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L'anoressia nervosa è un disturbo alimentare con uno dei più alti tassi di mortalità tra tutti i disturbi psichiatrici. Si stima che fino al 4% delle donne in Occidente a un certo punto della loro vita vivano questa condizione.

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La malattia, che di solito inizia nell'adolescenza, è difficile da trattare. Solo circa la metà delle donne che affrontano un trattamento guarisce, quindi prevenire questo disturbo è davvero importante. Tuttavia, per prevenire efficacemente un disturbo, bisogna essere in grado di identificare i suoi primi segnali.

Un’alimentazione restrittiva, che limita il numero di calorie o la quantità di cibo consumato, non è solo una caratteristica fondamentale dell'anoressia, ma è anche un sintomo precoce che precede l'insorgenza dell'anoressia, spiega Caitlin Lloyd dell’Università di Bristol, che ha guidato un gruppo di ricerca su questo tema. Nel nostro ultimo studio, spiega, volevamo capire se i disturbi d'ansia erano predittivi di un'alimentazione restrittiva.

Eravamo interessati a una forma particolarmente severa di alimentazione restrittiva, che riguarda il digiunare per un'intera giornata per il controllo del peso (perdere peso o evitare l'aumento di peso). Abbiamo valutato se avere un disturbo d'ansia facesse prevedere la probabilità che le persone digiunassero in futuro, due anni dopo la valutazione dell'ansia.

In precedenza, i ricercatori avevano scoperto che le persone con anoressia avevano tassi più elevati di disturbi d'ansia rispetto alla popolazione generale. Ciò ha portato alcuni scienziati a suggerire che un'alimentazione restrittiva può ridurre l'ansia nelle persone a rischio di sviluppare anoressia. La riduzione dell'ansia derivante da un'alimentazione restrittiva può quindi ulteriormente incoraggiare la scelta di continuare ad avere un'alimentazione restrittiva.

La nostra ricerca ha incluso 2.406 ragazze dell'Avon Longitudinal Study of Parents and Children, un progetto che studia la salute e il benessere dei giovani nati nei primi anni '90 a Bristol. I disturbi d'ansia dei partecipanti e il digiunare abituale sono stati valutati tre volte tra i tredici e i diciotto anni. Usando questi dati, siamo stati in grado di studiare i collegamenti tra i disturbi d'ansia e il digiuno nel corso l'adolescenza, spiega l'esperta.

Abbiamo scoperto che le ragazze che avevano disturbi d'ansia a tredici o quindici anni avevano il doppio delle probabilità di segnalare l’abitudine al digiuno due anni dopo, rispetto a quelle senza disturbo d'ansia.

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Abbiamo anche scoperto che le ragazze che hanno riferito di digiunare avevano un maggiore rischio di sviluppare anoressia nervosa. Nell’insieme, i risultati indicano la possibilità che avere un disturbo d'ansia rifletta una vulnerabilità per lo sviluppo dell’anoressia.


Allerta precoce, intervento precoce

I risultati del nostro studio suggeriscono quali persone potrebbero essere maggiormente a rischio di un disturbo alimentare, quindi i risultati potrebbero essere utili per individuare le giovani che potrebbero trarre beneficio da iniziative di prevenzione del disturbo alimentare.

I nostri risultati rispecchiano le osservazioni nei pazienti con anoressia nervosa riguardo al fatto che il peggioramento dei sintomi del disturbo alimentare viene accompagnato da un aumento dell'ansia.

È importante riconoscere, tuttavia, che i risultati non ci dicono come siano associati il ​​disturbo d'ansia e i sintomi del disturbo alimentare. In particolare, i risultati non indicano necessariamente che i disturbi d'ansia causino il digiuno. Da qui la necessità futura di stabilire se l'associazione che abbiamo osservato sia causale. In tal caso, potrebbe essere che l’individuazione dei sintomi del disturbo d'ansia sia un modo efficace per ridurre la possibilità di sviluppare un disturbo alimentare.

Una spiegazione alternativa per le dinamiche che osserviamo nei nostri dati, è che i disturbi d'ansia e il consumo restrittivo siano causati dagli stessi fattori. Se fosse così, questo porterebbe a spiegare il fatto che i due disturbi si verifichino insieme nelle persone.

Recenti scoperte di uno studio su larga scala riguardo la genetica dell'anoressia nervosa hanno supportato l'esistenza di comuni fattori di rischio genetico per l'anoressia e i disturbi d'ansia. Stiamo considerando questa possibilità nel nostro lavoro di ricerca attuale, che si concentra sull’obiettivo di comprendere esattamente come siano associati il ​​disturbo d'ansia e i sintomi del disturbo alimentare.

Il nostro studio includeva solo ragazze, quindi le nostre conclusioni potrebbero non applicarsi ai ragazzi maschi adolescenti. La ricerca futura dovrebbe considerare la presenza di associazioni tra disturbo d'ansia e sintomi di disordine alimentare nei ragazzi e negli uomini. Questo promuoverà una comprensione più completa delle relazioni tra sintomi e disturbi psichiatrici tra i diversi gruppi della popolazione, conclude la ricercatrice.

 

Riferimento bibliografico:
2019 The Authors. European Eating Disorders Review
published by Eating Disorders Association and John Wiley & Sons Ltd.


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