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Quando non riconosciuta e non identificata, l'insicurezza può avere un impatto sia sull'autostima che sul comportamento dei giovani. Perché così tanti giovani adulti sono insicuri oggi?

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I genitori, in questo caso, si chiedono cosa sia mancato nel loro sviluppo quando avuto spazi sicuri, supporto, un’educazione adeguata e hanno potuto frequentare scuole e università.

I terapeuti spiegano che questi giovani sono stati depotenziati dalla loro incapacità di far fronte ai problemi e sono sopraffatti dalla paura. Alla fine diventano adulti che non riescono a prendere impegni, assumersi responsabilità o affrontare gli obblighi necessari per l'intimità relazione.

Quando i genitori e gli insegnanti favoriscono e promuovono i “capricci” di un ragazzo, stanno contribuendo alla creazione di un giovane adulto che non riesce a gestire la pressione del fallimento e che si arrende anziché lottare per i propri obiettivi.

Quando l'insicurezza non viene riconosciuta e affronta, ci sono poi conseguenze negative sul comportamento. Questo si manifesta quotidianamente con molti giovani adulti in ambito sociale: una generazione profondamente insicura, incapace di ascoltare punti di vista opposti o di affrontare una sconfitta, sostengono alcuni esperti.

Uno dei modi più semplici per riconoscere l'insicurezza è prestare attenzione a quanto auto-dialogo negativo si fa ogni giorno, affermano gli psicologi. Questo è una sorta di genitore critico interiore che misura il proprio comportamento, confrontandolo con gli altri, alienando da se stessi.

L’unico modo per silenziare e fermare il dialogo interno distruttivo è affrontarlo, capendo da dove proviene.

Il discorso interiore negativo è un meccanismo che molte persone imparano presto a utilizzare per far fronte alla loro difficile infanzia. Comprendendo ciò che quelle voci critiche stanno dicendo e perché lo stanno dicendo, si può provare compassione per sé stessi e trovare la capacità di guarire senza la necessità di ricorrere ai farmaci, come molti giovani purtroppo fanno.

In un certo senso, quel dialogo interiore ostile rappresenta le parti ferite di sé. Si può arrivare a convivere con quella parte della propria storia, del proprio passato di bassa autostima, in modo che tutto possa andare meglio.

La propria storia con la famiglia d'origine e gli schemi comportamentali appresi evolvono in un dialogo critico. Questo è il modo di far fronte e compensare le ferite psicologiche. Le esperienze che hanno ferito emotivamente, direttamente o indirettamente contribuiscono al proprio senso di insicurezza.

Anche le conversazioni negative dei genitori che non hanno nulla a che fare con un giovane, ma si concentrano sulle loro insicurezze, lo influenzano. Questo perché un ragazzo si sente parte dei suoi genitori e si identifica così strettamente con loro che quando un genitore si critica, lui si sente direttamente coinvolto.

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Cosa si può fare per aiutare un giovane a superare l'insicurezza?

Gli psicologi spiegano che, come genitori, non si è impotenti. Ci sono molti modi per aiutare un figlio a diventare un adulto sicuro, fiducioso, capace e che contribuisce positivamente alla società.

Per farlo, occorre aiutarlo a riconoscere la radice della sua insicurezza e a sfidare il suo dialogo interiore negativo.

Gli si può consigliare di tenere un diario, di scrivere come si sente riguardo alle sue riflessioni sul suo passato. L’obiettivo è quello di farlo diventare il proprio migliore amico, riconoscendo ciò che crea le sue voci interiori negative.

I genitori dovrebbe aiutarlo a creare un modello di modifica del comportamento, resistendo però all'impulso di diventare un genitore "elicottero" e facendolo diventare consapevole dell'esito distruttivo dell'abuso, sia fisico che emotivo, esercitato in modo autodistruttivo.

Se necessario, dovrebbero convincerlo a chiedere un aiuto psicologico e una terapia.

Il cambiamento inizia sempre con se stessi. Mantenere un atteggiamento costruttivo e positivo con chiarezza se stessi e il proprio ragazzo. Si può aiutare un giovane, sottolineano i terapeuti, attraverso l'empatia e l'accettazione, trovando quello che è realisticamente speciale in lui e incoraggiando le sue potenzialità.

È bene lasciare che un figlio trovi interessi che lo ispirino e provi cose nuove, complimentandosi con lui sinceramente, focalizzandosi maggiormente sull'impegno che sul risultato. Senza indulgere in direttive negative, ma insegnandogli la compassione di sé e alimentando una buona autostima.


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