Bullismo e vittimizzazione adolescenziali possono avere origini a casa, all'interno della famiglia. Uno stile genitoriale derisorio sembra aumentare in modo considerevole il rischio che un adolescente possa essere bullizzato e vittimizzato oppure diventare, al contrario, bullo e autore di violenze sui compagni.
È quanto afferma uno studio longitudinale realizzato dai ricercatori della Florida Atlantic University e della Concordia University di Montreal, e della Uppsala University in Svezia: molti bulli hanno genitori ostili, punitivi e respingenti.
In particolare, gli studiosi hanno scoperto un approccio genitoriale che contribuisce alle difficoltà dei coetanei: quando il padre e la madre esprimono derisione e disprezzo nei confronti dei propri figli.
I genitori derisori usano espressioni avvilenti o sminuenti che umiliano e frustrano il figlio, senza alcuna palese provocazione da parte del ragazzo. Questi genitori rispondono all'impegno del giovane con critiche, sarcasmo, umiliazioni e ostilità e fanno affidamento sulla coercizione emotiva e fisica per ottenere consenso e condiscendenza.
Lo studio sottolinea le basi emotive delle difficoltà che si sviluppano tra i pari. I ricercatori hanno seguito 1.409 ragazzi per tre anni consecutivi dalla seconda media alla prima superiore. I risultati, che sono stati pubblicati dal Journal of Youth and Adolescence, mostrano che i genitori derisori provocano una rabbia disregolata nei giovani adolescenti.
La rabbia disregolata è indicativa delle difficoltà di controllo e regolazione delle emozioni, cosa che di solito si traduce nella produzione di emozioni negative, aggressività verbale e fisica, e ostilità. L'aumento della rabbia disregolata, a sua volta, espone gli adolescenti a un rischio maggiore di bullismo e vittimizzazione, di diventare vittime-bulli (bulli che sono a loro volta anche vittime di altri bulli).
Quest'ultima scoperta della ricerca è interessante dato che le ricerche precedenti indicano che i ragazzi vittime-bulli sono a maggior rischio di avere una cattiva salute mentale, difficoltà comportamentali e pensieri suicidari rispetto alle vittime "pure" e ai bulli "puri" o non vittime. L'identificazione delle origini specifiche nella famiglia dello stato di vittima-bullo può essere un passo fondamentale per limitare o prevenire questi pesanti problemi futuri.
È importante sottolineare che le affermazioni della ricerca sono stati confermate dopo aver controllato i comportamenti genitoriali implicati nell'adattamento e nelle capacità di regolazione del ragazzo, quali calore umano, controllo e punizioni fisiche.
Questo studio suggerisce che il comportamento derisorio è una forma specifica di genitorialità che aumenta i rischi che i ragazzi adolescenti adottino strategie di gestione della rabbia inadeguate e che aumentano il rischio di difficoltà tra pari.
“Sembra che le risposte interpersonali inadeguate si diffondano dai genitori ai ragazzi, generando difficoltà tra pari. In particolare, la genitorialità derisoria produce un ciclo di emozioni negative e rabbia tra genitori e figli adolescenti, il quale alla fine porta a maggiore bullismo e vittimizzazione da parte degli giovani " ha affermato Brett Laursen, coautore e professore di psicologia.
"Il nostro studio è importante perché fornisce una comprensione più completa del modo in cui i genitori sminuiscono i figli e di come le interazioni critiche con gli adolescenti incrinino la loro capacità di mantenere relazioni positive con i coetanei".
Per Daniel J. Dickson, autore senior dello studio, le “implicazioni dello studio sono di vasta portata: professionisti dell’educazione e della salute mentale, e genitori, dovrebbero essere informati dei potenziali costi a lungo termine di comportamenti genitoriali apparentemente innocui come la ridicolizzazione e il sarcasmo nei confronti dei figli, in questa delicata fase della loro vita”.
"Ai genitori deve essere ricordata la loro influenza sulle emozioni degli adolescenti, devono adottare misure e comportamenti che garantiscano che gli adolescenti non si sentano sminuiti e avviliti a casa".
I materiali della ricerca sono disponibili sul sito della Florida Atlantic University