Quando entrano nell’adolescenza, i giovani tendono ad avere un rapporto più conflittuale con i genitori, lamentandosi di regole e restrizioni, mettendo in discussione la loro autorità e pretendendo sempre di più di aderire alle richieste solo per consenso.
Le forme dei contrasti variano: a volte i ragazzi si pongono attivamente, con obiezioni e discussioni, a volte passivamente, con elusioni e ritardi. In alcuni casi si comportano anche aggressivamente, disobbedendo e sfidando.
I genitori si trovano ora nell'ingrata posizione di dare regole ai comportamenti e alle scelte dei figli adolescenti, mentre loro sono sempre più attratti dall'affermare la libertà personale.
Le divergenze su quali libertà consentire, sulle richieste delle cose da fare e sulle restrizioni e quanto non si può fare, possono diventare sempre più stressanti per la relazione tra genitori e figli.
Tuttavia, sottolineano gli esperti di genitorialità, questo scontro è funzionale perché riduce gradualmente la dipendenza dei giovani dai genitori, i quali gradualmente rinunciano alla responsabilità della supervisione e del controllo.
In questo modo, l'adolescenza fa evolvere progressivamente sia loro, sia i ragazzi, una separazione sociale che progredirà fino a quando sarà rivendicata e gestita l'indipendenza giovanile.
Mentre il bambino accettava maggiormente l'autorità genitoriale, credendo che i genitori avessero il potere di comandare, con la crescente indipendenza l'adolescente assume più potere nel dare o meno il suo consenso.
Con l’inizio dell’adolescenza l'autorità dei genitori inizia a erodersi, l'adolescente diventa sempre più “sfrontato” e coraggioso nell’esprimere il disaccordo. Così pure, quando acconsente, lo fa in modo meno immediato. Accusa i genitori di saperne di meno e diventa sempre più difficile da convincere.
Di contro, l'autorità genitoriale è un esercizio di “potere”. Il potere di giudicare e di esprimere o meno approvazione sulla condotta o sui risultati ottenuti dai figli. Quello di proteggere e di evitare conseguenze negative. Quello di acconsentire a una certa richiesta o di controllare come venga fatta una certa cosa.
Il potere di correggere e di dare delle punizioni; quello derivante dalla maggiore esperienza e di poter fare da esempio su una determinata questione; quello di convincere a partire da spiegazioni e, infine, quello di avere l’ultima parola.
Man mano che un figlio cresce durante l'adolescenza, a volte può riuscire a bloccare o indebolire l'autorità dei genitori, facendo lamentele continue, richieste snervanti, mettendosi passivamente di traverso.
A volte, avere la responsabilità di esercitare l'autorità dei genitori e esserne investiti può sembrare frustrante. Man mano che la condizione di genitore diventa più difficile da sostenere, e la determinazione giovanile all’indipendenza cresce gradualmente.
Quando si tratta di chiarire il loro ruolo in riferimento all’autorità, i genitori possono spiegare che tale autorità non riguarda un desiderio di potere, bensì di una questione di responsabilità.
Finché un figlio rimarrà dipendente dal loro supporto e dalle loro indicazioni, gli adulti restano in parte responsabili delle sue scelte. Questo è il motivo per cui il rispetto della loro autorità è ancora importante.
Gli adulti sanno bene che le loro decisioni non sempre piaceranno, che i figli non saranno d'accordo con le loro richieste, regole o restrizioni, di conseguenza devono cercare di essere un'autorità disponibile e flessibile.
Questo significa che dovranno essere pronti ad ascoltare le sue domande e obiezioni e a dare le loro ragioni per aver preso una certa posizione e per il fare le richieste che stanno facendo.
Quando il ragazzo infine inizierà a operare secondo le sue decisioni indipendenti perché avrà raggiunto maturità autonomia, la loro supervisione e autorità attiva, finalmente giungerà al termine. Un ragazzo deve essere portato a comprendere e accettare questa dinamica.
Fino ad allora, collaborazione, scambio, confronto, compromessi e anche rinunce, saranno fondamentali fattori nel processo di crescita del giovane e della sua relazione con i genitori.