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I genitori nel corso dell’adolescenza dei figli hanno l’opportunità di aiutarli a crescere nel modo giusto e di rafforzare il rapporto con loro. Possono riuscirci evitando di farsi scoraggiare dalle difficoltà e di limitarsi a “sopravvivere” a questo periodo in genere turbolento.

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Nella fase di così grande cambiamento dell’adolescenza, i giovani possono manifestare passioni, gioie o sensibilità in un modo intenso, a volte esasperato. Le forti emozioni possono portarli a provare tristezza e rabbia in modo più accentuato, anche a correre dei rischi.

Anche i genitori potrebbero trovarsi in difficoltà, arrivando a pensare che nulla di ciò che dicono o fanno abbia importanza per i figli. In realtà gli psicologi li esortano a comprendere quanto in realtà siano importanti per i loro ragazzi. Le loro attitudini e azioni durante l'adolescenza dei figli, infatti, possono influenzarli positivamente adesso e anche in età adulta.

Ogni genitore, in altre parole, dovrebbe sapere che può fare la differenza nella vita del figlio, se non cede ai luoghi comuni peggiori che riguardano l’adolescenza. È un'opportunità per plasmare il futuro adulto, per costruire una relazione che si protrarrà nel tempo e influenzerà realmente il benessere del figlio.

Un adulto, per capire quanto conti nella vita di un giovane, deve sapere che i ragazzi in verità lo ascoltano e di solito danno importanza ai suoi consigli.

Quando si aiutano educativamente gli adolescenti ad essere persone positive, a preoccuparsi degli altri e a voler contribuire al mondo, quando li si porta a capire che non c'è nulla di più forte della connessione con gli altri, si stanno preparando adulti che guideranno la società verso un futuro migliore.

Questo, sottolineano gli psicologi, può accadere non semplicemente dicendo a un figlio di essere una persona positiva, ma vedendo ciò che è già buono e giusto in lui, lodandolo e costruendo a partire da esso, in modo da educare persone che si prendano cura di se stesse e degli altri.

L'adolescenza è un'opportunità straordinaria in cui le persone stanno sviluppando il loro senso di identità, chi sono e come vogliono muoversi nel mondo. Stanno cercando cosa o chi potrebbero essere da adulti e cercano modelli di riferimento.

Un adulto che si trovi nella posizione di essere un modello per un figlio dovrebbe mostragli quando si sente in difficoltà e che sta sempre cercando di rimettersi in piedi quando qualcosa va storto. In questo modo può dare l’esempio di quanto duramente si debba lavorare per mantenere un equilibrio anche quando la vita sembra incerta.

È importante avere una comunicazione aperta e parlare con i figli di ciò che conta, dei propri valori, di come si prendono le decisioni, di come ci si calma quando non ci si sente tranquilli.

A volte è bene non dire nulla e stare semplicemente ad ascoltarli. Mentre i giovani cercano di capire chi sono, devono prendere quotidianamente molte decisioni su come comportarsi. Questo richiede molto pensiero e dialogo interiore. Quando hanno un genitore pronto ad ascoltarli, un punto di riferimento mentre si dibattono nelle complessità della vita, sarà più facile per loro trovare la propria strada e diventare la persona che si auspica diventino.

I figli a volte respingono. Non perché smettano di amare i genitori o perché non li vogliano nella loro vita. L'adolescenza riguarda l'apprendimento di quanta indipendenza si possa gestire. Ogni genitore vorrebbe che i figli stessero alla larga da territori rischiosi, evitando di superare limiti ragionevoli. Ma non si può evitare che affrontino le sfide della vita.

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La migliore protezione che si possa dare a un figlio è di prepararlo ad affrontare il mondo reale con le competenze necessarie per cavarsela anche quando diventa difficile.

Un giovane deve essere in grado di affrontare il mondo con un senso di sicurezza, sapendo che può anche commettere errori e poi riprendersi. Un adulto può aiutarlo in questo facendogli sentire che in ogni caso non lo perderà, che lo amerà incondizionatamente e sarà al suo fianco anche quando commetterà errori. Questo non significa che approverà tutto, bensì che non si allontanerà mai da lui.

Gettate queste basi, un figlio avrà bisogno di acquisire le abilità per affrontare positivamente il mondo, anche quando le cose diventano complicato. Molte di queste abilità, sottolinea la psicologia, riguardano la comunicazione con gli altri esseri umani quando accade qualcosa che non si vorrebbe.

Quindi, occorre insegnare ai giovani come esprimere chiaramente i loro valori e anche come dissentire e sottrarsi a qualcosa che non vogliono. Il potere di saper dire di no.

Un genitore deve proteggere un figlio, certo, ma deve anche sapere che, in alcuni casi, la migliore protezione che gli possa dare è permettergli di imparare dalle circostanze.

L'adolescenza è fatta anche di “scottature”. Certe esperienze totalmente negative e pericolose vanno evitare, ma ce ne sono altre che potrebbero far sentire a disagio ma che sono comunque sicure. Ad esempio, quando a scuola un compito va male, quando una sfida sportiva viene persa. I ragazzi imparano qui una lezione di vita: studiare o impegnarsi più duramente la prossima volta.

Se l’esperienza rientra in confini sicuri, la cosa migliore che possa accadere è preparare un figlio a fare del suo meglio in quella situazione.

La vita porta piccoli fallimenti che permettono di cadere e rialzarsi. Il compito di un adulto è aiutare i figli a rialzarsi senza vergogna, biasimo o giudizio e approfittare di questa opportunità di crescita.

Molti adulti in qualche modo temono l'idealismo adolescenziale, hanno imparato a evitare lo sguardo sui problemi della società. Ma gli adolescenti chiedono il perché. Cose che i “grandi” hanno imparato a ignorare, loro non sono disposti a ignorarle. Questa è una grande speranza per il futuro. È un’indignazione giusta che andrebbe fatta coltivare. Ogni generazione dovrebbe migliorare quella precedente.

Un fattore protettivo nella vita di un giovane, spiegano gli esperti, è avere un senso di scopo e sapere di contare. Come si impara questo? Facendo in modo che un ragazzo possa davvero "contare".

Facendo sì che i propri figli si mettano in campo. Volontariato nel quartiere, progetti ambientali, anche solo fare la spesa per un vicino malato. Scoprire qual è il loro interesse, dare loro opportunità per sapere che possono fare la differenza e che contano. Questo costruirà le loro capacità, darà loro più fiducia e potrà farne protagonisti di un futuro migliore.


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