I limiti del perfezionismo si percepiscono a livello di senso comune e molti studi ne hanno sottolineato le conseguenze a livello psicologico. Ulteriori conferme arrivano da recenti ricerche sullo stress, sull’ansia e sulla depressione di cui possono soffrire coloro che, come adulti o come giovani, sentono il peso di una “cultura del successo” e cercano di adeguarvisi.
Lo status di “genitore perfetto” è raggiungibile? Ricercatori statunitensi che stanno conducendo un’indagine nazionale sul burnout dei genitori sostengono di no, e un nuovo studio rileva che la pressione per cercare di essere "perfetti" ha un impatto dannoso sia sui genitori che sui loro figli.
La rilevazione condotta su oltre 700 genitori a livello nazionale dal 15 giugno al 28 luglio 2023 è riassunta nella pubblicazione: "Il potere della genitorialità positiva: prove per aiutare i genitori e i loro figli a prosperare". I dati mostrano che:
- il cinquantasette per cento dei genitori ha dichiarato di aver sofferto di burnout;
- il burnout dei genitori è fortemente associato alle aspettative interne ed esterne, compreso il fatto che uno si senta o meno un buon genitore, il giudizio percepito dagli altri, il tempo che spende per giocare con i propri figli, il rapporto con il coniuge e il mantenimento di una casa pulita;
- maggiore è il tempo libero che i genitori trascorrono giocando con i propri figli e minore è il carico di attività extrascolastiche strutturate, minori saranno i problemi di salute mentale dei loro ragazzi (ad esempio ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, ADHD, disturbo bipolare);
- la salute mentale e i comportamenti dei genitori hanno un forte impatto sulla salute mentale dei loro figli. Se questi hanno un disturbo di salute mentale, i genitori segnalano un livello più elevato di burnout e una maggiore probabilità che insultino, critichino, urlino, imprechino e/o facciano del male fisico ai loro ragazzi. Livelli più elevati di burnout genitoriale auto-riferito e pratiche genitoriali severe sono associati a maggiori problemi di salute mentale nei ragazzi.
Kate Gawlik, una delle ricercatrici principali dello studio che porta avanti questa ricerca sulla base della sua esperienza come madre lavoratrice di quattro figli, ha affermato che l'illusione e le aspettative di una "genitorialità perfetta" dovrebbero essere fortemente ridimensionate.
"Penso che i social media abbiano davvero fatto inclinare la bilancia in quella direzione" ha detto la Gawlik, professore clinico associato presso l'Ohio State College of Nursing. "Puoi guardare le persone su Instagram o anche solo vedere quelli che se ne vanno in giro beatamente nei video, e pensare sempre: 'Come ci riescono? Come fanno a mostrare di riuscire a tenere tutto insieme mentre io non ce la faccio?'
"Abbiamo grandi aspettative per noi stessi come genitori; abbiamo grandi aspettative per ciò che i nostri figli dovrebbero fare e diventare. Poi, d'altro canto, ci si confronta con altre persone, altre famiglie, e ne derivano molti giudizi, che poi pesano e restano lì, anche a livello inconscio, quando si pensa di averli superati".
I dati dello studio mostrano che la forza delle aspettative provenienti da quella che la Gawlik chiama una “cultura del successo” porta al burnout (uno stato di esaurimento fisico ed emotivo), che a sua volta porta ad altri problemi potenzialmente debilitanti.
"Quando i genitori sono esausti, soffrono di più depressione, ansia e stress, ma anche i loro figli si comportano peggio a livello relazionale ed emotivo.
"Quindi è estremamente importante affrontare la propria reale situazione se ci si sta esaurendo come genitori e fare qualcosa al riguardo, cercando di avere una migliore cura di se stessi".
Il nuovo studio apporta aggiornamenti critici a uno precedente, che misurava il burnout dei genitori che lavoravano durante il culmine della pandemia. Gli studiosi hanno creato una Working Parent Burnout Scale unica nel suo genere, un’indagine in dieci punti che consente ai genitori di misurare il loro burnout in tempo reale e utilizzare soluzioni basate sull'evidenza per intervenire.
Questa scala è inclusa nel nuovo articolo, insieme a nuove indicazioni su strategie, tecniche e suggerimenti genitoriali positivi per formare connessioni più profonde con i figli.
"Una genitorialità positiva è quando dai ai tuoi figli molto amore e calore, ma fornisci anche struttura e guida nella loro vita" hanno spiegato gli autori. "Insegni loro delicatamente le conseguenze dei loro comportamenti. È un obiettivo migliore a cui mirare quello di essere un genitore positivo piuttosto che quello di essere un genitore perfetto".
Tra le strategie suggerite:
- connessione e ascolto attivo;
- catturare, controllare e trasformare i pensieri negativi in positivi;
- riadattare le aspettative del genitore e dei figli;
- riflettere e agire in base alle priorità.
"Se magari dai la priorità ad assicurarti che la tua casa sia sempre immacolata, ma poi non senti di avere tempo per fare una passeggiata ogni sera con i tuoi figli, forse hai bisogno di riorganizzarti o trovare un modo per far sì entrambe le cose funzionino" ha suggerito la professoressa Gawlik.
Questi approcci basati sull’evidenza possono aiutare a calmare quella che lei definisce una “epidemia di salute pubblica” dovuta al burnout dei genitori.
"I genitori fanno un ottimo lavoro nel prendersi cura dei propri figli e di tutti gli altri, ma spesso non danno priorità alla cura di sé. Come genitori, non possiamo continuare a versare energia da una tazza vuota. Se i ragazzi vedono che i loro genitori si prendono cura di sé, è probabile che cresceranno anche loro con quel valore. Ha un effetto a catena sui giovani e sull’intera famiglia."
"Come mi ha detto un genitore" ha concluso la Gawlik, "'Preferirei di gran lunga avere un figlio felice piuttosto che un figlio perfetto'".