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Un nuovo studio integra in modo innovativo ricerche empiriche e teorie di economia e psicologia, mostrando come l'aumento della disuguaglianza economica renda la mobilità sociale ascendente quasi impossibile per i giovani svantaggiati, producendo conseguenze negative per la loro motivazione e per le loro interazioni sociali.

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Sono risultati che dovrebbero influenzare la politica pubblica, secondo gli autori.

Lo studio, intitolato "Come l'ineguaglianza economica modella le aspettative di mobilità sociale e il comportamento nei giovani svantaggiati" è stata recentemente pubblicato dalla rivista Nature Human Behaviour.

La ricerca economica ha dimostrato che esiti negativi nella vita di un giovane, come l'abbandono della scuola superiore o una gravidanza precoce, sono più comuni tra i ragazzi e le ragazze svantaggiate che vivono in aree contrassegnate da maggiore disuguaglianza.

Da parte sua, la ricerca sperimentale in psicologia ha esplorato come l'ineguaglianza possa indebolire la fiducia delle persone sulle loro possibilità e reali opportunità socioeconomiche. Nei giovani svantaggiati tale sfiducia produce comportamenti che pregiudicano le loro possibilità di mobilità sociale verso l'alto.

Integrando i risultati di queste scienze sociali – che in genere operano separatamente - e le evidenze che ciascuna di loro offre, i ricercatori presentano nello studio un modello interdisciplinare che fornisce una comprensione più completa delle dinamiche sottostanti a tali questioni, con il risultato di fornire raccomandazioni politiche che potrebbero migliorare le prospettive di mobilità per i giovani provenienti da contesti svantaggiati.

"Economisti, psicologi e altri scienziati sociali hanno lavorato per capire in che modo la disuguaglianza economica influenzi gli esiti della vita dei giovani svantaggiati, ma la ricerca in queste discipline è proseguita in gran parte in parallelo, senza incrociarsi" ha spiegato il professor Browman, del Dipartimento di Counseling, Sviluppo e Psicologia Educativa dell’università di Boston.

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"Integrando questi separati orientamenti di ricerca, si scopre una forte evidenza del fatto che un modo nel quale la disuguaglianza economica può contribuire a esiti negativi per i giovani svantaggiati, consiste nell’indebolire la motivante convinzione che il raggiungimento del successo socioeconomico sia possibile anche per loro".

Nel discutere le implicazioni politiche di questo modello integrato, gli autori concordano sul fatto che la riduzione della disuguaglianza economica migliorerebbe efficacemente la capacità dei giovani molto poveri di risalire la scala socioeconomica.

I ricercatori caldeggiano anche interventi più immediati che potrebbero aumentare le possibilità di mobilità verso l'alto tra i giovani dallo status socioeconomico basso, aumentando il loro accesso a opportunità di "promozione della crescita", come i programmi di mentoring.

Gli autori indicano anche che interventi come l'erogazione gratuita o fortemente sovvenzionata di lezioni universitarie a giovani ad alto livello di povertà, sono riuscite a migliorare le loro opportunità di vita, perché offrono mezzi tangibili per completare i programmi formativi post-diploma secondario.

"Non stiamo affermando che gli studenti molto poveri che non si comportano in modo positivo lo facciano semplicemente perché hanno convinzioni sbagliate sulla mobilità sociale, e che tutto ciò che basta fare sia di convincerli diversamente" aggiunge Browman.

"Le persone che credono che il miglioramento della loro situazione economica sia irrealistico, probabilmente mantengono queste convinzioni perché la società non ha storicamente fornito opportunità o percorsi concreti per avere miglioramenti.

Gli interventi dovrebbero comportare cambiamenti reali e sistemici in ambito scolastico, occupazionale e sociale, i quali forniscano ai giovani molto poveri concreti e percorribili percorsi per il successo socioeconomico futuro e la mobilità sociale, in una società che sta diventando sempre più iniqua".


Riferimento bibliografico
Alexander S. Browman, Mesmin Destin, Melissa S. Kearney, Phillip B. Levine. 
How economic inequality shapes mobility expectations and behaviour in disadvantaged youth. 
Nature Human Behaviour, 2019


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