I social media sono ormai un punto fermo nelle attività di relazione virtuale per molti giovani adolescenti. Sebbene possano essere una parte essenziale della loro routine di comunicazione quotidiana, potrebbero avere effetti anche negativi, specialmente se si prendono in considerazione i cosiddetti influencer dei social media, che operano attraverso molte piattaforme.
Se è così, perché si seguono gli influencer dei social media?
La risposta è più complessa di quella che viene data nel corso di molte interviste ai giovani: "Beh, penso che siano interessanti, e li seguo".
Alcuni psicologi che si occupano anche di comunicazione e interazione digitale spiegano che gli adolescenti sono attratti dagli influencer dei social media perché si trovano in un punto della loro vita, specialmente i preadolescenti, in cui iniziano a separarsi dalla loro famiglia di origine e iniziano a cercare di capire chi sono.
Questi terapeuti legano la “fissazione” degli adolescenti sugli influencer dei social media alla teoria del confronto sociale, secondo la quale gli individui si auto-valutano confrontandosi con gli altri nel tentativo di definirsi.
Gli influencer dei social media sono importanti per gli adolescenti perché questi si trovano in un punto della loro vita in cui iniziano a confrontare il proprio comportamento con quello degli altri e in rapporto alle norme sociali, e si concentrano su quanto si sentano parte di un gruppo. Gli influencer parlano direttamente alla parte dei giovani che sta evolvendo.
Molti giovani che usano Internet potrebbero andare online per trovare qualcosa che non riescono a trovare offline o nella loro vita quotidiana. Può essere qualsiasi cosa, da un hobby condiviso alla ricerca di rappresentazioni ed espressioni di sé che non vedono nella vita reale.
Gli influencer dei social media sono anche una parte importante della pubblicità rivolta a un pubblico più giovane.
La pubblicità tradizionale per gli adolescenti semplicemente non funziona e i professionisti del marketing lo sanno. In che modo gli influencer sociali fanno la differenza? Se gli adolescenti vedono un influencer mangiare o bere un prodotto, a loro sembra molto più autentico che se vedessero solo un annuncio pubblicitario con quel prodotto.
Spesso i genitori sono preoccupati per il rapporto così stretto dei loro figli con gli influencer che seguono. Gli esperti consigliano ai genitori, piuttosto, di trasformare questa preoccupazione in curiosità.
Esiste sempre una ragione precisa per cui i ragazzi sono attratti da certe cose online ed è importante scoprire perché lo sono.
Se questa cosa è malsana, un genitore dovrebbe creare una strategia “di contrasto”. Che cosa è malsano? Perché i ragazzi non dovrebbero prestare attenzione a quella cosa o persona?
La comunicazione è fondamentale quando si tratta di capire perché i giovani sono interessati alle cose che vedono su Internet, problematiche o meno.
Esistono in diverse scuole esperienze di alfabetizzazione digitale, le cui lezioni si estendono ai genitori degli studenti. Le attività sono basate sulla classe degli studenti, ma parte del compito e degli obiettivi è fare in modo che gli studenti inizino conversazioni a casa con i loro genitori.
Chi si occupa di genitorialità sa bene che è raro che i genitori si prendano tempo o si interessino a quello che i ragazzi consumano quotidianamente su Internet.
La genitorialità oggi è sia offline che online. Se un figlio è attratto da qualcosa di inappropriato, è il momento in cui un genitore lo sappia e magari ne discuta con lui, guidandolo in una direzione diversa.
Gli influencer possono essere criticati per il modo in cui si comportano online. Che si tratti di prodotti dietetici per i loro giovani fans o di comportamenti problematici. Instagram sta ora reprimendo gli effetti negativi che i social media e i suoi influencer potrebbero avere, inclusa la rimozione dei “mi piace” e la limitazione di alcune pubblicità. Dopo un'indagine della Federal Trade Commission (FTC), YouTube sta anche cambiando i suoi contenuti per il pubblico più giovane.
Il rischio per i giovani deriva da un lato dal loro essere “abbandonati” al consumo di materiali e comportamenti online, dall’altro dall’essere molto più vulnerabili se sono ancora piccoli e non hanno le capacità di pensiero critico o di pensiero etico per scoprire che qualcosa è inappropriato.
Non tutti gli influencer, tuttavia, sono fonte di negatività. I genitori dovrebbero aiutare i propri figli a navigare in Internet e a prendere decisioni informate sul tipo di contenuto che consumano. Questo nella consapevolezza che l’online non possa essere terreno estraneo all’esercizio della loro responsabilità genitoriale.