Gli sms, i messaggi video, le app di comunicazione degli smartphone e tutti gli altri strumenti di comunicazione popolari tra gli adolescenti possono aiutare a costruire relazioni di sostegno tra genitori e figli dopo il divorzio.
È quanto sostiene un gruppo di ricercatori in uno studio guidato da Mindy Markham, professore associato della School of Family Studies e Human Services della Kansas State University, e pubblicato sul Journal of Family Issues .
I ricercatori hanno valutato i dati di quasi 400 madri e padri divorziati con un figlio tra i 10 e i 18 anni.
Hanno definito tre tipi di relazioni di co-genitorialità post-divorzio: cooperativa, moderatamente impegnata e conflittuale. Hanno valutato le differenze in tre aspetti chiave del benessere dei giovani, nonché la frequenza della comunicazione tra genitori e figli.
"Il calore e la vicinanza dei genitori, la conoscenza che avevano i genitori dei loro figli e la presenza di fattori di incoerenza nell’educazione e nelle regole, non differivano tra i tre diversi tipi di relazioni tra divorziati e di stati di co-genitorialità" ha affermato la Markham.
"Quello che ha fatto la differenza è stato il tipo di contatto che i genitori hanno avuto con i giovani.
In sostanza, un maggiore contatto è stato in ogni caso un fattore positivo per la resilienza dei giovani, indipendentemente dal tipo di rapporto sussistente tra i genitori".
Questi risultati hanno contraddetto quelli di uno studio simile del 2008, il quale sosteneva che la co-genitorialità tra divorziati dovesse essere cooperativa per mantenere nei ragazzi una reazione resiliente al divorzio.
È anche in antitesi alla Teoria dei sistemi familiari – e alla convinzione che la qualità di una relazione post-divorzio si estenda alle relazioni genitori-figli, sostiene la Markham.
Secondo la studiosa, questi risultati contrastanti possono essere dovuti al fatto che i ragazzi più grandi hanno più probabilità di avere un cellulare o un tablet, oggi, e possono quindi assumere un ruolo più attivo nella relazione con il genitore.
"i pre-adolescenti e gli adolescenti probabilmente hanno dispositivi di loro proprietà e sono in grado di inviare messaggi di testo, e-mail o video con i genitori che non vivono con loro, con la conseguenza che un ragazzo oggi può acquisire maggiore responsabilità e “titolarità” nella relazione" ha affermato la Markham.
"Penso che la comunicazione frequente, sia che avvenga di persona o attraverso mezzi tecnologici di comunicazione, sia davvero fondamentale per assicurarsi che il contatto genitore-figlio rimanga continuativo e saldo".
Secondo la professoressa Markham, i giovani con genitori calorosi, empatici e supportivi hanno evidenziato minori possibilità di impegnarsi in comportamenti problematici e soffrono meno di stress emotivo.
Inoltre, i genitori che hanno una grande conoscenza della vita quotidiana dei loro figli possono rispondere meglio ai loro bisogni e creare condizioni di contesto favorevoli al loro sviluppo.
Una disciplina incoerente, d'altra parte, può portare i giovani a manifestare ansia, aggressività o minacciare il loro senso di sicurezza. Questi tre aspetti insieme sono fondamentali per il benessere dei giovani e possono aiutare a promuovere la resilienza nei ragazzi che vivono il divorzio dei genitori.
"I genitori in una relazione di co-genitorialità conflittuale o disimpegnata con il loro ex coniuge, i quali erano però in grado di comunicare quotidianamente o anche settimanalmente con il proprio figlio, avevano ovviamente un grado elevato di conoscenza dei loro ragazzi" continua la professoressa Markham.
“Il calore genitoriale e il sostegno sono risultati inoltre più alti tra i genitori che avevano più frequenti contatti con i figli”.
Questi risultati potrebbero dare nuovi spunti ai programmi educativi per i casi di divorzio, portandoli a concentrarsi sulla capacità dei genitori di tenere saldi i rapporti con i ragazzi invece di focalizzarsi sul ripristino di una genitorialità cooperativa, se i genitori non vanno d'accordo, come spiega la Markham.
Se un ragazzo è abbastanza grande da poter avere un suo dispositivo tecnologico di comunicazione, i genitori a questo punto sono in grado di comunicare direttamente con lui e possono così ricondurre una stressante comunicazione con l’ex-coniuge a momenti definiti, in modo che non influenzi negativamente la relazione genitore-figlio.
"Se è possibile che i genitori cooperino tra loro, questa ovviamente sarebbe la situazione ideale, ma ci sono casi in cui una collaborazione non conflittuale non potrà avvenire. Questa ricerca in definitiva afferma che si può avere una buona relazione genitore-figlio anche se il rapporto con il proprio ex non funziona" conclude la professoressa Markham.
I materiali della ricerca sono disponibili sul sito della Kansas State University.