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Sviluppare indipendenza dalla famiglia comporta a volte, per un adolescente, dover affrontare un più forte senso di solitudine. Perché questo rientri nel normale processo di allontanamento e sviluppo della personalità dei figli, senza generare sofferenze, i genitori devono garantire vicinanza e comunicazione.

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La solitudine può dare la sensazione di non essere inclusi, notati, compresi, accettati, apprezzati o considerati. Forse contrastare la solitudine è in parte il motivo per cui le persone sono animali sociali, hanno bisogno di sentirsi adeguatamente connessi e accompagnati nella vita.

Staccarsi dall’infanzia, allentare i legami familiari, comporta un tasso di solitudine sia per i ragazzi sia per gli adulti, il che non significa però una diminuzione dell’affetto, ma solo che è arrivato il momento di una crescente separazione, sottolineano gli esperti di psicologia dello sviluppo.

I genitori possono favorire questo passaggio mantenendo con i figli un contatto positivo, trovando momenti per stare con loro e divertirsi insieme, esprimendo curiosità e interesse verso quello che sentono e pensano, ascoltandoli attentamente.

La relazione educativa comporta il saper accettare la crescente diversità interpersonale, dialogando sul modo diverso di vedere le cose, esprimendo le eventuali preoccupazioni in modo non critico, chiedendo ai figli, anche, di insegnare quello che non si conosce e che li appassiona.

I disaccordi possono essere trasformati in motivi di confronto e anche i conflitti, in questo modo, possono diventare una occasione di conoscenza reciproca. L’indipendenza e la differenziazione dovrebbero essere sostenuti.

Il momento della scuola media è quello di una maggiore vulnerabilità per l’adolescente, dovuta ai cambiamenti fisici, allo sviluppo della sessualità, al confronto sociale con i coetanei, da cui a volte si ricevono attenzioni non positive.

I ragazzi in questa fase possono fare esperienza di crudeltà sociale. Sentirsi ignorati, presi in giro, esclusi o rifiutati o anche oggetto di atti di bullismo.

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In questa età più sensibile, una di queste forme di discriminazione e maltrattamento può essere estremamente dolorosa.

I giovani potrebbero sentirsi molto soli e il ruolo dei genitori, in questa fase, è prezioso. Una guida per sapere come affrontare eventuali comportamenti aggressivi, un sostegno per cercare relazioni e esperienze sociali che siano accoglienti e positive.

Per affrontare la solitudine, gli adolescenti hanno bisogno di potersi distaccare, differenziare, e anche di poter essere in disaccordo con i genitori, sentendo però allo stesso tempo la loro continuativa vicinanza e disponibilità al sostegno.

Di fronte alle dichiarazioni di fastidio e di desiderio di distacco, espresso a volte in modo fastidioso dai ragazzi, gli adulti devono sapere accettare, capire e rispettare le diversità, senza tuttavia allontanarsi come i figli sembrerebbero chiedere. Rimanendo al contrario in un sincero contatto emotivo, verbale e fisico.

Questo perché, sebbene l’allontanamento e l’indipendenza siano ciò che l’adolescenza dovrebbe raggiungere, per i quali una maggiore separazione è salutare, l’isolamento in famiglia non lo è.

Il passaggio alla maggiore età e le incertezze delle relazioni con i pari sono troppo impegnativi e rischiosi perché i genitori facciano marcia indietro e lascino i figli completamente soli ad affrontarli.


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