Gli adolescenti sanno davvero come premere come premere i "pulsanti" giusti degli adulti, per rabbonirli, “impietosirli” o anche farli arrabbiare per poi scatenare i loro sensi di colpa e approfittarne.
Proprio come fanno i bambini piccoli, gli adolescenti cercano sempre di ottenere quello che vogliono e spesso escogitano modi creativi e ingegnosi per logorare i genitori. Sfortunatamente, questo può far portarli ad assumere tendenze manipolatorie o a fare stabilmente affidamento su di esse.
Gli adolescenti possono anche ricorrere alla manipolazione per coprirsi le spalle quando sono nei guai, per ottenere amore e attenzione, per sentirsi più potenti o assumere il controllo in un mondo principalmente controllato dagli adulti. Banalmente, il motivo principale per cui continuano a usare tattiche di manipolazione è che queste funzionano.
Sono diversi i segni che indicano che un adolescente sta assumendo un atteggiamento manipolatorio.
Il far sentir in colpa, ad esempio, come quando usa frasi come "Tu ami mio fratello (o qualcun altro) più di me", o "Perché mi odi?". All'estremo, alcuni adolescenti per ottenere quello che vogliono potrebbero persino minacciare il suicidio.
Oppure mettendo i genitori l'uno contro l'altro. Un buon esempio è un ragazzo che dice frasi come: "La mamma ha detto che potevo uscire con i miei amici fino a quando non l’ho chiesto anche a te" quando prima non gli è mai stato detto nulla del genere.
Un ragazzo poi può fare la vittima, per creare dubbi, dicendo ad esempio: "Sarò l'unico a non indossare queste scarpe da ginnastica a scuola, se non me le compri" o "I genitori di Luca lo lasciano sempre stare fuori anche dopo mezzanotte".
Può utilizzare bugie strategiche, proponendo una cosa in cambio di un’altra, quando sta negoziando per ottenere una cosa a cui tiene. Potrebbe promettere di fare un certo servizio in casa per un mese se lo si lascia uscire di sera. Poi, una volta ottenuta l’uscita, dimenticandosi la promessa.
Mostrarsi abbattuto per generare senso di colpa, assumendo un atteggiamento cupo, silenzioso e rifiutandosi di parlare una volta che un genitore si rifiuti di cedere alle sue richieste. Potrebbe rifiutarsi di rispondere in alcun modo.
Mettendo in atto forme di ritorsione, per non aver ottenuto quello che voleva. Alcuni ragazzi decidono di vendicarsi facendo o dicendo qualcosa di doloroso per i genitori o non facendo tutto quello che ci si aspetta da loro - come le faccende domestiche o i compiti scolastici.
Anche le manifestazioni di rabbia o comportamenti aggressivi possono essere motivate da un intento manipolatorio. È qualcosa di simile a un capriccio da bambini su un livello più pesante. Per far questo un ragazzo potrebbe urlare, lanciare oggetti o scatenare un’accesa discussione con il genitore.
Come trattare con adolescenti manipolatori
I genitori hanno spesso molti fattori di stress da affrontare e potrebbero essere tentati di cedere al loro ragazzo che li sta manipolando solo per mantenere la pace. Tuttavia, esistono modi migliori per aiutare un figlio a dominare queste tendenze e a imparare modi sani per comunicare, interagire e affrontare un conflitto.
Se un ragazzo si accorge che le sue tattiche manipolatorie funzionano, continuerà a usarle.
Un genitore può riprendere il controllo della situazione negandogli un pubblico una volta che inizia la sua messinscena. Se il ragazzo inizia a fare una scenata o a lanciare oggetti, gli si può spiegare con calma che si discuterà della situazione una volta che si sarà calmato, andandosene via. Se lo si fa un buon numero di volte, il ragazzo capirà che questo loro comportamento non funziona.
Altresì, si può incoraggiare un figlio a chiedere quello che desidera direttamente piuttosto che piagnucolare, litigare o cercare di manipolare. Quando alla fine i ragazzi dicono di cosa hanno bisogno o cosa vogliono fare, occorre ascoltarli e prendere in considerazione le loro richieste.
Questo non significa essere d'accordo con loro o cedere alle loro richieste, ma dare loro un parere sincero sulle loro richieste. Fare questo potrebbe persino rivelarsi come una soluzione più accettabile per entrambi.
Una volta che un ragazzo saprà che può andare direttamente dal genitore senza che questi abbia una reazione esagerata, lo farà più spesso senza ricorrere alla manipolazione.
È bene rendere i ragazzi responsabili delle loro azioni impostando regole e conseguenze quando non vengono rispettate. Se vengono coinvolti nella definizione delle regole, poi, è più probabile che le rispettino.
Occorre assicurarsi anche di impostare conseguenze efficaci, definendo “punizioni” che riguardino qualcosa cui il ragazzo davvero tiene: uscite, tempo che può passare davanti alla televisione o al computer, o qualche altra sua occupazione ludica. Soprattutto, è bene essere coerenti quando si impongono queste conseguenze negative. Alla fine il ragazzo imparerà che la manipolazione non ottiene i risultati previsti.
Se proprio niente di questo funziona, vuol dire che esistono problemi di fondo che è bene affrontare con un counsellor esperto della relazione con i figli adolescenti.
In definitiva, quando si ha a che fare con un adolescente manipolatore, è indispensabile non permettere che riesca a coinvolgere l’adulto in tale dinamica, mantenendo il controllo e concentrandosi sui modi in cui si può insegnargli come comunicare i loro bisogni.