È passato un anno dall’approvazione in Commissione Giustizia della Camera di un emendamento proposto dalla Deputata PD Ferranti, che, se non emendato in Senato, abolirà i Tribunali per i Minorenni. In questi giorni siamo alle battute finali di una battaglia che ci ha visti schierati da subito in difesa della Specializzazione dei Giudici che devono prendere decisioni di vitale importanza per bambini, adolescenti e famiglie in gravissima difficoltà.
Come abbiamo raccontato in questi mesi, anche dalle colonne di questo settimanale, il Disegno di Legge 2284 abolisce i Tribunali per i Minorenni e le Procure presso i TM, per trasferire tutte le competenze a presunte Sezioni Specializzate da istituire presso i Tribunali Ordinari. Il provvedimento, disastroso già sulla carta per il fatto che elimina la preziosissima specializzazione delle Procure, lo sarà ancor di più nei fatti, perché i Tribunali Ordinari hanno già chiarito in maniera inequivocabile di non avere né la cultura né le risorse per dare vita a Sezioni che si occupino di una materia che richiede una così alta specializzazione.
Il fatto che la Riforma sia a costo zero rende forse più semplice cogliere la velleità di un provvedimento che ha la presunzione di sostituire una Istituzione, la Giustizia Minorile Italiana, che gode di straordinaria ammirazione da parte degli Operatori che vi entrano quotidianamente in contatto, e da parte degli altri Paesi europei, che le hanno dedicato molti tributi, il più recente dei quali è la Direttiva Europea sul Giusto Processo Penale Minorile Europeo, del maggio 2016.
Nell’arco di questi 12 mesi lo spettro degli Operatori che si sono schierati contro la Riforma è diventato sempre più ampio e determinato: dai Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia agli Avvocati delle Camere Minorili, dagli Assistenti Sociali agli Psicologi, dal Consiglio Superiore della Magistratura alla Garante Nazionale per i Bambini e gli Adolescenti, fino alle 84 sigle riunite per verificare il rispetto della Convenzione Onu per i Diritti del Fanciullo, i Dirigenti Scolastici e l’Associazione dei Giovani cresciuti fuori famiglia. Attraverso la Petizione lanciata da CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), che ha superato le 22.000 firme, abbiamo cercato di sensibilizzare i Parlamentari sulle ricadute drammatiche che questa decisione avrà sui Diritti dei più deboli.
Sono sempre di più i Senatori che, capita la gravità delle conseguenze che avrebbe l’approvazione del Disegno di Legge 2284 nel caso in cui non venissero stralciati gli articoli sui Minorenni, stanno decidendo di seguire la propria coscienza anziché le pressioni del Governo. Lunedì 6 febbraio scadeva il termine per presentare emendamenti al Disegno di Legge, e fino a qualche settimana fa sembrava impossibile che qualche Parlamentare di Maggioranza decidesse di chiedere modifiche al Testo sulla parte relativa allo smantellamento dei Tribunali e delle Procure per i Minorenni.
E invece oggi contiamo ben 93 pagine di emendamenti depositati!
Questo vuol dire che la partita non è chiusa, anche se sarà molto difficile riuscire a far convergere la Maggioranza sull’unica strada che può salvaguardare la qualità del nostro Sistema di Tutela dei Minorenni: lo stralcio completo dal Ddl 2284 degli articoli che intervengono su Minori e Famiglia.
Per offrire alla Città un momento di studio e confronto su un tema così importante, la Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, in collaborazione con la Camera Minorile di Milano e il CNCA Nazionale, ha organizzato il Convegno “Decidere con lo sguardo al futuro. Quale Giustizia per i Minorenni e le relazioni familiari?” che si terrà a Palazzo Marino, in sala Alessi, oggi, dalle 9,00 alle 14,00.