Tutti sanno come argomenti conflittuali, come la politica o le questioni sociali, possano creare spaccature tra le persone e innescare conflitti tra i membri di una stessa famiglia, intesa in senso allargato.
L'empatia può aiutare in queste conversazioni difficili. Quando si cerca di capire le opinioni di qualcun altro, anche quando differiscono molto dalle proprie, si sta facendo quello che gli psicologi chiamano "mentalizzazione".
In una discussione politica, la mentalizzazione può aiutare a “umanizzare” il proprio avversario e la ricerca suggerisce che questa è una componente chiave dell'"empatia cognitiva", che è ciò che consente di comprendere intellettualmente da dove viene qualcuno.
Comprendere la prospettiva di un altro può aiutare ad adattare le proprie posizioni politiche in favore, ad esempio, dei più disagiati, del recupero sociale degli ex detenuti, di interventi umanitari per gli immigrati, e così via. Questo tipo di empatia viene impiegato come parte di quello che si definisce come un progetto civico.
Quando però si tratta di risolvere i conflitti politici a casa, bisogna immaginare di impiegare l'empatia come un progetto familiare, non un progetto civico. Anche se gli argomenti difficili sono ardui da affrontare, le famiglie sanno come prendere decisioni di gruppo che tengano conto del benessere di tutti.
Ad esempio, le famiglie possono scendere a compromessi sull'ora in cui cenare, quando avviare un incontro online o come stabilire un budget per i regali delle feste. Le famiglie non hanno la responsabilità di decidere i budget delle politiche statali o i mandati di sicurezza relativi alla pandemia, ma impegnarsi in questo “progetto familiare” è una buona formazione per un progetto civico migliore.
La polarizzazione politica solleva una domanda: se non si riesce a discutere di cose difficili e conflittuali con i propri cari, dove si potrà farlo?
Quando si tratta di decidere di impegnarsi con la famiglia piuttosto che con la politica e la società, l'empatia applicata allo spirito del progetto familiare può aiutare.
È importante però, prima di tutto, imparare a decodificare il modello di comunicazione tipico della propria famiglia.
Come le famiglie gestiscono argomenti difficili
La ricerca sui modelli di comunicazione familiare può aiutare a comprendere il valore, così come il rischio, di avere conversazioni su questioni che generano differenze forti all’interno della famiglia. Nel campo della comunicazione familiare, i ricercatori hanno identificato quattro modelli di comunicazione familiare. Ogni modello dipende da due dimensioni relazionali: orientamento alla conversazione e conformità.
Le famiglie con un elevato orientamento alla conversazione parlano frequentemente e spontaneamente di più argomenti e apprezzano la condivisione delle esperienze e dei sentimenti personali. La conformità, d'altra parte, si riferisce al livello di conformità nei punti di vista che uno o due influenti membri della famiglia (di solito un genitore o un nonno) si aspettano dagli altri membri della famiglia. Queste due dimensioni creano quattro tipi di famiglia, e ognuna ha una propria dimensione delicata quando si tratta di discutere di argomenti come la politica.
Nelle famiglie con un orientamento pluralista la conversazione è vitale e le opinioni divergenti vengono apprezzate. In queste famiglie, che sembrano sempre più rare con l'aumentare della polarizzazione politica, i membri possono solitamente dibattere tra loro in una conversazione politica. Ai genitori piace che le convinzioni politiche dei figli differiscano dalle loro, perché vuol dire che li hanno cresciuti portandoli a pensare in modo autonomo. In questo tipo di famiglia, il compito della conversazione è quello gestire le diverse emozioni in modo da non solo esprimere o ascoltare le convinzioni dell'altra persona, ma anche dialogare in merito ad esse.
Le famiglie con orientamento consensuale hanno un livello sia di conformità che di conversazione. Il disaccordo è disapprovato e la fiducia si costruisce attraverso discussioni aperte su esperienze personali e argomenti generali della vita. La vicinanza generata da questo tipo di famiglia può “costringere” a esprimere valori che stanno a cuore, eppure ci si potrebbe sentire riluttanti a esprimere pienamente le proprie passioni perché potrebbero turbare le relazioni familiari, che sono amorevoli. Si parla di tutto ma non di religione o politica, ad esempio, perché diventa doloroso e non aiuta.
Se questo è quello che accade nella propria famiglia e si decide di intraprendere una conversazione difficile, l’impegno sarà quello di mantenere l'intimità incorporando la discussione nei valori che tutti i membri condividono.
