Questo libro racconta storie di relazioni tra adulti e adolescenti È un elogio delle due parti della relazione: degli educatori, del loro “mestiere” nel senso più alto del termine, fatto di tecnica e conoscenza, di coraggio, dell’impegno quotidiano, e anche della loro scelta di raccontarsi.
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Ed è un elogio dei ragazzi e delle ragazze protagonisti dei racconti. Vengono a volte da esperienze molto dure e in questo libro riescono a esprimere, attraverso il racconto dei loro educatori, un’energia, una dignità, una capacità di rispondere a quello che la vita in una certa fase ha presentato loro, e ci danno l’idea di una grande speranza di un futuro possibile.
Questo elegio è anche un invito a tutti gli educatori ad alzare la testa, a raccontarsi, a mettere a disposizione dello spazio pubblico quello che hanno capito e pensato nei loro anni di lavoro.
È un libro che parla infine delle responsabilità di tutti noi cittadini che vivono in quegli stessi luoghi in cui avvengono le relazioni educative, e possono agire, intervenire e, più in generale, fare in modo che la società nel suo complesso non deleghi ai professionisti il compito di cura ma si senta responsabile anch’essa e chiamata in causa.