I problemi di condotta degli adolescenti si riferiscono a una serie di problemi o difficoltà comportamentali quali comportamenti aggressivi, violazione di limiti e difficoltà nel seguire le norme e le regole sociali.
Una nuova ricerca pubblicata su Child and Adolescent Psychopathology analizza la relazione tra i tratti psicopatici nei più giovani e le pratiche genitoriali, e il modo in cui vengono influenzati dai problemi di condotta. È stato riscontrato che tre tipi di tratti psicopatici hanno relazioni univoche con le pratiche dei genitori, anche dopo aver considerato i problemi di condotta.
Lo studio, come auspicato dai ricercatori, può aiutare le famiglie e i terapeuti a capire come si intersecano la genitorialità e la psicopatologia infantile e adolescenziale.
I tratti psicopatici, d'altra parte, si riferiscono a un insieme di caratteristiche negative della personalità che includono mancanza di empatia, insensibilità, comportamento manipolativo e impulsività. Sebbene la psicopatia sia spesso associata agli adulti, gli studi hanno dimostrato che può essere presente anche nei bambini e negli adolescenti. I tratti psicopatici nell'infanzia e nell'adolescenza sono tipicamente divisi in tre dimensioni: insensibile-non emotivo, grandioso-ingannevole e impulsività-bisogno di stimolazione.
La ricerca suggerisce che le pratiche genitoriali negative possono contribuire allo sviluppo di tratti psicopatici nei ragazzi. Ma ricerche precedenti hanno anche dimostrato che alcune pratiche dei genitori possono essere una risposta ai problemi comportamentali dei figli.
Ad esempio, i comportamenti oppositivi e aggressivi dei bambini possono comportare un maggiore controllo dei genitori e una disciplina dura. Questa relazione bidirezionale tra pratiche genitoriali e comportamento dei figli evidenzia l'importanza di considerare entrambi i fattori quando si studia la psicopatologia infantile e adolescenziale.
Nonostante l'importanza delle pratiche genitoriali da un lato, e dei tratti psicopatici nella psicopatologia infantile e adolescenziale dall’altro, solo di recente la ricerca ha iniziato a esplorare la relazione tra questi due fattori. Comprendere la complessa interazione tra pratiche genitoriali e tratti psicopatici è fondamentale per sviluppare interventi efficaci per aiutare i giovani con problemi psicopatologici a condurre una vita sana e appagante.
Lo studio ha coinvolto partecipanti da due diversi contesti: un campione comunitario in Grecia-Cipro composto da 768 genitori e un campione clinico nei Paesi Bassi con 217 genitori. Il campione clinico proveniva da una scuola per bambini con gravi malattie psichiatriche. I partecipanti hanno completato le misure di autovalutazione dei tratti psicopatici (utilizzando l'inventario dei tratti psicopatici della gioventù), le pratiche genitoriali (utilizzando lo strumento per il legame genitoriale) e i problemi di condotta (utilizzando il questionario sui punti di forza e sulle difficoltà).
I risultati dello studio hanno mostrato che esisteva una relazione significativa tra tratti psicopatici e pratiche genitoriali. In particolare, livelli più elevati di tratti psicopatici erano associati a livelli inferiori di cura da parte dei genitori. Inoltre, esisteva una significativa interazione tra tratti psicopatici e problemi di condotta sul controllo parentale. In altre parole, i bambini e gli adolescenti con alti livelli sia di tratti psicopatici che di problemi di condotta avevano maggiori probabilità di sperimentare alti livelli di controllo genitoriale.
Nel campione della comunità greca, i genitori di ragazzi con alti tratti insensibili e non emotivi avevano maggiori probabilità di impegnarsi in una disciplina incoerente. È interessante notare che questo non era il caso del campione clinico, forse perché i genitori erano già consapevoli delle difficoltà del loro figlio e cercavano aiuto, sviluppando conseguentemente pratiche genitoriali diverse.
Lo studio ha anche scoperto che la dimensione dell'impulsività-bisogno di stimolazione era correlata a una disciplina incoerente nel campione della comunità. Nel campione clinico, invece, era la dimensione grandioso-ingannevole ad essere associata a una disciplina incoerente.
Gli autori riconoscono diversi limiti del loro studio. In primo luogo, lo studio ha utilizzato misure di autovalutazione, che possono essere soggette a distorsioni. In secondo luogo, lo studio era trasversale, quindi è impossibile determinare la causalità. Infine, lo studio ha incluso solo due contesti (di comunità e clinico), quindi non è chiaro se questi risultati si possa generalizzare ad altri contesti.
Il gruppo di ricerca ha tuttavia identificato diverse implicazioni delle scoperte. In primo luogo, gli studiosi suggeriscono che i loro risultati supportano l'idea che la genitorialità non sia l'unica responsabile del comportamento dei ragazzi; il loro comportamento può anche avere un impatto sulle pratiche genitoriali. I bambini e gli adolescenti con alti tratti insensibili e non emotivi possono essere percepiti come impegnativi dai genitori, portando all'esaurimento dei genitori e a pratiche genitoriali meno positive.
In secondo luogo, suggeriscono che le loro scoperte evidenziano l'importanza di prendere in considerazione sia i tratti psicopatici che i problemi di condotta quando si valutano le pratiche dei genitori. Infine, suggeriscono che le loro scoperte hanno implicazioni per i programmi di intervento, poiché la comprensione della relazione tra tratti psicopatici e pratiche genitoriali può aiutare a sviluppare interventi più efficaci.
Lo studio fornisce preziose informazioni sulla relazione tra tratti psicopatici e pratiche genitoriali. Comprendendo la complessa interazione tra le pratiche genitoriali e il comportamento dei figli, si possono sviluppare interventi più efficaci per aiutare i giovani con problemi psicopatologici a condurre una vita sana e appagante.