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Durante l'adolescenza si sviluppa una normale separazione tra i ragazzi e i loro genitori. Quello che una volta era un bambino sempre attaccato, ora  è un giovane che rimane nella sua stanza a fare chissà cosa e non dice nulla della sua giornata.

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Quando era più piccolo, i genitori cercavano di organizzare incontri di gioco e invitavano i compagni della sua età a partecipare ad attività e giochi.

Gli adulti associano spesso l'adolescenza al fatto che i ragazzi trascorrono molto tempo lontano da loro con gli amici, con un’agenda carica di eventi sportivi e sociali.

Tuttavia, già prima della pandemia, le preoccupazioni per la solitudine e la salute mentale stavano diventando evidenti tra i più giovani.

In uno studio pubblicato nel 2021, i ricercatori hanno scoperto che tra il 2012 e il 2018 la solitudine tra gli adolescenti di tutto il mondo tendeva ad aumentare, cosa che attribuivano, in parte, all'aumento dell'uso degli smartphone e alla presenza sui social media.

La ricerca sulla solitudine degli adolescenti continua a crescere nell'ambito della sanità pubblica e della letteratura psicologica, ma come può, in realtà, un genitore determinare se il proprio figlio è davvero solo e, in tal caso, cosa può fare al riguardo?

Psicologi e counselor consigliano anzitutto, ai genitori, di riflettere sulle esperienze passate dei figli, per determinare se ora da adolescenti siano soli. Com’era la loro personalità da piccoli? Erano loquaci, si divertivano a stare con gli altri bambini? O preferivano attività più solitarie, interagendo con i compagni solo quando dovevano farlo?

L'adolescenza fa emergere molti cambiamenti nei ragazzi, ma se si vuol determinare se un giovane soffra di solitudine può essere più utile pensare a come si comportava e come appariva in precedenza piuttosto che metterlo a confronto con quello che si pensa dovrebbe fare o con quello che altri ragazzi della sua età fanno con i loro coetanei.

Si dovrebbe inoltre considerare i tipi di interazione cui si dedica al di là di quelle in presenza, perché molti ragazzi giocando ai videogiochi, ad esempio, interagiscono con i loro amici online.

Quando i ragazzi adolescenti sono in difficoltà, potrebbero comportarsi in un modo che sembra insolito.

Se un genitore è preoccupato per la solitudine del proprio figlio, consigliano gli psicologi, sarebbe utile farsi un'idea se questa preoccupazione è il risultato di qualcosa di osservabile, come un comportamento preciso ed evidente. I suoi voti stanno calando? Dorme molto o si comporta in modo irritabile in casa? Il cambiamento di comportamento può indicare una serie di difficoltà, ma può anche far capire se davvero è solo e isolato.

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I ragazzi adolescenti hanno bisogno di essere coinvolti in contesti collettivi, spingere a farlo può aiutarlo a combattere la solitudine.

Questa collettività potrebbe essere un gruppo di amici ma potrebbe anche essere presente nella zona in cui si vive. Infinite opportunità di volontariato, sia di persona che online, sono disponibili per gli adolescenti, che potrebbero aver bisogno della gentile spinta dei loro genitori per dedicarvisi.

Aiutare chi lo circonda, a qualsiasi titolo, crea coinvolgimento e può dare a un giovane un senso di appartenenza.

Se si pensi che un figlio sia solo, si possono sondare i suoi interessi, anche solo ancora potenziali, e incoraggiarlo a provarci. Forse preferisce le attività solitarie, come leggere o guardare film. Forse ha un interesse unico, come la speleologia, che teme di non poter condividere con i suoi coetanei.

Si può, seguendo questo esempio, portalo a esplorare le grotte nella propria zona e fargli fare da “insegnante”.

In altre parole, si dovrebbe parlare con un ragazzo dei suoi interessi e capire se si può aiutarlo a dedicarsi maggiormente alle cose che gli piacciono senza sentirsi solo in questo processo.

In definitiva, la domanda se un figlio è solo o meno deve essere inquadrata e riformulata pensando se si senta a suo agio nell'essere se stesso mentre si avvia all'età adulta.

Se è a suo agio con chi è e con la persona che sta diventando, troverà sulla sua strada compagni che si uniranno a lui.

Se invece fosse a disagio, potrebbe aver bisogno dell'aiuto di un genitore o di un esperto per concentrarsi sullo sviluppo dei suoi interessi e delle interazioni sociali mentre attraversa l'adolescenza.


Riferimento bibliografico

Twenge, J.M., Haidt, J., Blake, A.B., McAllister, C., Lemon, H., Le Roy, A.
Worldwide increases in adolescent loneliness
.
Journal of Adolescence (2021).

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