A molti sarà capitato di sentire delle ragazze lamentarsi dell’esclusione o delle difficoltà a prender parte ad attività considerate tradizionalmente “maschili”, ad esempio riferite a determinate discipline sportive, cui solo da tempi relativamente recenti hanno avuto accesso.
Le giovani in determinati sport si sentono meno supportate, così come in altri ambiti della vita sociale e professionale. Sono forme di quello che viene definito come favoritismo per il proprio gruppo o favoritismo sociale.
Il favoritismo sociale è un trattamento preferenziale che dà ingiustamente valore, assistenza e opportunità maggiori a coloro che rappresentano una maggioranza o che possiedono qualche caratteristica “favorita” e nega pari valore, assistenza e opportunità a coloro che fanno parte della minoranza “contrastante”.
È un condizionamento che dà più potere a un gruppo tenendone “giù” un altro e può quindi essere socialmente oppressivo.
Sia la maggioranza che la minoranza rischiano di essere penalizzati umanamente da questa iniquità perché se ne possono trarre lezioni dannose da entrambe le parti. Ad esempio: la maggioranza potrebbe arrivare a credere di essere migliore – di aver diritto a un trattamento preferenziale e a una posizione superiore - e la minoranza potrebbe arrivare a credere di non essere all'altezza – di rassegnarsi a un trattamento subordinato e a una posizione inferiore.
Tale favoritismo può essere, per certi versi, formativo perché mette in gioco la libertà sociale e l'autodefinizione.
Sessismo
Molti sono gli "ismi" che possono avvantaggiare qualche maggioranza e svantaggiare qualche minoranza laddove vi sia una differenza e un contrasto tra loro. Come esempio si può considerare il sessismo, in cui il favoritismo sociale si basa su una visione binaria del genere sessuale: il maschio viene favorito, la femmina viene sfavorita.
In questo caso, la crescente libertà di cui necessita una figlia può essere ingiustamente limitata come non accadrebbe invece a un maschio. È bene pertanto che i genitori prestino attenzione al trattamento sociale che riceve la loro ragazza nel momento in cui sta crescendo e aumentando le sue interazioni sociali. Non solo può essere messa in una situazione di svantaggio ingiusto, potrebbe anche trovarsi, nella contrapposizione che si crea, in pericolo.
In che modo i genitori possono rispondere a una figlia adolescente, se questa forma di discriminazione dovesse capitarle? Per darle forza, supportarla e proteggerla nel miglior modo possibile, è importante comprendere i modi fondamentali in cui il favoritismo sociale, in questo caso come sessismo, può recarle danno.
In che modo danneggia il favoritismo sociale
Il pregiudizio può abbassare l’autostima, facendo passare il messaggio che "le donne non siano capaci e importanti quanto gli uomini". Sentendosi abbattuta da questo paragone, nel peggiore dei casi una figlia può credere di essere inadeguata e inferiore, "meno di" qualcuno per essere una femmina. Il potere del pregiudizio può diventare il veleno dell'auto-rifiuto.
La discriminazione può ostacolare la mobilità sociale. Si potrebbe dover confrontare con il pregiudizio per cui "gli uomini sono più adatti per questo tipo di lavoro rispetto alle donne". Negata una pari possibilità, nel peggiore dei casi una ragazza si troverà a dover accettare opportunità ridotte per l'avanzamento sociale. Il potere della discriminazione può rappresentare la limitazione delle sue opportunità.
Le molestie possono provocare una perdita di sicurezza personale. Nel peggiore dei casi, esposta a minacce e atti di prevaricazione e violenza maschili, una giovane può sentirsi in pericolo. Il potere della molestia fa leva sulla paura.
La complicità può ridurre il controllo sociale sulla discriminazione. In molte situazioni, Le persone che sanno cosa sta succedendo guardano dall'altra parte. Quando l'ingiustizia sessista e le prevaricazioni le lesioni vengono ignorate, una figlia può sentirsi non supportata pubblicamente. Il potere della complicità è quello del silenzio-assenso all'ingiustizia.
Cosa possono dire i genitori
Se qualcuno di questi maltrattamenti sessisti dovesse capitare alla propria figlia, cosa potrebbero dire i genitori?
A proposito di pregiudizio, che quel tipo di atteggiamento ed espressione non comunica nulla di sbagliato sulla ragazza, ma mostra solo l'ignoranza o la cattiva volontà di chi lo mette in atto.
Sulla discriminazione, che essere respinti o esclusi perché si è una donna viola i suoi pari diritti e che può ben fare quella determinata attività se lo desidera.
Per quanto riguarda le molestie, che essere minacciati o offesi sessualmente deve portare a una richiesta di aiuto e all’adottare misure per fermare il maltrattamento e il suo autore.
In merito alla complicità, invece, che se qualcuno di quei maltrattamenti dovesse capitarle, e quelli che lo sanno si comportassero come se non accadesse, questo deve portare a rendere la cosa pubblicamente risaputa.
Se la propria ragazza o il proprio ragazzo adolescente dovesse cadere preda di una di queste forme di discriminazione sociale, sia essa basato su sesso, orientamento sessuale, etnia, disabilità, cultura, religione, lingua madre, nazionalità, situazione economica o qualsiasi altra sua caratteristica, bisogna sempre fare in modo che sappia che il proprio genitore vuole che gli venga detto quello che accade, per poterlo sostenere durante questa esperienza difficile.
Negare il favoritismo sociale
Il genitore che non crede all’evidenza del favoritismo sociale in generale, o al sessismo in particolare, nonostante quello che può riferire una figlia, dovrebbe guardare ai dati di fatto.
Ad esempio: "Come mai non c’è mai stato un presidente della repubblica donna?" Per le giovani donne come la figlia, il messaggio di favoritismo sociale è stato storicamente chiaro: "Se sei una donna, non puoi aspirare a ricoprire la più alta carica pubblica nel nostro paese". Gli esempi sarebbero innumerevoli, dal livello degli stipendi, alla posizione di potere nelle aziende, alle discriminazioni per la maternità, e così via.
Affrontare il problema
I genitori dovrebbero comprendere e rispettare qualsiasi segnalazione fatta dalla loro figlia o figlio adolescente di pregiudizio, discriminazione, molestie e complicità che lo ponga in una posizione subordinata, lo escluda, minacci il suo benessere, e quando tale maltrattamento sia pubblicamente noto ma è socialmente ignorato.
Occorre fare attenzione a ciò che viene riferito, quando si tratta di sessismo, razzismo o qualsiasi altra forma di discriminazione sociale che avvantaggia chi appartiene alla maggioranza dominante e penalizza la minoranza per la sua diversità, perché un trattamento così iniquo nei confronti dell'adolescente può essere umiliante, ingiusto, pericoloso e isolante, può fare molto male e compromettere il suo sano sviluppo verso l’autonomia e il protagonismo sociale.