In questi tempi non facili sembra che un numero sempre maggiore di giovani adulti abbiano difficoltà a raggiungere i tradizionali traguardi che indicano l’ingresso nell’età adulta: lavoro stabile, indipendenza finanziaria e autosufficienza.
Questa tendenza, determinata da fattori non solo sociali ma anche di fragilità personale, genera preoccupazioni tra genitori, educatori e esperti di salute mentale, i quali si interrogano su quali siano i modi migliori per supportare i giovani adulti in questa fase critica della vita, evitando che i problemi li portino a comportamenti controproducenti.
Alla base di questa difficoltà a raggiungere la condizione adulta, ci sono questioni complesse e sfaccettate. Fattori economici come l’aumento del costo della vita e un mercato del lavoro sia precario che competitivo, hanno reso più difficile per i giovani raggiungere la stabilità finanziaria necessaria per la piena autonomia dal contesto familiare.
Inoltre, i cambiamenti sociali, compresi i cambiamenti nelle dinamiche familiari e il lungo periodo di impegno scolastico, hanno alterato la traiettoria e le tappe della giovane età adulta. Le pressioni familiari e sociali per avere successo e la paura di fallire spesso paralizzano i giovani, rendendo loro più difficile compiere i passi necessari verso l’adultità.
I genitori svolgono un ruolo cruciale nel guidare i propri figli in questo periodo delicato, trovando il giusto equilibrio tra sostegno e motivazione all’autonomia. Fondamentale in questo è la promozione di un ambiente favorevole che incoraggi l’indipendenza fornendo allo stesso tempo sicurezza e aiuto per rimediare agli inevitabili errori e superare le esitazioni.
In primo luogo, facendo leva su una comunicazione aperta che consenta ai figli di percepire ascolto e comprensione verso le loro preoccupazioni e paure. Un ascolto empatico, che offra guida e consigli quando è il caso e, cosa ancora più importante, che crei uno spazio in cui i giovani possano esprimersi senza giudizio.
Questa apertura può aiutare a mettere a fuoco difficoltà specifiche che il giovane sta affrontando, siano esse emotive, finanziarie o legate al percorso professionale.
Un altro aspetto importante risiede nello stabilire aspettative realistiche e graduali. I genitori dovrebbero incoraggiare i figli a fissare obiettivi realizzabili, elogiando le piccole vittorie. Un approccio che crea fiducia nelle potenzialità.
Ad esempio, invece di concentrarsi subito sull’obiettivo finale di un lavoro a tempo pieno, meglio incoraggiare a intraprendere stage, lavori part-time e anche forme di volontariato per sviluppare competenze e esperienze.
Per sostenere il passaggio all’autonomia, occorre promuovere la responsabilità finanziaria, evitando di fornire un sostegno finanziario illimitato, insegnando come gestire il budget e come risparmiare.
A questo si può arrivare attraverso un piano graduale in cui il sostegno finanziario viene lentamente ridotto man mano che il giovane si assume una maggiore responsabilità per le sue spese.
Parimenti, è bene stimolare l'indipendenza nelle abilità della vita quotidiana, chiedendo che dedichino un po’ del loro tempo, mentre sono ancora in famiglia, alla cucina, alle pulizie e alla partecipazione alle necessità della routine familiare. Sono competenze fondamentali su cui si baserà poi la loro indipendenza nella vita quotidiana.
Quando necessario, i genitori possono richiedere un aiuto esterno, come consulenza o orientamento professionale e anche assistenza per difficoltà psicologiche.
Per aiutare al meglio i loro ragazzi, è bene infine che gli adulti riconoscano i loro stessi bisogni e limiti. Un coinvolgimento eccessivo può portare al burnout e al risentimento, minando la possibilità di stabilire un sano equilibrio relazionale
Stabilire confini chiari aiuta i giovani adulti a comprendere i limiti del sostegno dei genitori e li incoraggia ad assumersi maggiori responsabilità per la loro vita.