Nelle famiglie con un orientamento del “lasciar correre” spesso conversazioni e conformità sono carenti. In queste famiglie si possono avere opinioni politiche diverse, ma è insolito condividerle perché manca l'interesse. Ad esempio, si potrebbe non sapere per quale partito ha votato un familiare, o addirittura se ha votato, e pensare che gli argomenti politici finirebbero per cadere nel disinteresse. Ma anche se questi argomenti non vengono discussi, possono restare come un’ombra nella casa, soprattutto in un momento in cui questioni politiche e sociali così divisorie sono presenti. In questo tipo di famiglia, occorre gestire le proprie aspettative su quanto la propria famiglia sarà interessata a qualcosa che conta e non sentirsi respinti personalmente se non si riesce a fare sentire gli altri altrettanto appassionati.
Le famiglie con un orientamento protettivo sono molto conformi e hanno un basso livello di conversazione. In queste famiglie, la fiducia non si basa su una comunicazione aperta e l'espressione di opinioni dissenzienti sarà probabilmente sommersa di prediche e sberleffi, o semplicemente dall'evitamento. Le persone in questo tipo di famiglia spesso si dicono: "Sarò attaccato se cerco di parlare di quell’argomento". Per le persone che non si conformano, il prezzo è spesso un'incredibile distanza emotiva. In questo tipo di famiglia, il proprio compito difficile è soppesare il bisogno di esprimersi con il bisogno di rimanere una componente “riconosciuta” dell'ordine familiare.
Se si è impegnati politicamente o socialmente, evitare il confronto può sembrare disonesto nel migliore dei casi, un tradimento nel peggiore. Tuttavia, sebbene la ricerca mostri generalmente forti benefici relazionali dalla comunicazione aperta, alcuni ricercatori descrivono, negli studi sulla comunicazione familiare, come una "ideologia dell'apertura" che sottovaluta l'uso strategico dell'evitamento dell'argomento per preservare le relazioni.
La percezione di strategie di evitamento di un argomento sono percepite favorevolmente quando le ragioni dell'evitamento vengono attribuite al desiderio dell'altra persona di proteggere la relazione. Da questa prospettiva si crea nella famiglia un "dover essere d'accordo per essere in disaccordo".
Domande che favoriscono l'empatia
i modelli di comunicazione familiare possono aiutare a entrare in empatia con le sfide e le opportunità che le discussioni politiche rappresentano per sé e per le proprie relazioni familiari. In periodi di stress, come quando un membro della famiglia è malato, le famiglie possono decidere come assisterlo al meglio. Possono offrire uno spazio per parlare di insicurezze lavorative e mostrare anche orgoglio per i risultati ottenuti. La famiglia è anche il luogo in cui si impara a valutare i propri valori, quelli che informano le proprie convinzioni politiche e sociali.
Se il conflitto e le discussioni, nonostante tutto, continuassero a riproporsi, invece di andare direttamente al problema, ci si potrebbe chiedere come apportare empatia a nome del proprio “progetto familiare”.
Assumendo un atteggiamento empatico per sé.
Se si esprimono opinioni opposte agli altri, che tipo di reazione si è disposti a tollerare? Se c'è un conflitto familiare, quanta divisione si può accettare?
Il proprio obiettivo è creare intimità con la propria famiglia? In questo caso, le differenze più forti saranno utili? Esprimendo le proprie convinzioni politiche, ci si vuole distinguere dai propri familiari o solamente esprimere la propria personalità?
Il COVID-19 sta creando forti sentimenti di isolamento tra i membri della tua famiglia? Hanno bisogno di relazioni ad alto contenuto di orientamento alla conversazione su molti argomenti ora più che mai?
Sono abbastanza stabili dal punto di vista emotivo per gestire questo tipo di conflitto? Parlare delle differenze politiche li aiuterebbe davvero a sentirsi coinvolti e più vicini, o più separati?
Infine, utilizzando una prospettiva empatica sulla famiglia nel suo complesso.
C'è un punto di grande importanza per la famiglia come la cura dei figli, la malattia o la solitudine che un conflitto politico potrebbe mettere in crisi? La famiglia è priva di conversazioni significative e la politica è un modo per convincere tutti a parlare di qualcosa di concreto? Parlare di politica riprodurrebbe comportamenti che si sono rivelati infruttuosi in passato?
Essere in grado di rispondere a queste domande, permette di sapere se è possibile una conversazione attraverso le differenze e, in tal caso, le risposte aiuteranno ad avere una conversazione migliore.
L'empatia ha molti scopi nelle conversazioni su temi difficili, così come nelle relazioni familiari. Occorre pensare a quello di cui si ha bisogno per se stessi e per propria famiglia. È molto difficile cambiare il punto di vista politico o culturale di nessuno, ma lo sforzo empatico può comunque avvicinare.