Nelle prossime settimane Ubiminor dedicherà particolare attenzione alla prospettata riforma della giustizia minorile, rendendo disponibili interventi, interviste e documenti su questo tema.
Per introdurre i nostri lettori alla questione, pubblichiamo una tabella di confronto realizzata da Elena Buccoliero (giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna) che mette a confronto la giustizia minorile come è adesso e come diventerebbe con le modifiche suggerite dall’Aimmf (Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia) o, invece, dallo schema del disegno delega al Governo recante disposizioni per istituire presso tutte le sedi di tribunale le “sezioni specializzate per la famiglia e la persona”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 agosto 2014.
La novità sostanziale del progetto di riforma risiede nell’accorpamento nei Tribunali ordinari delle competenze civili in materia minorile, cambiamento che produrrebbe un azzeramento dell’esperienza costruita nel corso degli anni nel Tribunali per i Minorenni. Esperienza di ascolto e attenzione del minore, di comprensione e valutazione dei fenomeni di abuso, abbandono, violenza che si producono all’interno della famiglia, in modalità e forme spesso di lettura non immediata. Ai Tribunali per i Minorenni verrebbe lasciata la competenza relativa ai procedimenti penali. Anche tale separazione tra competenze civili e penali in materia minorile, suscita grande perplessità. Su questo punto riportiamo la critica mossa dall’Aimmf nel comunicato del 13 settembre: “Il processo penale per i minorenni, fortemente impregnato della dimensione rieducativa, si fonda sul presupposto che i fattori educativi e sociali incidono profondamente nei reati commessi dagli adolescenti e che occorre tentare di intervenire quindi su tali fattori, nell’interesse non solo del giovane imputato, ma anche della stessa società. Vi è una linea di continuità evidente fra il disagio adolescenziale e un esercizio della responsabilità genitoriale inadeguata, ed è culturalmente importante che i magistrati che intervengono su uno dei due fronti conoscano e operino anche sull’altro. Nella giustizia minorile il penale e il civile sono pertanto inscindibili e ogni soluzione di segno contrario ridurrebbe l’intervento penale ai profili meramente punitivi e repressivi e perciò impropri o incompleti”. (Qui il comunicato integrale).
Per facilitare la lettura della tabella di confronto, segnaliamo lo schema di legge delega al governo per una riforma della giustizia civile, che al punto 2 tratta di giustizia minorile:
http://www.
e la proposta Aimmf “Per una giustizia a misura di minore”, pronta già da qualche anno e più che mai attuale oggi:
http://www.minoriefamiglia.it/
In coda alla tabella di confronto, un documento sulla figura del giudice onorario, a cura sempre di Elena Buccoliero.