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L’intera fase dell’adolescenza può essere considerata come una sorta di avventura: l’assunzione di rischi è un componente ineliminabile del processo di crescita, così come la tentazione di esplorare e sperimentare ciò che è ignoto.

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Distaccandosi sempre di più dalla supervisione dei genitori e attratto dalla compagnia degli amici, il giovane adolescente persegue una crescente indipendenza che deriva da un agire più adulto, un’attrazione crescente per la società e il mondo.

In questo processo esplorativo, di sperimentazione, parlare di rischi e assunzione di rischi è una parte essenziale e “ansiogena” del lavoro genitoriale. Spesso quello che eccita l'adolescente può allarmare i genitori: può essere difficile per loro rimanere calmi e comunicativi mentre si sentono spaventati e sconvolti da quello che hanno appreso sui comportamenti del figlio.

Le reazioni possono essere poco controllate, tanto da portare alla chiusura della comunicazione con i figli, in una fase in cui il dialogo con loro dovrebbe essere sempre aperto e positivo.

Si possono dare istintivamente giudizi che offenderanno e feriranno i giovani, allontanandoli sempre di più.

La prima priorità quando si è genitori di un adolescente che sta sperimentando cose anche potenzialmente pericolose, è di mantenere la sobrietà emotiva e non lasciare che la loro ansia faccia peggiorare una situazione già difficile. Il loro compito è di aiutare il giovane a fare un resoconto dell'avventura che ha vissuto e di aiutarlo a comprendere quello che di buono ha imparato e quello che ha capito di non dover rifare.

Ad esempio, dopo una pesante bevuta, il genitore, parlando apertamente con il figlio può fargli notare che ora sa cosa significhi ubriacarsi, dove possono portare le decisioni da ubriachi e i costi che possono essere pagati. A questo punto può parlare con lui del fatto che, se sceglie di bere, cosa che comunque non viene supportata, può farlo senza ubriacarsi e facendo poi cose di cui si pentirà.

Quando è attratto da qualche nuova possibilità, l'azione impulsiva può aggirare un giudizio più meditato. Un figlio deve sapere che quando considera un rischio allettante occorre prendersi un momento per considerare il da farsi. La paura può essere un buon consigliere, fornendo un avvertimento. È bene che impari a assumersi una responsabilità predittiva, pensando sempre al futuro.

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Quando si trova di fronte a una possibilità eccitante ma pericolosa, basta poco per fare una valutazione del rischio prima di procedere impulsivamente, rispondendo a quattro semplici domande: quali sono i rischi? Quale l guadagno? I premi valgono i rischi? E se si verificano dei rischi, qual è il mio piano di riserva?

Il pericolo, sottolineano gli esperti di genitorialità, non è che un ragazzo non sia in grado di pensare. È che, in una situazione avvincente o comunque allettante, non si prenda il tempo per pensare.

Gli adulti deve fargli comprendere che, se vale la pena correre un rischio, lo è anche prendersi un momento di riflessione per prevedere possibilità pericolose, in modo da poter procedere consapevolmente.

Le esperienze più pericolose in cui possa incorrere un adolescente che non consideri con attenzione quello che sta per fare, sono quelle della violenza sociale, di esiti imprevisti che provochino lesioni accidentali.

Il dedicarsi in modo eccessivo al “divertimento” può avere come esito il fallimento scolastico. Comportamenti sconsiderati possono portare all’infrazione della legge e alle conseguenti punizioni. Oppure a brutte esperienze sessuali, o uno stato depressivo che conduce ad azioni autolesionistiche, all’abuso di sostanze.

Quest’ultimo pericolo è probabilmente il più grave perché l'uso di alcol e altre droghe aumenta la probabilità degli prima indicati. Un figlio deve capire che il percorso più sicuro attraverso l'adolescenza è quello da sobrio.

Se un adolescente cade vittima di uno o più di questi comportamenti, i genitori devono aiutarlo a imparare dall'esperienza comprendendo cosa ha da insegnare la connessione scelta-conseguenza.

Le lezioni di vita che derivano dall'assunzione di rischi, infatti, possono avere un valore duraturo.

È uno dei compiti genitoriali e educativi più difficili: aiutare un adolescente “spericolato” a imparare lezioni durature che le infelici conseguenze di una pericolosa assunzione di rischi insegna.


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