attraverso il tipo di relazioni che questi, per reazione, stabiliscono con i coetanei, in riferimento soprattutto al comportamento sessuale e alla devianza" osserva Rochelle F. Hentges, del dipartimento di psicologia di Pittsburgh e autore dello studio.
"Nel nostro studio, la genitorialità dura è risultata connessa a un abbassamento del rendimento scolastico attraverso un insieme di processi complessi a cascata, che danno maggiore importanza ai comportamenti orientati a un traguardo presente, o molto vicino, rispetto a quelli finalizzati all’ottenimento di un obiettivo spostato nel futuro".
La genitorialità dura è stata definita come caratterizzata dall’urlare, dalle botte, e dall’esercitare comportamenti coercitivi quali le minacce verbali o fisiche come mezzo di punizione.
Gli autori hanno seguito per nove anni la storia personale e gli studi di oltre 1400 adolescenti, maschi e femmine, con diversa origine etnica, geografica e socioeconomica.
A partire dai 12 anni e fino ai 21 anni, tutto il gruppo di giovani del campione è stato periodicamente sottoposto a interviste e questionari che chiedevano se i genitori avessero messo in atto agressioni fisiche o verbali, e indagavano poi le relazioni con i coetanei, la loro attività sessuale o eventuali atteggiamenti di tipo violento o anche delinquenziale.
Questo stesso gruppo di ragazzi era già inserito nel Maryland Adolescent Context Study un progetto nazionale che dal 1991 analizza l’influenza dei contesti sociali sullo sviluppo psicologico e sulla educazione degli adolescenti.
Quando i partecipanti hanno poi raggiunto i 21 anni, hanno indicato anche il livello di istruzione raggiunto.
I ricercatori hanno scoperto che gli studenti che avevano fatto esperienza di una genitorialità più severa, avevano mediamente una maggiore probabilità di riferire, in terza media, che il rapporto con i loro pari era più importante di qualsiasi altra responsabilità e impegno, anche quello di seguire le regole dei genitori.
questo può voler dire rapportarsi ai compagni
in modi pericolosi e non sani,
maggiore aggressività, devianza, sessualità precoce
Questo a sua volta li ha portati ad impegnarsi in comportamenti più rischiosi quando erano in seconda superiore, tra i quali una più precoce sessualità per le femmine e una maggiore devianza (ad esempio, risse, furti) nei maschi.
Questi comportamenti, a loro volta, hanno portato a un basso rendimento scolastico (come dimostrato dal numero di anni scolastici portati a termine) tre anni dopo il termine per la fine della scuola superiore. Questo significa che i giovani che avevano avuto una genitorialità più dura, avevano una maggiore probabilità di abbandonare la scuola superiore o l'università. Lo stile di genitorialità ha avuto sempre queste conseguenze anche tenendo in considerazione lo stato socio-economico.
I giovani le cui esigenze non sono soddisfatte dalle loro figure di attaccamento primarie, possono cercare conferme e riconoscimento presso i coetanei" spiega Hentges.
"Questo può anche voler dire rapportarsi ai compagni in modi pericolosi e non sani, il che può portare ad una maggiore aggressività e alla delinquenza, nonché a un comportamento sessuale precoce, a scapito di obiettivi a lungo termine come l'istruzione".
I risultati dello studio hanno implicazioni per i programmi di prevenzione e di intervento, rivolti ad aumentare l'impegno degli studenti a scuola e aumentare il numero dei giovani che raggiunge il diploma o la laurea.
"Dal momento che i ragazzi esposti a una genitorialità dura e aggressiva sono suscettibili di aver ripercussioni negative sul loro livello di istruzione, potrebbero essere oggetti di interventi e attività di sostegno" suggerisce Ming-Te Wang, professore associato di psicologia della formazione presso l'Università di Pittsburgh, coautore dello studio.
un rapporto autoritario, anziché autorevole e fondato
sulla fiducia nei confronti dei ragazzi,
tende a umiliare le potenzialità dei giovani
I programmi di prevenzione che si occupano di rapporti malsani tra pari, delinquenza e comportamenti sessuali a rischio, potrebbero anche svolgere, reciprocamente, un ruolo nell'aumentare il livello di istruzione, osservano gli autori della ricerca.
E metodi di insegnamento che si concentrano sugli obiettivi e su strategie a breve termine (ad esempio, programmi di apprendimento sperimentale, attività di gruppo) possono promuovere l'apprendimento e gli obiettivi educativi dei ragazzi, soprattutto quelli che hanno genitori autoritari.
La ricerca prova quello che per molti insegnanti e psicologi è un’evidenza. Un rapporto autoritario, anziché autorevole e fondato sulla fiducia nei confronti dei ragazzi, tende a umiliare le potenzialità dei giovani, senza ottenere, con punizioni e minacce, quello che solo il coinvolgimento e l’adesione possono stimolare.
Riferimento bibliografico:Rochelle F. Hentges, Ming-Te Wang. Gender Differences in the Developmental Cascade From Harsh Parenting to Educational Attainment: An Evolutionary Perspective. Child Development, 2017