Il contrasto tra la mentalità degli adulti e quella dei giovani è uno degli elementi che subito salta agli occhi a coloro che si occupa di genitorialità e di relazione con gli adolescenti. In cosa consiste questa differenza?
Una volta che arriva l'adolescenza di un figlio, le rispettive priorità nella vita tra lui e il genitore divergono in modo di solito radicale. I genitori si concentrano sull’andamento e sulla salvaguardia della famiglia mentre il giovane è interessato anzitutto dalla necessità di un cambiamento personale.
La sfida per un genitore è accettare questo crescente divario generazionale rimanendo in relazione con il figlio, in modo sollecito e comunicativo, mentre l’adolescente cresce separandosi da lui, come è giusto che accada.
La differenza culturale
Occorre considerare come si possa contrastare il potenziale conflitto insito questa differenza di mentalità tra giovani e adulti.
La cultura dei ragazzi adolescenti tende verso valori che favoriscono il cambiamento personale - quel processo di ridefinizione che continua poi a mettere in discussione a riconsolidare l'esistenza di tutti. Il cambiamento si verifica ogni volta che qualcosa inizia, si ferma, cresce o diminuisce nella propria vita.
Per i giovani, il cambiamento è eccitante perché crea costantemente un'apertura verso ciò che è nuovo, più e meglio, diverso e sconosciuto. Di conseguenza, per gli adolescenti tenere il passo con i tempi che cambiano, seguire e le “mode” e i comportamenti diffusi può essere una priorità.
La cultura degli adulti tende invece a valori che favoriscono il mantenimento della famiglia - quel processo che punta alla convivenza di tutti a casa. Questo tentativo di consolidamento si verifica ogni qualvolta che si ripeta un’azione o un processo per rinnovare, ripristinare e reintegrare la capacità di una continuazione regolare della vita familiare.
Per gli adulti, questo mantenimento è vitale perché preserva ciò che è abituale e ritenuto sufficiente, che è simile a qualcosa di già vissuto e familiare. Per i genitori, sostenere le routine tradizionali come le regole stabilite e i comportamenti consolidati in famiglia può essere una priorità.
L’incompatibilità
Naturalmente, il funzionamento sociale, come il funzionamento individuale, ha bisogno sia di cambiamenti (per adattamento e stimolazione) sia di mantenimento (per stabilità e supporto). Nel “sistema famiglia”, come nei sistemi organizzativi, l’“anziantài” può essere nemica del cambiamento quando i più grandi vogliono proteggere e mantenere lo status quo mentre i giovani vogliono sfidarlo e rinnovarlo.
Pertanto, proprio come i genitori vogliono salvaguardare le pratiche consolidate, gli adolescenti vogliono la libertà di allentare, cambiare questo modo stabilito di fare le cose. I genitori sono spinti a mantenere l'autorità responsabile e sostenere il funzionamento familiare conosciuto, mentre gli adolescenti sono spinti a cambiare ciò che è definito per tradizione familiare, esprimendo crescente individualità e affermando sempre più la propria indipendenza.
Tutto questo mette in evidenza quel divario culturale e quell'incompatibilità che in una certa misura caratterizza la relazione genitore / adolescente, fattore che determina la nascita di conflitti tra mantenimento e cambiamento in misura ben maggiore di quanto non si sia verificato prima.
Un accordo tra tendenza alla conservazione e tensione al cambiamento
Riconoscendo questa inevitabile tensione, molti genitori la usano per determinare quanta autonomia dare al proprio adolescente. In primo luogo, chiedono al giovane di rispettare quello che sostiene la conservazione dello stato di cose “normale”: le responsabilità che lo riguardano a casa, a scuola e nel mondo. Di conseguenza, valuteranno quanta libertà consentirgli, in base a quanto adeguatamente si prende cura di questi impegni quotidiani.
Quindi, in risposta a un adolescente senza problemi che spinge per una maggiore libertà di cambiamento, i genitori senza particolari problemi insistono sul fatto che le responsabilità di mantenimento di quanto stabilito e in corso nelle loro vita, debbano essere prima soddisfatte.
Un paio di regole su come impostare il rapporto tra cambiamento e conservazione
Ciò che spesso differenzia le attività di conservazione e cambiamento è il loro rapporto con la gestione dell'energia personale - la capacità di fare e di agire - che in ogni momento è sempre limitata.
Mentre le attività di conservazione sono spesso intese a ripristinare l'energia personale, attraverso il rilassamento, il riposo e la routine; le attività di cambiamento sono spesso legate al consumo di energia, come nel perseguire interessi, obiettivi e nuove sfide. Per gli adolescenti, le attività di cambiamento possono spesso sembrare più gratificanti ed eccitanti delle attività di conservazione, che possono sembrare relativamente noiose e ripetitive. Fare i compiti o occuparsi di faccende domestiche è meno eccitante che uscire con gli amici.
Dal momento che compito dei genitori è di insegnare all'adolescente l’auto-gestione, questo include anche la gestione di conservazione e cambiamento, come saperli incrociare e tenere in un sano equilibrio. Ci sono un paio di regole che i genitori potrebbero prendere in considerazione.
La prima. Fare attenzione a investire nel cambiamento a spese della conservazione perché questo può causare stress. L'epidemia di coronavirus è un buon esempio per far comprendere la coercizione che si verifica quando il cambiamento radicale ostacola il soddisfacimento delle necessità di conservazione di base, e per mostrare il modo in cui si verifica una crisi. Cercando di far fronte ai cambiamenti in eccesso, molte persone non possono soddisfare i loro bisogni primari di lavoro, denaro, sostentamento e relazioni sociali, da cui il loro benessere è da sempre dipendente e ne sentono dolorosamente la mancanza.
La seconda. Fare attenzione a investire troppo nella conservazione a spese del cambiamento, perché ciò può negare la sana necessità di crescere. Quando gli adolescenti hanno paura del cambiamento, possono ostinatamente attenersi a ciò che è familiare per la sicurezza, precludendosi l'assunzione di rischi importanti, mostrandosi riluttanti ad avventurarsi al di fuori dalla loro zona di comfort stabilita. Si autolimitano e depotenziano in questo modo, non essendo disposti a provare ciò che è necessario per loro di sperimentare e imparare.
Essere in relazione attraverso il divario generazionale
Può essere facile per i genitori, legati alla loro mentalità di conservazione culturale, trovare alcuni dei desideri dei loro adolescenti per il cambiamento incoerenti e in conflitto con ciò a cui sono abituati. Cambiamenti che li mettono a disagio e con cui non vogliono convivere. La musica che sembra solo rumore, quel modo di vestirsi, quelle attività con gli amici che sembrano solo perdite di tempo, e così via.
Quando i genitori criticano o rifiutano i cambiamenti degli adolescenti perché li sentono estranei, rischiano di fare del loro adolescente uno sconosciuto e di compromettere la relazione con lui. È meglio per loro trattare queste differenze non familiari non come barriere ma come ponti, mettendo a frutto la loro curiosità. Chiedere a un figlio di quella cosa di cui non si sa nulla, facendogli capire che la si vorrebbe comprendere; cercare di condividere esperienze che sta facendo; interessarsi alle cose cui si interessa lui, e così via.
Costruendo questo ponte sui cambiamenti generazionali, con interesse e empatia, il contatto e la relazione dei genitori con i loro figli adolescenti, che stanno crescendo e cambiando, verranno salvaguardati.